Autostrade crolla in Borsa e scarica l’AD Castellucci? La nuova ondata di scandali che si abbatte su Autostrade per i documenti falsificati stavolta non salverà l’AD Castellucci vicino alle dimissioni

Autostrade crolla in Borsa e scarica l’AD Castellucci?

La nuova ondata di scandali che si abbatte su Autostrade per i documenti falsificati stavolta non salverà l’AD Castellucci vicino alle dimissioni

 

La nuova ondata di scandali che si abbatte su Autostrade per i documenti falsificati stavolta non salverà l’AD Castellucci vicino alle dimissioni

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17 Settembre 2019 - 07:09

Almeno per ora, l’eterno Giovanni Castellucci è l’amministratore delegato di Atlantia, che controlla Autostrade per l’Italia. Perché per ora? E perché lo definiamo eterno? La risposta è unica: Castellucci è entrato in Autostrade nel 2001 come direttore generale, e la sua carriera all’interno del primo gestore autostradale italiano è stata costellata da vicende turbolenti. Il fatto è che Autostrade crolla in Borsa e forse adesso scarica l’AD Castellucci: la nuova ondata di scandali che si abbatte sul gestore per i documenti falsificati stavolta potrebbe non salvare il dirigente dalle dimissioni.

ACQUALONGA E MORANDI: CHE DISASTRI

La più recente vicenda è il sequestro di 10 viadotti sull’A14. Che segue la disgrazia stradale di Acqualonga (Avellino) del luglio 2013 sull’autostrada Bari-Napoli, in cui morirono 40 pellegrini, quando un bus sfondò il guardrail e cadde nella scarpata (bus che era senza revisione e coi freni rotti). A settembre 2018, dopo crollo del Ponte Morandi di Genova del 14 agosto, Castellucci ha ricevuto un avviso di garanzia, con altri 20 indagati di Autostrade per l’Italia. Un’altra strage stradale (43 morti), con gravissimi danni a livello d’immagine per il gestore e per la proprietà di Atlantia: la famiglia Benetton. Cui sono seguite polemiche pesantissime. È soprattutto con il M5S che mira alla revoca della concessione ad Autostrade per l’Italia. Senza contare la questione del brevetto del Tutor: vicenda più aperta che mai, con una causa di centinaia di milioni di euro dal potenziale esplosivo.

DOCUMENTI FALSI SUI VIADOTTI, UN GUAIO

In più, negli scorsi giorni, è esplosa la bomba dei documenti falsi. Ci sono stati report “ammorbiditi” sui viadotti perfino dopo il crollo del Ponte Morandi. Così, la sicurezza degli automobilisti pare sia stata sacrificata in nome del dio denaro. Sì al profitto, no alla sicurezza stradale. Come? Forse barando: modificare, cancellare, nascondere i dati reali dei controlli sui viadotti gestiti da Autostrade. È il quadro drammatico dell’inchiesta bis che riguarda i report sulle infrastrutture: nata dopo l’inchiesta madre sul ponte Morandi. Giusto per essere corretti: né l’inchiesta madre né l’inchiesta bis sono arrivate a sentenza. Castellucci è del tutto innocente. Si proclama tale per tutte le vicende: Acqualonga, ponte Morandi, Tutor (e altre).

IMMAGINE E TITOLO A PICCO

Il problema è anche d’immagine, come detto all’inizio. Ci sono stati tre arresti domiciliari e sei misure interdittive di persone responsabili di aver continuato a barare sui report dei viadotti: emergeva che erano sicuri, mentre non lo erano del tutto. Sarebbe stata la Spea (società che si occupa di controlli), in mano ad Autostrade per l’Italia a raccontare il falso. Il titolo di Autostrade è andato a fondo in Borsa: -8%. Ed è stato sospeso per eccesso di ribasso. Intanto, il Consiglio di amministrazione di Autostrade per l’Italia ha confermato la sospensione, decisa lo scorso 14 settembre, da ogni ruolo e mansione dei due dipendenti interessati da provvedimenti cautelari: è la conseguenza dell’indagine sui viadotti svolta dalla magistratura di Genova. Adesso, l’ultimo passo: Castellucci parrebbe pronto a lasciare il timone di Atlantia. In questo caso, chi sceglie il successore? Il Consiglio di amministrazione straordinario di oggi a Roma. Anche l’eterno Castellucci potrebbe non essere eterno. Seppure non ci sia nessuna causa finita in giudicato che lo veda colpevole.

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