
Le Toyota già riparate negli USA saranno richiamate entro 1 anno per sostituire di nuovo gli airbag difettosi dopo lo scandalo Takata
Lo scandalo degli airbag Takata è destinato a rimanere uno dei principali dell'intera storia dell'automotive. L'azienda ha trascinato nell'occhio del ciclone tutti i brand che si erano a lei rivolti per la fornitura di dotazioni di sicurezza. Toyota ha reso noto di aver programmato il richiamo di 65.000 veicoli negli Stati Uniti. L'azione è rivolta anche al brand Lexus e prevede, a partire dal mese in corso, la sostituzione degli airbag con dei modelli non a rischio malfunzionalmento. La filiale amerciana di Takata è in liquidazione poiché già gravata da pesanti debiti che ammontano ad oltre 100 milioni di dollari. Il settore degli airbag non vive tempi facili come conferma la vicenda della multa da 210 milioni di dollari comminata dalla Commissione europea al produttore di airbag svedese Autoliv.
ULTIMI SVILUPPI Toyota Motor Corp ha annunciato di avere in cantiere un programma volto a sostituire tutti gli airbag Takata in circa 65.000 veicoli Toyota e Lexus negli Stati Uniti. La filiale americana della casa automobilistica giapponese ha reso noto il cronoprogramma delle operazioni. Il ritiro delle auto coinvolte, che era stato annunciato per il dicembre 2019, è stato effettuato un anno prima del previsto e prevede la sostituzione degli airbag Takata che già in precedenza erano stati oggetto di richiamo e sostituzione. L'operazione di richiamo riguarda alcune auto Toyota di grande successo oltreoceano come Corolla, Sequoia e Tundra ma ci sono anche delle Lexus. Tutti i mezzi interressati dalla criticità risultano realizzati tra il 2002 e il 2005. A causa degli strascichi del caso Takata e la sua controllata statunitense, TK Holdings Inc, nel giugno scorso ha presentato istanza di fallimento dopo aver richiamato più di 100 milioni di air bag in tutto il mondo. I dispositivi sono classificati come pericolosi in quanto potrebbero gonfiarsi con troppa forza e disperdere frammenti di metallo dannosi per gli occupanti.
SCANDALO GLOBALE I costruttoriautomotive Honda, Toyota, Nissan, Mazda, Subaru e Bmw hanno già da tempo operato campagne di richiamo per la vicenda degli airbag Takata. Le cifre degli ammanchi dovuti al caso hanno raggiunto la cifra record di 1,2 miliardi di dollari anche se la questione riguarda ben 19 grandi Case auto. Secondo le stime dell'NHTSA, l'autorità per la sicurezza dei trasporti Usa, ben 100 milioni di airbag dovranno essere richiamati fino alla fine del 2019. Modelli molto diffusi di Honda (la Acura dal 2001 al 2003) e Ford (Ranger del 2006) sarebbero i veicoli maggiormente interessati. Sono 23 le morti accertate per i guasti, mentre altre 290 sarebbero i feriti provocati dagli airbag difettosi Takata.(Leggi tutti i dettagli su uno dei più grandi scaldali dell'automotive moderno).
NUOVI PROBLEMI ALL'ORIZZONTE Nelle ultime settimane è balzata all'attenzione della stampa globale la vicenda del fornitore di airbag Autoliv. Il produttore svedese di airbag per autoveicoli, ha annunciato, che nel quarto trimestre del 2018 accumulerà un ben 210 milioni di dollari di perdite per coprire la sanzione comminata dalla Commissione europea. Il caso riguarda un cartello di lunga durata che avrebbe avuto luogo nella fornitura di airbag per auto. Autoliv è attualmente il più grande produttore di airbag al mondo. Dal 2011 è stato oggetto di un'indagine sui comportamenti anticoncorrenziali tra i fornitori di sistemi di sicurezza operanti entro i confini dell'Unione europea. La società ha pagato ha già pagato una sanzione da 8,1 milioni di euro nel primo trimestre di quest'anno in relazione a una dell'inchiesta svolta dalla Commissione nel novembre 2017. L'azienda ha dichiarato di ritenere che la multa, pur non ancora esecutiva, potrebbe essere emessa nella prima metà del 2019 (Leggi ecco i nuovi airbag pensati per le auto a guida autonoma).