Costi occulti dei preventivi auto

In un preventivo troviamo sempre costi reali o anche per gonfiare il prezzo? Facciamo chiarezza tra costi occulti e costi poco chiari

1 Luglio 2020 - 03:07

Arriva prima o poi il momento in cui decidiamo di comprare un’auto nuova o a KM0 e di avere a che fare con i preventivi auto e i costi occulti che li rendono spesso poco chiari. Ecco, la primissima regola è non fermarsi mai al primo concessionario ma di consultarne più di uno. In questo modo possiamo confrontare i costi per comprendere le differenze e l’eventuale presenza di voci poco chiare. Ciò che molti si chiedono è se in un preventivo troviamo sempre costi reali o anche per gonfiare il prezzo? Le sorprese, come vedremo in questo articolo, non mancano e non tanto in riferimento ai costi dell’auto e degli optional. Quanto piuttosto nella macrocategoria di prodotti e servizi proposti arbitrariamente dal concessionario. Proprio là si annidano i costi occulti dei preventivi auto. Vediamo in dettaglio come dev’essere un preventivo auto e quali sono i costi che fanno lievitare il prezzo di un’auto.

IL PREVENTIVO AUTO PERFETTO SENZA COSTI OCCULTI

Il preventivo auto è il documento ufficiale che dà il via alle trattative per l’acquisto di un nuovo veicolo. Come tale deve essere senza costi occulti e inappuntabile sia dal punto di vista formale che da quello contenutistico. Devono essere presenti e ben visibili il nome del venditore, l’indirizzo della sede e il logo del brand. A seguire il numero del preventivo e il nome del cliente. Dopodiché deve essere indicato con chiarezza il modello dell’auto in vendita, la sigla, il colore della carrozzeria e degli interni. Quindi deve contenere l’elenco degli allestimenti di serie e gli optional scelti con tanto di prezzo per ciascuno di essi. L’altra parte del preventivo cui fare attenzione  contiene i servizi del concessionario e le imposte fisse, anch’essi da scrivere con chiarezza. Pensiamo ad esempio al contributo ambientale per lo smaltimento degli pneumatici fuori uso e all’Ipt, l’Imposta provinciale di trascrizione. Infine il prezzo totale netto, l’Iva e il costo finale chiavi in mano. Un ultimo dettaglio è il tempo di validità del preventivo, generalmente molto ridotto. Insomma, il preventivo auto perfetto è quello chiaro, completo e senza costi occulti.

PREVENTIVI AUTO, I COSTI FISSI: IPT E PFU

Cosa cambia tra i costi occulti e i costi poco chiari nei preventivi auto? Nei primi rientrano quelle voci che non dovrebbero essere presenti. Il caso più evidente, che da anni è materia di dibattito, è la spesa per la messa in strada. Include la rimozione delle pellicole protettive, il lavaggio dell’auto o il montaggio delle targhe. Nei costi poco chiari finiscono invece tutte quelle sigle che, sebbene siano diffuse, sono balzelli da cui non è possibile sottrarsi e quindi spesso riportati con nomi abbreviati. Come l’IPT (Imposta Provinciale di Trascrizione), variabile in base alla potenza del veicolo e alla provincia d’immatricolazione, la si ritrova anche nei costi del passaggio di proprietà di un’auto usata. Più esattamente, a contare è la provincia di residenza dell’acquirente e non della concessionaria che vende l’auto. Per intenderci, se il veicolo viene acquistato a Roma da chi è residente a Milano, l’IPT applicata è quella della città meneghina. Nella foto di seguito un esempio eclatante di un preventivo auto sicuramente poco chiaro e comprensibile. Poi c’è il contributo ambientale per il recupero di pneumatici fuori uso, il contributo PFU. La voce di spesa è immancabilmente presente in ogni preventivo auto, piccolo o grande che sia, e ammonta a 2,50 euro per ogni pneumatico. Il contributo va pagato per le auto nuove e quelle a km0, ma in questo secondo caso solo se il veicolo viene acquistato entro 12 mesi dall’immatricolazione. Rispetto ai costi occulti di carattere arbitrario, IPT e PFU sono imposte da versare obbligatoriamente al venditore che li girerà alle rispettive casse.

Ricapitolando i costi fissi in un preventivo auto nuova sono:

IPT (Imposta Provinciale di Trascrizione): da 150,81 euro fino a 53 kW, a cui sommare 3,51 euro per ogni kW aggiuntivo e una ulteriore maggiorazione fino al 30% in base alla provincia d’immatricolazione;

– Contributo PFU (Pneumatici fuori uso): 2,50 euro.

I COSTI OCCULTI DEI PREVENTIVI AUTO

Smontiamo un luogo comune: il prezzo delle auto chiavi in mano promesso dai vari brand non coincide quasi mai con quello finale. In ballo ci sono da poche centinaia di euro fino a cifre ben superiori in proporzione al costo dell’auto. L’importo complessivo infatti cresce anche per via dei vari kit abbinati dai venditori. Che si chiamino comfort&tech, pronto soccorso (con estintore, triangolo, gilet, kit medicale) ed emergenza lampadine bruciate, nella sostanza cambia ben poco. Sono soggetti a Iva e ad altri conteggi che portano la cifra complessiva ancora più in su e sempre più distante da quella inizialmente immaginata, dall’acquirente naturalmente. Ricordate che in Italia la dotazione obbligatoria da avere in auto è composta essenzialmente da triangolo di emergenza e giubbino ad alta visibilità (è obbligatorio indossarlo in condizioni di scarsa visibilità fuori dall’auto, quindi va portato con se anche se nessuno controlla se è a bordo). Tutto il resto può essere utile ma non acquistato per forza dal concessionario. Attenzione ai costi di minivoltura che i rivenditori più furbi potrebbero caricare nel preventivo: si tratta di costi che in genere sono a carico del rivenditore che prende in permuta l’auto usata e la intesta temporaneamente alla società.

Ricapitolando i costi occulti in un preventivo auto nuova sono:

– Messa in strada: da circa 200 a oltre 800 euro;

– Kit aggiuntivi: da circa 10 euro a oltre 500 euro;

– Costi di minivoltura: da circa 200 a oltre 500 euro.

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