La corretta posizione di guida La corretta posizione di guida previene mal di schiena al volante e permette di controllare l'auto in ogni situazione: ecco come stare seduti alla guida dell'auto

La corretta posizione di guida

La corretta posizione di guida previene mal di schiena al volante e permette di controllare l'auto in ogni situazione: ecco come stare seduti alla guida dell'auto

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3 Marzo 2020 - 08:03

Quanti di voi avranno sentito parlare della fantomatica quanto odiata “posizione di guida“? Sicuramente tutti! Alzi la mano però chi pensa di assumere sempre e comunque una posizione corretta, la quale tenga conto di tutte quelle regole che avrebbero dovuto insegnarvi a scuola guida. Beh, come vedo siete in pochi. Dopotutto capita tutti i giorni di vedere persone sedute nelle posizioni più errate o “stravaccate”, senza che si rendano conto come la corretta posizione di guida sia il primo punto di partenza di una guida sicura. Sappiate che la posizione al volante del guidatore condiziona notevolmente la sua sensibilità, la sua capacità di controllo, la sua sicurezza dinamica alla guida. Vediamo quindi insieme come regolare al meglio sedile e volante per poter assumere una posizione comoda, “sensibile” e quindi sicura a bordo della nostra vettura.

MANI ALLE 9:15 E BASTA CON LE VECCHIE CREDENZE

Per trovare la posizione corretta alla guida, tenete le spalle perfettamente appoggiate allo schienale e distendete le braccia sino a toccare con i polsi la parte superiore del volante: appena sarete in grado di toccarla senza sollevare le spalle avrete già cominciato ad assumere la posizione corretta. Lo schienale deve essere sufficientemente verticale in modo che la schiena sia sempre ben aderente allo stesso e che con le braccia allungate, ma non tese, si possa raggiungere comodamente la sommità del volante. Le mani devono sempre stare alle 9:15 con i 2 pollici ben inseriti tra volante e razze, quindi sempre “in presa”. Vi state chiedendo il perchè? Eccovi subito la spiegazione: il segreto sta proprio nell’opposizione delle mani che permette una maggiore sensibilità “telaistica” e su organi come sterzo e le sospensioni, praticamente tutti gli elementi che permettono di capire il limite di aderenza del vostro veicolo.

LA GUIDA SICURA PARTE DALLA CORRETTA POSIZIONE DI GUIDA

Ricordatevi che non dovete rallentare soltanto quando sentite stridere le gomme, ma dovete anticipare queste reazioni del veicolo quando iniziate ad accorgervi che l’auto sta per perdere aderenza. Ovviamente, come in tutto quello che riguarda la guida, l’esperienza farà la sua parte e pian piano inizierete a conoscere il vostro veicolo. Ricordate, infine, che ogni autovettura ha un proprio carattere e che, quando inizierete a conoscerlo più a fondo, l’auto si sentirà compresa e vi farà meno “dispetti”. Tradotto: grazie ad una corretta posizione di guida guiderete in maniera più sicura. L’altra finalità della “posizione 9:15” è la maggior presa sul volante, dato che quasi tutti i volanti hanno degli appositi “alloggiamenti” per i pollici. Questi alloggiamenti permettono una presa più sicura che servirà soprattutto durante eventuali manovre d’emergenza (per esempio durante la correzione di una sbandata o l’evitamento di un ostacolo improvviso).

COME REGOLARE IL SEDILE

Il sedile va fatto scorrere sino a quando tutti i pedali si possono premere a fondo con facilità. Per regolare la posizione del sedile, premete a fondo la frizione e spostate il sedile sino a quando la coscia tocca, ma non preme. Provate questa posizione anche con il piede destro: premete l’acceleratore e poi passate al freno con il tacco ben appoggiato al pavimento. Badate che il piede non formi con la caviglia un angolo inferiore ai 90 gradi. Per finire, regolate l’altezza dell’aggancio laterale della cintura di sicurezza, che non deve passarvi sopra il collo. Come si è visto, non basta (come fanno in molti) semplicemente spostare qualche cm più avanti o più indietro il sedile, ma bisogna sempre eseguire scrupolosamente le procedure sopra descritte (non temete con il passare del tempo assumerete la posizione corretta in pochissimi secondi, anche qui è solo questione di abitudine).

Fonte foto CLH Magazine.

IL POGGIATESTA E LA GIUSTA POSIZIONE ALLA GUIDA

Altra regolazione importantissima, ma che in pochissimi eseguono, è quella relativa al poggiatesta. Questo è fra i più importanti componenti dedicati alla sicurezza e andrebbe regolato un po’ meglio di come avviene di solito: se non è posizionato a dovere, non serve a nulla. Nemmeno basta che sia genericamente all’altezza della nuca: l’escursione del corpo in caso di tamponamento è talmente elevata che il capo rischia di essere proiettato all’indietro sino a scavalcare il poggiatesta, piegandosi tanto da provocare “colpi di frusta” o nelle peggiori delle ipotesi lesioni alla colonna vertebrale. Per evitare ciò, è sufficiente rispettare due condizioni: il punto più alto del poggiatesta deve trovarsi sopra (di 2-3 centimetri) la sommità del capo; la distanza nuca-poggiatesta non deve superare i 5-8 centimetri. L’immagine sotto mostra una posizione errata (testa troppo distante dal poggiatesta e cintura addominale sullo stomaco). Subito sotto, un’immagine che mostra la corretta posizione del poggiatesta.

LA POSIZIONE CORRETTA ALLA GUIDA E GLI SPECCHIETTI

Infine per avere sotto controllo tutto ciò che avviene intorno a noi è bene regolare al meglio gli specchietti. Innanzitutto, è bene ribadire che gli specchietti presenti su un’auto sono generalmente tre. Ed è buona norma utilizzarli tutti. Chi, come molti, si serve solo di quello centrale, avrà per forza di cose un panorama ridotto di ciò che accade alle sue spalle. Tuttavia bisogna precisare che esiste soltanto uno specchietto che fornisce l’esatta sensazione di distanza dai veicoli che ci seguono. Guardate lo specchietto laterale e quello centrale e vi renderete conto da soli di quale specchietto stiamo parlando. Gli specchietti retrovisori vanno regolati di modo che, per guardarli, non sia necessario allungare il collo o piegare la testa, ma basti girare gli occhi. Per una visione ottimale, è bene che laddove finisce il campo visivo di uno cominci quello dell’altro.

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