Anziani alla guida: come l’autostima influenza i rischi al volante L’autostima al volante può condizionare mobilità e sicurezza degli anziani al volante: ecco i risultati di uno studio che smonta le convinzioni più diffuse

Anziani alla guida: come l’autostima influenza i rischi al volante

L’autostima al volante può condizionare mobilità e sicurezza degli anziani al volante: ecco i risultati di uno studio che smonta le convinzioni più diffuse

20 Novembre 2020 - 10:11

Per molti anziani, guidare l’auto è necessario a mantenere una certa indipendenza, anche se non sempre indispensabile. Alla guida però s’innesca un meccanismo di autoregolamentazione influenzato da comfort e autostima. Uno studio USA smonta le regole più diffuse tra gli anziani al volante, come guidare solo in alcune fasce orarie. Ma non solo: alcune di queste abitudini auto-imposte o dettate dalla premura dei familiari rischiano di essere addirittura pericolose.

ANZIANI AL VOLANTE: GUIDARE MENO O SOLO SU ALCUNE STRADE?

Lo studio dell’AAA Foundation ha analizzato gli effetti del comfort di guida inteso come autostima sull’autoregolamentazione degli anziani al volante. L’autoregolamentazione è in generale un processo con cui si modificano i propri schemi comportamentali. E così – secondo i ricercatori – accade per gli anziani alla guida di un’auto, quando guidano meno o evitano intenzionalmente delle situazioni considerate impegnative o pericolose. Quindi sono stati esaminati gli effetti diretti del comfort di guida sull’autoregolamentazione e la correlazione con età, sesso e capacità percepite. Al centro dell’osservazione le situazioni più impegnative per gli anziani al volante: guidare di notte, nelle ore di punta, in autostrada e in zone sconosciute.

Conducente anziano guida un'auto

AUTOSTIMA E ANZIANI AL VOLANTE

Allo studio sugli anziani al volante hanno partecipato circa 2.800 volontari con un’età compresa tra 65 e 79 anni. La maggior parte donne (53%) rispetto agli uomini (47%): hanno risposto a domande relative al comportamento alla guida ma l’indagine si è basata anche su misurazioni di guida con GPS. Sono state valutate le proprie capacità di guida percepite dai singoli volontari con un punteggio da 1 (scarso) a 7 (eccellente) in:

– Vedere durante il giorno;

– Capacità di vedere di notte;

– Ricordare le cose;

– Capacità di concentrarsi su più cose contemporaneamente;

– Forza, flessibilità o mobilità generale.

Infografica studio anziani al volante

RISULTATI DELL’INDAGINE SUGLI ANZIANI AL VOLANTE

Secondo i rilievi e le risposte, la percezione del comfort di guida erano relativamente alte: da 5,5 per la guida notturna a 6,3 per la guida l’autostrada (dati nella tabella qui sopra). Statisticamente la fascia di età più anziana ha riportato livelli di comfort di guida inferiori rispetto ai conducenti più “giovani”. La maggiore correlazione che spinge ad autoregolamentarsi negli anziani è stata rilevata tra guida in autostrada, guida di notte, età, traffico e strade sconosciute. Tuttavia, soluzioni apparentemente sicure, come prendere una strada meno trafficata, parallela e più tranquilla, possono rivelarsi più rischiose. Un cambiamento che invece secondo i ricercatori può esporre a una distanza maggiore, durata della guida aumentata e maggiore rischio di incidenti. Ma è sbagliato anche ridimensionare la propria mobilità per evitare rischi legati a una condizione di disagio al volante. “Quando i conducenti più anziani si sentono a disagio in determinate situazioni di guida, alcuni si convincono di dover convivere con il disagio mentre altri riducono inutilmente la loro mobilità” afferma David Yang, direttore AAA Foundation. “Comprendere il comfort di guida è importante perché può essere migliorato attraverso l’istruzione e la formazione”.

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