Bignami: “Obiettivo emissioni zero ma non solo con l’elettrico”

Bignami: “Obiettivo emissioni zero ma non solo con l’elettrico”

Le parole del viceministro Bignami sulla transizione ecologica in Italia: "Obiettivo emissioni zero ma non solo con l’elettrico, ci sono altre tecnologie migliorative"

21 Marzo 2023 - 14:45

Dopo aver anticipato le mosse del Governo in materia di sicurezza stradale, al #FORUM Automotive 2023 il viceministro dei Trasporti Galeazzo Bignami ha ribadito la posizione dell’Esecutivo Meloni su un tema altrettanto importante, quello della transizione ecologica, confermando che l’obiettivo delle emissioni zero non può essere raggiunto solamente con la tecnologia dell’elettrico. Circostanza che in termini di dipendenza energetica e delle materie prime porterebbe l’Italia “dalla padella della Russia alla brace della Cina”.

“SOSTENIBILITÀ ECOLOGICA MA ANCHE ECONOMICA E SOCIALE”

La posizione del Governo è chiara”, ha spiegato Bignami, “la sostenibilità ecologica non può prescindere dalla sostenibilità economica e sociale. Oggi le auto elettriche costano molto, anche se la ricerca e lo sviluppo consentiranno di ridurre i prezzi nel prossimo futuro, e non vogliamo che diventino un prodotto di nicchia per la sola fascia di popolazione che può permettersele, danneggiando tutte le altre. Questo lo dico perché vediamo un eccessivo ideologismo verso questi temi mentre il Governo ha un approccio più pragmatico: l’obiettivo resta sempre quello della neutralità climatica, delle emissioni zero. Ma da raggiungere a prescindere dal tipo di tecnologia utilizzata. Quindi non solo l’elettrico ma anche i biocarburanti e l’idrogeno”.

BIGNAMI: PUNTARE SOLO SULL’ELETTRICO FRENA LO SVILUPPO DI ALTRE TECNOLOGIE, FORSE MIGLIORI

Nell’occhio del ciclone, ovviamente, c’è la data del 2035 che l’UE ha imposto come termine ultimo per la vendita di automobili con motore endotermico. Una scelta che l’Italia, insieme alla Germania e ad altre nazioni, sta cercando di ammorbidire con l’inserimento di importanti deroghe. “Queste politiche di annunci, che con 12 anni di anticipo già definiscono le uniche tecnologie impiegabili, rischiano di portare al disimpegno quelle case automobilistiche e quegli enti di ricerca che, se sollecitati, potrebbero addirittura portare a risultati migliorativi rispetto all’utilizzo di tecnologie (come l’elettrico) che non sono ancora completamente sviluppate”. Bignami ha infine precisato un concetto molto chiaro: sì alla transizione green ma senza compromettere la filiera dell’automotive che in Italia, senza neppure contare l’indotto, vale circa il 19% del PIL e dà lavoro a 200 mila persone.

TRANSIZIONE GREEN: “GLI EUROPEI PAGANO, GLI ALTRI INQUINANO”, DICE L’ON. BORCHIA

Al dibattito del #FORUMAutomotive 2023 sulla transizione green sono intervenute altre importanti personalità del settore, quasi tutte d’accordo col viceministro Bignami sulla necessità di un approccio più prudente e pragmatico. Da rimarcare in particolare le parole di Marco Stella, vicepresidente di ANFIA, secondo cui “sprecare il valore e le competenze dei nostri operai del comparto automotive sarebbe un errore terribile“, e quelle di Rocco Palombella, segretario generale UILM, che ha detto che “le scelte le devono compiere le imprese, non la politica”. Infine l’europarlamentare leghista Paolo Borchia ha ricordato che mentre “gli europei pagano, gli altri inquinano“. Con chiaro riferimento all’intero ciclo di produzione, fino allo smaltimento, delle auto elettriche, che sovente si svolge lontano dall’Europa e non è proprio ‘a emissioni zero’.

MELONI CONFERMA LE PAROLE DI BIGNAMI

Intanto, mentre a Milano andava in scena il #FORUMAutomotive 2023 con gli interventi di Bignami, la premier Giorgia Meloni era al Senato per le consuete comunicazioni in vista del Consiglio UE del 23 e 24 marzo. Tra i temi trattati anche la transizione ecologica, con Meloni che ha confermato quasi alla lettera le dichiarazioni del suo viceministro: “La proposta di regolamento sulle emissioni di CO2 per i veicoli leggeri è inopportuna nella forma attuale perché rischia di consegnarci a nuove dipendenze. Abbiamo dimostrato, dati alla mano, che è possibile conseguire gli obiettivi della transizione verde impiegando tecnologie diverse rispetto all’elettrico, su cui l’Italia rappresenta un’avanguardia, come i carburanti sintetici, l’idrogeno. Perché, anziché sviluppare questi, vogliamo passare dalla dipendenza dal gas russo a quella dall’elettrico cinese? Stiamo cercando di difendere l’interesse nazionale. Sono materie pragmatiche e con pragmatismo le vogliamo affrontare“.

Noi dialoghiamo con tutti perché non viviamo la politica estera come tifoseria, amico o nemico“, ha poi concluso Meloni, “ma perseguiamo l’interesse nazionale. Io ribadisco: condividiamo gli obiettivi della transizione energetica sulle emissioni, ma contestiamo le modalità. L’Europa può stabilire gli obiettivi, ma non deve dirmi come raggiungerli, perché io non cambio idea sul tema dell’elettrico e su alcune posizioni che hanno un approccio ideologico che rischiano di assecondare il processo che sull’altare della decarbonizzazione ci consegna diritti alla deindustrializzazione“.

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