Chi soffre di crisi epilettiche può guidare l’auto?

Chi soffre di crisi epilettiche può guidare l’auto?

Ecco quali sono le condizioni affinché una persona che soffre crisi epilettiche possa guidare l’auto. La sentenza della Cassazione

8 Maggio 2023 - 15:00

Le persone che soffrono di crisi epilettiche possono guidare l’auto? Anticipiamo subito che la risposta è affermativa. Ma solo a determinate condizioni. In pratica, potersi mettere al volante non è automatico e né scontato. In termini pratici significa che il guidatore che soffre di crisi epilettiche deve aver ottenuto l’idoneità medica da parte di un neurologo specializzato in epilettologia. Quest’ultimo valuta la gravità della malattia e la possibilità che si verifichino crisi epilettiche in grado di interferire con la guida, prendendo in considerazione anche la tipologia dei farmaci assunti. Alla base dei controlli c’è la volontà di garantire sicurezza per sé e per gli altri. C’è però un aspetto cruciale da segnalare. Anche in presenza dell’idoneità medica, il conducente potrebbe essere ritenuto responsabile di un incidente generato da una crisi epilettica. Lo diventa in caso di negligenza nel seguire le prescrizioni mediche o nell’attuazione delle precauzioni consigliate. Anche alla luce di una recente sentenza della Cassazione, ci sono numerosi spunti da approfondire in questo articolo.

INCIDENTE STRADALE: L’AUTOMOBILISTA CON CRISI EPILETTICHE PUÒ ESSERE RESPONSABILE?

La Corte di Cassazione ha emesso una sentenza sulla responsabilità di un’automobilista colpito da crisi epilettiche che ha provocato la morte di un pedone. Secondo la Suprema Corte, chi è affetto da una patologia in grado di provocare una improvvisa perdita di conoscenza non può guidare un’auto, anche se la commissione medica ha rilasciato la patente. In altre parole, il paziente deve comprendere che non può mettersi alla guida di un veicolo quando ha già sofferto di attacchi epilettici e della conseguente perdita di conoscenza. Il rischio è di farsi carico della responsabilità penale in caso di incidente. La Cassazione ha spiegato che la diagnosi di epilessia non esclude la buona fede o giustifica le conseguenze di un incidente. Ma è importante che il conducente affetto da crisi epilettiche conosca le sue condizioni di salute e sappia che le crisi possono ripetersi, assumendosi la responsabilità di ciò che potrebbe accadere in caso di perdita di controllo del veicolo.

 

CRISI EPILETTICHE ALLA GUIDA DELL’AUTO: L’IMPORTANZA DELLA SENTENZA DELLA CASSAZIONE

La sentenza ha sollevato una questione sulle colpe degli automobilisti che soffrono di crisi epilettiche e sulla loro capacità di guidare in modo sicuro. Secondo i togati, la crisi epilettica non è un evento imprevedibile per chi ha già avuto episodi precedenti. Al contrario, è una condizione nota al conducente, che deve quindi evitare di mettersi alla guida dell’auto. Anche se la commissione medica competente ha rilasciato o rinnovato la patente, il conducente è responsabile di conoscere la sua condizione e di non mettersi alla guida quando sa che potrebbe avere una crisi epilettica. Questo perché l’epilessia è una delle patologie più a rischio per la guida stradale, come riconosciuto dal Codice della strada. La Cassazione sottolinea che chi si fida della buona sorte e non adotta le dovute precauzioni viola i principi di diligenza e prudenza richiesti per la guida. La sentenza ha aperto un dibattito sulla responsabilità dei conducenti che soffrono di crisi epilettiche e il loro impatto sulla sicurezza stradale.

MA COSA È UNA CRISI EPILETTICA

Le crisi epilettiche alla guida di un’auto sono classificate in due tipi: prevedibili e imprevedibili. In caso di incidente, la responsabilità del conducente dipende dal tipo di crisi. Nonostante la normativa sulla patente non vieti in generale alle persone affette da epilessia di guidare, si distingue tra i soggetti che hanno avuto due o più crisi non provocate in un arco di tempo inferiore a cinque anni e quelli che hanno avuto le cosiddette crisi provocate. Quest’ultime sono quelle che si verificano per una causa identificabile ed eliminabile, come la mancanza di sonno, l’ipoglicemia o un’intossicazione. Solo in questo caso, se la causa può essere eliminata e la probabilità di nuove crisi epilettiche è ridotta, la persona è considerata compatibile con la guida. In caso contrario, una commissione medica può stabilire restrizioni più o meno severe per il rilascio o il rinnovo della patente. In generale, l’epilessia è considerata una delle patologie più a rischio per la guida stradale. Ma se una persona affetta da epilessia riesce a controllare la sua malattia e a prevenire le crisi provocate, dopo dieci anni senza alcuna crisi e senza terapia, le restrizioni alla guida potrebbero essere rimosse.

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