Auto a noleggio e Coronavirus: -88% di immatricolazioni, quali soluzioni? Il lockdown non ferma le auto usate online: ecco i 10 modelli di auto usate più venduti con l’emergenza Coronavirus

Auto a noleggio e Coronavirus: -88% di immatricolazioni, quali soluzioni?

Federauto e ANIASA intervengono dopo il crollo di immatricolazioni e auto a noleggio per Coronavirus: il piano e le proposte per ripartire

8 Aprile 2020 - 03:04

I dati sulle immatricolazioni di auto nel mese marzo confermano il quasi totale azzeramento delle nuove auto a noleggio per Coronavirus (-88%, dalle 57mila di marzo 2019 alle 7mila dello scorso mese). L’emergenza Coronavirus e le misure restrittive collegate hanno drasticamente ridotto le attività del noleggio a breve termine e del car sharing. Una reazione compatta e decisa però arriva da Federauto (associazione dei concessionari) e ANIASA (associazione dell’autonoleggio).

IMMATRICOLAZIONI AUTO E CORONAVBIRUS: IL PUNTO DI FEDERAUTO

Adolfo De Stefani Cosentino, presidente di Federauto, ha dichiarato: “Uniamo generazioni ed esperienze in 1.500 aziende e imprese familiari, un motore economico che nel complesso produce 80 miliardi di gettito fiscale nelle casse dello Stato. Oggi il nostro Paese sembra essersi fermato ma il nostro impegno è sempre accanto alle comunità locali e a chi opera nell’emergenza. Siamo pronti a mettere nuovamente in movimento il Paese e riprendere il viaggio della storia dell’Italia, scrivendola con la libertà della mobilità di persone e aziende. A tale proposito abbiamo realizzato un video (qui sotto, ndr) che racchiude tutti i valori delle nostre aziende. Noi ci siamo per ripartire tutti insieme”.

AUTO A NOLEGGIO E CORONAVIRUS: RIPARTIRE

Gli acquisti d’auto da parte del settore del noleggio, in assenza di adeguati interventi di sostegno, sono destinati a crollare ulteriormente ”, osserva Massimiliano Archiapatti, Presidente di ANIASA. Per alimentare la ripartenza e supportare la mobilità delle aziende italiane duramente colpite dall’emergenza di questi mesi, ANIASA ritiene necessario prevedere nei prossimi Decreti allo studio, misure in grado di generare un effetto volano per l’industria automotive e per la mobilità aziendale, turistica e cittadina del Paese, generando anche un impatto positivo sulle casse dell’Erario. “Al Governo abbiamo avanzato 3 utili proposte: il ripristino del super-ammortamento, la revisione della tassazione sull’auto aziendale e l’estensione dell’Eco-bonus alle auto usate EURO 6“.

AUTONOLEGGIO E CORONAVIRUS: LE PROPOSTE DI ANIASA

ANIASA spiega nel dettaglio le possibili soluzioni avanzate al Governo per autonoleggi dopo il Coronavirus.

“Il superammortamento, quando è stato utilizzato (2016-2017), ha generato benefici economici e finanziari per l’intera filiera dell’auto: dai costruttori ai noleggiatori, ai concessionari, ai centri di assistenza e manutenzione. Oltre ad un positivo ritorno per le casse dell’Erario: l’aumento di immatricolazioni ha infatti prodotto infatti maggiori entrate (IVA, imposte locali, diritti di motorizzazione), con un ‘ritorno sull’investimento’ stimato intorno al 300%”.

“E’ ora di rimettere mano in modo strutturale alla tassazione sulle auto aziendali nel nostro Paese che ci vede ancora lontani dagli altri Paesi dell’UE. In Italia perdura infatti un regime in proroga sulla detraibilità dell’IVA ferma al 40%, mentre in Germania, in Inghilterra e in Spagna si detrae il 100%. Un regime straordinario, il nostro, in vigore dal 2007 e prorogato sistematicamente ogni tre anni. Anche un aumento graduale, scaglionato nel tempo, produrrà benefici per l’Erario grazie all’aumento di immatricolazioni”.

– “In Italia su un totale di circa 38 milioni di vetture circolanti, ben il 30% (oltre 11,5 milioni di auto) è ante Euro 4, quindi con più di 14 anni di età, con evidenti maggiori livelli di inquinamento. Le finalità perseguite dalla norma sugli eco-incentivi previsti nella Legge di Bilancio per il 2019 hanno riguardato una fascia limitata del mercato nazionale. Nella fase economica che seguirà l’emergenza Coronavirus è presumibile che la capacità di spesa e l’attitudine a investire somme consistenti sarà molto limitata“.

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