App sosta: Antitrust boccia i Comuni sugli affidamenti in esclusiva

App sosta: Antitrust boccia i Comuni sugli affidamenti in esclusiva

App per il pagamento della sosta: l'Antitrust boccia i Comuni che affidano il servizio a un solo operatore, o a specifici operatori, escludendone altri. Si tratta infatti di una pratica che limita la concorrenza

5 Aprile 2023 - 12:00

L’affidamento esclusivo, da parte dei Comuni, del servizio di app per il pagamento della sosta auto, pratica diffusa soprattutto in quelli di media e piccola grandezza, non è giustificabile. Lo ha chiarito l’Antitrust definendo non accettabile il concetto del ‘numero chiuso’ di operatori selezionati, poiché tutti i soggetti in grado di garantire all’ente locale i requisiti tecnici e finanziari necessari devono avere la possibilità di fornire il servizio. Questa pronuncia dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato obbligherà i Comuni ad adeguarsi aprendo il servizio di app per la sosta a tutti gli operatori che ne faranno richiesta.

APP PER LA SOSTA: MOLTI COMUNI SCELGONO L’AFFIDAMENTO ESCLUSIVO

In particolare l’Antitrust, come leggiamo nel capitolo ‘Attività di segnalazione e consultiva’ del bollettino AGCM del 3 aprile 2023, ha dato il suo parere in merito agli ostacoli all’accesso al mercato dei servizi di pagamento delle strisce blu mediante app riscontrati in numerosi Comuni italiani. Dalle indagini è emerso che solo in pochi Comuni, spesso quelli di maggiori dimensioni come Roma, Milano e Torino, le amministrazioni e le società concessionarie che gestiscono le aree pubbliche di sosta hanno adottato correttamente (trattandosi di un’attività in regime di libero mercato) una regolazione che favorisca la concorrenza nell’offerta dei servizi di pagamento mediante app. Nella gran parte degli altri Comuni, anche di rilievo in termini di estensione e popolosità, è invece diffusa la prassi di limitare il numero di operatori. Senza però che vi sia alcuna giustificazione di natura tecnica o economica legata alle caratteristiche del servizio.

ANTITRUST: L’AFFIDAMENTO ESCLUSIVO DEL SERVIZIO DI PAGAMENTO DELLA SOSTA CON APP NON HA GIUSTIFICAZIONE

Il rilievo dell’AGCM si riferisce sia ai casi in cui i gestori della sosta non ammettono alcun operatore a prestare il servizio di pagamento con app, sia ai casi in cui i gestori attribuiscono un diritto di esclusiva per l’erogazione del suddetto servizio a un unico operatore o a un numero limitato di essi, precludendo l’accesso a ulteriori operatori che sarebbero in grado di offrirlo sotto il profilo tecnico ed economico, con l’effetto di ridurre il confronto concorrenziale a danno degli utenti finali. Come detto, la situazione descritta è emersa in numerosi Comuni, compresi centri di grande rilevanza turistica in cui non solo i residenti ma anche i turisti potrebbero essere interessati a usare un’applicazione già installata sul proprio smartphone (e utilizzata per pagare la sosta nel proprio Comune di residenza) per pagare la sosta sulle strisce blu.

L’Antitrust ha inteso dunque ribadire che l’affidamento in esclusiva del servizio di pagamento della sosta tramite app non trova alcuna giustificazione sotto il profilo della libera concorrenza, trattandosi di un servizio commerciale a valore aggiunto che, come dimostra l’esperienza di alcuni importanti Comuni italiani, ben consente sotto il profilo tecnico anche la gestione simultanea di più sistemi dello stesso tipo da parte di diversi operatori.

App sosta antitrust

APP SOSTA: LEGITTIMO CHIEDERE (EVENTUALMENTE) UN COSTO AGGIUNTIVO

L’Authority ha inoltre specificato che l’erogazione del servizio attraverso una pluralità di soggetti può avvenire anche laddove si volesse garantire che il servizio di pagamento della sosta via app non comporti costi aggiuntivi per il cliente finale; e anche qualora le specifiche condizioni di domanda e offerta fossero tali da non permettere un sistema di commissioni in favore delle app o di sostenere i costi di adeguamento dei sistemi informatici, il servizio di pagamento della sosta via app potrebbe essere finanziato con i proventi pagati dagli utenti (i quali, del resto, potrebbero essere disposti a pagare un sovrapprezzo al fine di usufruire di servizi aggiuntivi che altrimenti non sarebbero disponibili).

APP SOSTA APERTE A PIÙ OPERATORI, L’ANTITRUST SI ASPETTA UN CAMBIO DI ROTTA

In definitiva l’Antitrust ha chiarito che ogni ente gestore della sosta si dovrebbe limitare, come già avviene in molti Comuni, a bandire una manifestazione di interesse aperta alla partecipazione di tutti gli operatori. Il regime di concorrenza nel mercato è infatti quello più idoneo a garantire un corretto confronto competitivo tra più operatori. Conseguentemente, per il tramite dell’ANCI, l’Autorità auspica, da parte delle amministrazioni locali, l’adozione di un regime volto a favorire la concorrenza nel mercato tra i vari operatori nel settore dei servizi di pagamento della sosta tramite app. L’associazione dei Comuni dovrà comunicare, entro il termine di 30 giorni dalla segnalazione dell’AGCM, le iniziative adottate per promuovere la rimozione delle violazioni della concorrenza in materia di app per la sosta.

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