Importare auto dalla Svizzera: procedure, costi e tasse da pagare

Importare auto dalla Svizzera: procedure, costi e tasse da pagare

L’iter per importare auto dalla Svizzera passa da una serie di adempimenti legali, amministrativi, fiscali ed economici

 

L’iter per importare auto dalla Svizzera passa da una serie di adempimenti legali, amministrativi, fiscali ed economici

12 Maggio 2025 - 12:00

Importare un’auto dalla Svizzera in Italia richiede attenzione a diverse procedure, costi e normative fiscali. La Svizzera, geograficamente vicina, è considerata un Paese extra-UE. Di conseguenza occorre fare riferimento all’applicazione di differenti regole doganali e tributarie.

QUALE DOCUMENTAZIONE PER IMPORTARE AUTO DALLA SVIZZERA

Per avviare la procedura di importazione di un’auto dalla Svizzera all’Italia serve innanzitutto un documento di identità valido, come il passaporto o la carta d’identità. Quindi è richiesta la fattura di acquisto oppure il contratto di compravendita. Questo documento, redatto in forma scritta, certifica l’avvenuto trasferimento di proprietà del veicolo e deve riportare i dati del venditore, quelli dell’acquirente, le caratteristiche del mezzo e il prezzo pagato. Dopodiché l’automobilista deve mostrare il libretto di circolazione svizzero, conosciuto anche come certificato di immatricolazione. Contiene tutte le informazioni tecniche del veicolo, dal numero di telaio alla cilindrata, passando per l’omologazione e la classe ambientale.

Se disponibile, va allegato il Certificato di conformità europeo. Rilasciato dal costruttore, attesta che il veicolo è già conforme agli standard europei. Semplifica così le pratiche di immatricolazione in Italia e riduce le verifiche tecniche. Un documento per ridurre i costi doganali è il modulo EUR.1, certificato che prova l’origine europea del veicolo. Questo documento consente all’acquirente di ottenere l’esenzione dal pagamento del dazio doganale, che altrimenti graverebbe sull’importazione in quanto proveniente da un Paese extra-UE come la Svizzera. Infine, è obbligatorio predisporre la dichiarazione doganale, da consegnare agli uffici doganali al momento del passaggio del confine. Serve a notificare l’ingresso del veicolo nel territorio dell’Unione europea e a dare avvio alle pratiche fiscali, come il calcolo e il versamento dell’Iva e di eventuali altre imposte.

Acquisto auto

IMPORTARE AUTO DALLA SVIZZERA, COSTI E TASSE

Importare un’automobile dalla Svizzera all’Italia nel 2025 significa anche andare incontro a tasse e costi fissi. Il primo elemento economico da considerare è l’Iva, applicata con l’aliquota standard del 22%. Questa imposta non viene calcolata sulla cifra riportata sulla fattura di vendita, ma prende come riferimento il valore commerciale del veicolo, determinato sulla base degli indici di valutazione. Si tratta di uno dei costi più rilevanti dell’intera operazione, in quanto si applica anche sui veicoli usati. Un’altra voce da considerare è il dazio doganale. Essendo la Svizzera un Paese extra-UE, la normativa prevede l’applicazione di un dazio che può arrivare al 10% del valore del veicolo. Grazie agli accordi commerciali tra Unione europea e Svizzera, se l’auto da importare è di origine europea certificata e se viene presentato il modulo EUR.1 in fase di sdoganamento, il dazio viene totalmente annullato.

Accanto a queste imposte si aggiungono i costi di sdoganamento, che coprono le pratiche burocratiche e le formalità doganali da espletare al confine. Queste spese si aggirano attorno ai 100 euro e comprendono le imposte di bollo e i diritti Aci per registrare l’ingresso del veicolo nel sistema amministrativo italiano. Un ulteriore costo da tenere presente è quello legato all’Imposta provinciale di trascrizione. Il suo ammontare varia in base alla potenza del veicolo, espressa in kilowatt o CV, e alla provincia di residenza dell’acquirente. Si parte da una soglia minima di circa 150,81 euro, ma la cifra può salire per le auto più potenti o nelle aree del Paese dove l’Ipt viene maggiorata. Infine vanno considerati i costi di immatricolazione e di rilascio delle targhe italiane. Anche questa è una voce di spesa inevitabile, che comprende la produzione delle nuove targhe nazionali, il rilascio della carta di circolazione italiana, e la registrazione del mezzo al Pubblico registro automobilistico.

PROCEDURA DI IMMATRICOLAZIONE DI UN’AUTO IMPORTATA DALLA SVIZZERA

Prima che l’auto possa circolare sulle strade italiane bisogna procedere con l’immatricolazione alla Motorizzazione Civile. Il primo adempimento è la verifica tecnica del veicolo. Questo controllo accerta che l’auto rispetti i requisiti di sicurezza, ambientali e di omologazione. I tecnici della Motorizzazione verificano la corrispondenza tra i dati dichiarati nei documenti e le caratteristiche del veicolo, con attenzione agli elementi strutturali, ai sistemi di illuminazione, agli scarichi e alle emissioni.

Completata la verifica tecnica, si procede con l’emissione del Documento unico di circolazione e proprietà. Questo documento unisce in un unico atto le informazioni relative alla proprietà del veicolo e quelle riguardanti la sua idoneità alla circolazione. Il passo successivo prevede il pagamento delle tasse di immatricolazione. Ci sono le spese per la produzione delle nuove targhe italiane e i costi per la registrazione al Pra che certifica il passaggio di proprietà e consente al nuovo proprietario di risultare intestatario del mezzo a tutti gli effetti di legge.

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