Anas: Autostrada A3 completa nel 2016, ma le accise carburante non si toccano
Entro il 2016, finiranno i lavori sulla Salerno-Reggio Calabria. Per Armani "una svolta" nonostante il no del Governo sulle accise benzina

Entro il 2016, finiranno i lavori sulla Salerno-Reggio Calabria. Per Armani "una svolta" nonostante il no del Governo sulle accise benzina
Si chiama Anas 2.0, parafrasando il web 2.0: è il gestore stradale del futuro, che si deve anche rifare l'immagine, dopo un disastroso 2014, contrassegnato da scandali (vedi la Dama Nera qui) e cedimenti strutturali (vedi in particolare il crollo dei ponti qui). Ne ha parlato il presidente Anas Gianni Vittorio Armani (foto): entro il 2016 termineranno i lavori di realizzazione dell'autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria; una parte consistente della rete di strade regionali e provinciali tornerà in capo all'Anas; e sarà risolto il contenzioso da 8,6 miliardi, con un esborso di circa il 10%. Sono questi gli obiettivi dichiarati.
COSA HA TROVATO – Sentiamo Armani sul passato, anzitutto: “Ho trovato un'impresa strutturata per seguire la pubblica amministrazione e la politica più che i cittadini utenti. Per anni, ci si è dimenticati che l'obiettivo è di fornire strade decenti ed efficienti. Non è stata fatta un'adeguata manutenzione, accumulando un gap difficile da recuperare”. Un quadro nero, come già evidenziato qui: all'ex presidente Pietro Ciucci fischieranno parecchio le orecchie.
CONTENZIOSO PESANTE – A questo va aggiunto che spesso le stesse opere erano parcellizzate con strade che avevano tratti a due e quattro corsie che si alternavano in funzione del relativo sponsor politico: parole di Armani. Che prosegue: “Sul fronte economico – aggiunge – abbiamo affrontato il capitolo di un contenzioso che si avvicinava pericolosamente a 9 miliardi e ragionato con il Governo su un nuovo sistema di finanziamento, anche perché sono convinto che le strade vadano pagate da chi le utilizza. Abbiamo quindi varato un Piano straordinario di deflazione del contenzioso in accordo con la Corte dei conti, l'Avvocatura dello Stato, il Consiglio superiore dei lavori pubblici e l'Anac, con l'obiettivo di chiuderlo entro la fine dell'anno con un esborso intorno al 10%”.
PER IL FUTURO – “Per prima cosa, abbiamo pensato ai cittadini sbloccando due emergenze di viabilità: sulla A3 (Salerno-Reggio Calabria) e sulla A19 (Palermo-Catania) e, al contempo, abbiamo pensato a rifocalizzare l'azienda su obiettivi industriali cambiando le persone e facendo delle rotazioni”. Per il futuro non ci sarà posto per clientele: assunzioni e promozioni avverranno nella più assoluta trasparenza con criteri meritocratici. Si sente la necessità, prosegue, di un nuovo codice degli appalti che dia chiarezza per gestire i problemi ma anche per selezionare meglio i fornitori. “Il modello a cui voglio arrivare – chiarisce Armani – è di un'Anas pagata da chi usa le strade. Lo strumento del pedaggio, che comunque è una decisione a livello politico, sarebbe teoricamente possibile su alcuni tratti di autostrade. Ma sarebbe di difficile applicazione, e molto costoso, su una rete di 25.000 km di strade e 1.300 km di autostrade tanto diffusa e non omogenea. In questo quadro, il trasferimento automatico delle accise sul carburante mi sembra uno strumento valido perché ci dà una certezza sulle risorse in modo da fare una seria programmazione di medio-lungo periodo”.