Viadotto Himera: arrivano i robot anti crollo

Dopo il crollo del 10 aprile 2015, ora l'Anas sfrutta la tecnologia per evitare altri cedimenti

 
Viadotto Himera: arrivano i robot anti crollo Dopo il crollo del 10 aprile 2015

Dopo il crollo del 10 aprile 2015, ora l'Anas sfrutta la tecnologia per evitare altri cedimenti

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18 Novembre 2015 - 09:11

Finito l'incubo, si deve fare in modo che una seconda “catastrofe” non si abbatta sulla Sicilia: ci riferiamo al Viadotto Himera, miseramente crollato il 10 aprile 2015. Con il collegamento dell'Autostrada A19 Palermo-Catania appena ripristinato (vedi qui) per evitare che l'isola sia spaccatain due. Adesso che c'è la nuova bretella, l'Anas userà i robot anti rollio per evitare che il guaio abbia a ripetersi: è lunga complessivamente 2 km e comprende l'adeguamento della viabilità esistente, tra cui la Strada Provinciale 24, dallo svincolo di Scillato sino al viadotto, e la costruzione di una nuova rampa di accesso all'autostrada.

TUTTO VELOCE – Consentirà di ripristinare il collegamento tra Palermo e Catania lungo il percorso provvisorio più breve e con caratteristiche adeguate al traffico autostradale, quindi anche dei mezzi pesanti, senza limitazioni di sagoma e portata, riducendo a 10 minuti i maggiori tempi di percorrenza dell'itinerario autostradale, rispetto ai 45-50 minuti attuali del percorso alternativo. I lavori sono stati avviati il 7 agosto scorso, per un importo globale di 5,7 milioni di euro. Ed eccoci al cuore della questione: dubito dopo il movimento franoso dello scorso 10 aprile, che ha provocato gravi danni al viadotto Himera, è stato attivato un sistema di monitoraggio finalizzato al controllo di eventuali spostamenti degli impalcati e del fronte di frana. Attualmente, è in esercizio un sistema di monitoraggio integrato topografico e geotecnico, basato su una stazione totale robotizzata di alta precisione per il controllo topografico di prismi riflettenti fissati sui cordoli degli impalcati e strumentazione geotecnica per le letture di 9 inclinometri e 9 piezometri a tubo aperto. 

ECCO I RADAR – Sono in corso di affidamento un monitoraggio geomorfologico con interferometri radar terrestri, un'estensione del monitoraggio geotecnico che prevede ulteriori 22 perforazioni sui versanti e una piattaforma informatica web per la lettura delle strumentazioni (Stazioni robotizzate, Interferometri Radar Terrestri, Inclinometri e Piezometri) e verifica in tempo reale delle mappe interattive con posizione delle strumentazione e mappe di spostamento. Il sistema di monitoraggio integrato servirà al controllo della bretella provvisoria e dei versanti su questa prospicienti durante il suo esercizio.

DA DEMOLIRE – Nel frattempo, è partita il 10 ottobre scorso la demolizione delle sei campate del viadotto direzione Catania danneggiate dalla frana, per un importo di 2,3 milioni di euro. Le operazioni di demolizione saranno completate entro dicembre. Il 2 dicembre saranno avviate le procedure di autorizzazione ambientale del progetto di ripristino definitivo dell'autostrada. Il nuovo tratto di viadotto Himera sarà in acciaio, con tre campate di grande luce per uno sviluppo complessivo di 270 metri. La campata centrale di luce 130 metri consentirà di scavalcare tutta la parte centrale del corpo di frana, mentre le due pile e le relative fondazioni, posizionate ai margini della frana, saranno dimensionate per resistere al complesso quadro geomorfologico esistente sui versanti. Il progetto esecutivo, o almeno così promette l'Anas, sarà ultimato entro il giugno 2016 per il successivo appalto dei lavori, della durata di 18 mesi. Entro la primavera del 2018 il tratto autostradale sarà nuovamente disponibile a due corsie per senso di marcia, senza interruzioni. Dice l'Anas. Che sul viadotto Himera adesso si gioca buona parte della reputazione, dopo i clamorosi cedimenti strutturali degli scorsi mesi, e gli scandali, non ultimo quello della Dama Nera: vedi qui.

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