Revoca patente: come, quando e a chi è possibile fare ricorso Quali sono i casi di recidiva che portano alla sospensione della patente? Cosa deve sapere l’automobilista che trasgredisce le norme?

Revoca patente: come, quando e a chi è possibile fare ricorso

La revoca patente è uno dei provvedimenti più drastici e più discussi. Ma quando è possibile riottenerla? E come e a chi presentare opposizione?

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1 Ottobre 2021 - 03:10

La revoca patente è il provvedimento più drastico che un automobilista può ricevere. Si tratta infatti di una disposizione con cui il conducente viene inibito alla guida di un veicolo. In buona sostanza, la licenza di guida perde la sua validità. Va da sé che per arrivare a una sanzione di questo tipo, il guidatore deve aver commesso una grave infrazione. E come vedremo, sono anche numerose le trasgressioni che comportano la revoca patente. C’è però un aspetto preliminare su cui fare chiarezza. Nonostante la perentorietà del provvedimento, il guidatore può comunque (ma non sempre) tornare in possesso del documento di guida. Lo può fare a conclusione di un procedimento più lungo e complesso rispetto a quelli che caratterizzano la sospensione e il ritiro della patente. Ma soprattutto, il conducente può sempre fare ricorso contro la revoca patente. Naturalmente se ritiene che abbia motivi validi per farlo. Ed è proprio questo l’aspetto che vogliamo approfondire: come fare ricorso? A chi e quando opporsi alla sanzione della revoca della patente?

A CHI FARE RICORSO CONTRO LA REVOCA PATENTE

Può accadere che il guidatore ritenga di avere fondate ragioni per opporsi al provvedimento di revoca patente. Magari per via di un errore formale da parte dell’organo accertatore. Prima di attivare la procedura, l’automobilista deve fare un passo indietro e capire le motivazioni della decisione. Possono essere infatti ricondotte alla perdita temporanea o definitiva dei requisiti psico-fisici. Oppure a gravi violazioni al Codice della Strada. Come la guida in stato di ebbrezza per cui è prevista anche una multa contro cui si può presentare ricorso, o sotto l’effetto di sostanze. O al superamento in due anni del limite di velocità di oltre 60 chilometri orari. La revoca della patente scatta pure in caso di sostituzione con una patente estera. Se viene raggiunto dalla sanzione del ritiro del documento di guida, l’automobilista ha 3 possibilità. Può cioè chiedere l’annullamento del provvedimento emesso dal prefetto o dalla Motorizzazione civile e la restituzione della patente al:

– Tar;

– giudice di pace;

– Ministero degli Interni.

Queste opzioni presentano tempistiche e iter differenti.

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REVOCA PATENTE: QUANDO FARE RICORSO

Sono 20 i giorni a disposizione dell’automobilista per fare ricorso al Ministero dell’Interno contro la revoca patente. A sua volta, il responsabile del Viminale esamina il ricorso entro 60 giorni insieme al ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili. Sono invece 10 i giorni in più e quindi 30 in tutto per rivolgersi al giudice di pace, appellabile solo se la revoca della patente viene disposta dal prefetto. Il guidatore può quindi appellarsi al Tar entro 60 giorni dalla ricezione del provvedimento di revoca della patente. Tuttavia, il Tribunale amministrativo regionale può essere chiamato in causa solo se alla base della revoca della patente ci sono motivi di condotta. Dal punto di vista procedurale, il prefetto è chiamato a emettere il provvedimento di revoca entro 90 giorni dall’infrazione. In caso contrario ovvero oltre questo limite, la decisione viene annullata perché priva di valore.

COME OTTENERE LA PATENTE DOPO LA REVOCA

Il guidatore sanzionato con la revoca patente può rimettersi alla guida di un veicolo? La risposta è affermativa, a meno che non abbia perso in via permanente i requisiti psicofisici. Si tratta di una situazione provvisoria, può infatti ottenere la patente al termine del periodo che ha determinato il divieto di guida. Naturalmente il conducente non potrà agire in autonomia, ma deve in ogni caso sottoporsi a una visita medica. E, in caso di esito positivo, produrre e presentare la documentazione utile alla Motorizzazione civile. Abbiamo spiegato come gravi violazioni al Codice della Strada possano portare alla revoca patente. Ebbene, al netto dell’esito di accoglimento di un eventuale ricorso, l’inibizione alla guida è di 3 anni nei casi di guida in stato di ebbrezza o sotto effetto di sostanze. Ed è di 2 anni nelle altre circostanze sanzionate dal CdS.

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REVOCA PATENTE ILLEGITTIMA: SI PUÒ CHIEDERE IL RISARCIMENTO DANNI?

Vale infine la pena segnalare un caso particolare. Nel caso di revoca illegittima della patente, il guidatore può chiedere l’annullamento della sanzione. Ma anche il risarcimento del danno. A patto però di essere in grado di dimostrarlo. Ad esempio per l’impossibilità di andare a lavorare con conseguenze dal punto di vista disciplinare o economico. Oppure per aver subito un danno esistenziale, come il mancato e prolungato incontro con i propri familiari.

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