Accise carburanti: l’aumento per il diesel scatta da subito

Accise carburanti: l’aumento per il diesel scatta da subito

Cambiano le accise sui carburanti: dal 15 maggio 2025 il diesel aumenta e la benzina scende, scopri cosa comporta per gli automobilisti

15 Maggio 2025 - 11:30

Si pensava che il graduale allineamento tra l’accisa del diesel e quella della benzina sarebbe iniziato a partire dall’anno prossimo e invece, con una mossa a sorpresa, l’atteso decreto interministeriale che dà attuazione a uno dei decreti delegati della riforma fiscale (quello, appunto, sulla revisione delle accise carburanti), pubblicato in Gazzetta Ufficiale nella serata del 14 maggio 2025, stabilisce che la variazione decorre fin dal giorno successivo alla data di pubblicazione decreto in G.U. Significa che l’aumento per il diesel, e la conseguente diminuzione per la benzina, sono già scattati giovedì 15 maggio 2025, con effetto immediato sul prezzo alla pompa.

COME CAMBIA L’ACCISA SU DIESEL E BENZINA DAL 15 MAGGIO 2025

Per la precisione l’art. 1 del decreto 14 maggio 2025 riguardante la ‘Revisione delle disposizioni in materia di accise‘, dispone che dal 15/5/2025 l’aliquota di accisa applicata alla benzina è ridotta di 1,5 centesimi di euro per litro e l’aliquota di accisa applicata al gasolio impiegato come carburante è aumentata di 1,5 centesimi di euro per litro. Il successivo articolo 2 specifica che, per effetto di quanto stabilito dall’art. 1, le aliquote di accisa applicate alla benzina e al gasolio usato come carburante sono rideterminate nelle seguenti misure:

  • benzina: 71,34 centesimi di euro per litro;
  • gasolio usato come carburante: 63,24 centesimi di euro per litro.

L’articolo 3, che conclude il decreto, prevede che le maggiori entrate derivanti dalle variazioni delle aliquote vengano destinate per finanziare il rinnovo contrattuale del trasporto pubblico locale.

LE RAGIONI DELL’ALLINEAMENTO DELLE ACCISE SU BENZINA E DIESEL

Ma perché si è deciso di allineare l’accisa della benzina (oggi più alta) a quella del diesel? Perché il Governo, sulla base degli impegni PNRR, delle Raccomandazioni specifiche della Commissione europea e del Piano per la transizione ecologica approvato nel marzo 2022, è tenuto ad adottare misure volte a ridurre i sussidi ambientalmente dannosi e, in questo contesto, rientrano anche le minori accise che gravano sul gasolio per autotrazione rispetto a quelle sulla benzina. In altri termini, l’Europa ha chiesto all’Italia di equiparare le imposte su benzina e diesel perché quest’ultimo, considerato più dannoso a livello ambientale, non può beneficiare di un’accisa più bassa. L’allineamento sarà graduale e verrà concluso entro il 2030.

Non va comunque sottovalutato (anzi è un aspetto fondamentale del provvedimento) che l’allineamento delle accise tra benzina e diesel determinerà, come prevede lo stesso decreto interministeriale, maggiori entrate per le casse dello Stato, dal momento che il gasolio è venduto assai più della benzina (nel 2024 28,8 miliardi di litri rispetto ai 12,3 miliardi di litri di benzina). Di conseguenza, 1,5 centesimi in più pagati per ogni litro di diesel e 1,5 centesimi in meno versati su ogni litro di benzina produrranno circa 165 milioni di euro all’anno in più di gettito erariale, portando, al netto delle evoluzioni dei consumi, 1,1 miliardi aggiuntivi di gettito complessivo nel 2030, quando si completerà l’allineamento. Cifre più che sufficienti per finanziare il rinnovo del contratto del trasporto pubblico locale scaduto a fine 2023, misura che necessita di circa 500 milioni di euro che il Governo non sapeva dove trovare, e molto altro.

Distributore benzina

AUMENTO ACCISA DIESEL: COSA CAMBIA PER GLI AUTOMOBILISTI AL DISTRIBUTORE

Cosa cambia per gli automobilisti con l’aumento dell’accisa sul diesel (e la diminuzione dell’accisa sulla benzina)? È presto detto. Prendendo come riferimento gli ultimi dati sulla struttura dei prezzi dei carburanti, relativi ai prezzi medi alla pompa rilevati dal ministero dell’Ambiente il 12 maggio 2025, a parità delle altre componenti, ossia prezzo della materia prima e margine lordo della filiera, l’aumento dell’accisa sul gasolio da 61,74 a 63,24 centesimi/litro fa salire immediatamente il prezzo alla pompa da 1,579 a 1,597 euro/l. Il calo dell’accisa sulla benzina, invece, lo fa scendere da 1,690 a 1,671 euro/litro. Bisognerà tuttavia verificare come ammortizzeranno la variazione le singole compagnie petrolifere e le stazioni di rifornimento.

È comunque certo che la graduale variazione compresa tra 1 e 1,5 centesimi all’anno (si deciderà volta per volta) porterà molto probabilmente entrambe le accise a 67,30 centesimi di euro per litro nel 2030 e a quel punto il prezzo del gasolio alla pompa supererà quello della benzina perché il prezzo del diesel al netto dell’accisa e dell’Iva è generalmente più alto. Oggi, ad esempio, il costo netto del diesel è di 67,654 centesimi di euro per litro contro 65,658 della benzina.

Insomma, anno dopo anno il diesel diventerà sempre meno conveniente della benzina e di altre tipologie di carburanti. Tuttavia dall’aumento dell’accisa sul diesel è stato escluso il gasolio impiegato in agricoltura e i biocarburanti, che mantengono l’aliquota ridotta.

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