
Esercitazioni alla guida: come insegnare al proprio figlio a guidare?
Esercitazioni alla guida con foglio rosa: gli errori da evitare e i consigli utili per insegnare al proprio figlio a guidare e prepararsi all’esame pratico
Esercitazioni alla guida con foglio rosa: gli errori da evitare e i consigli utili per insegnare al proprio figlio a guidare e prepararsi all’esame pratico
Le esercitazioni alla guida con il foglio rosa rappresentano per il futuro conducente il primo vero banco di prova su strada. Prima ancora di affrontare l’esame pratico con l’istruttore della scuola guida, il candidato può ricevere un prezioso aiuto da parte del genitore, che svolge un ruolo fondamentale nel processo di apprendimento. Ma un genitore può fare da istruttore? E soprattutto, come deve comportarsi per essere un supporto efficace e non un ostacolo? Vediamolo insieme con consigli pratici, regole di legge e indicazioni su come insegnare a guidare in modo sicuro e costruttivo.
- L’esempio del genitore alla guida
- Insegnare a guidare: consigli utili
- Preparati agli errori nel modo giusto
- Insegnare a guidare secondo la legge
- FAQ
1. L’ESEMPIO DEL GENITORE ALLA GUIDA È FONDAMENTALE
Se un genitore decide di affiancare il figlio nelle esercitazioni, è fondamentale che sia consapevole del proprio ruolo di modello comportamentale. Ogni gesto, ogni abitudine e ogni distrazione alla guida vengono osservati e assimilati dal principiante. Se, ad esempio, non si usa la freccia per svoltare, si guida con una mano sola o si risponde al cellulare, il messaggio implicito è che le regole si possono infrangere. Al contrario, ammettere un errore davanti al proprio figlio, come dimenticare uno stop o una precedenza, è un gesto di responsabilità che rafforza la cultura della sicurezza stradale.
Prima di iniziare le lezioni, è utile rivedere alcune nozioni base:
- Corretta posizione di guida
- Uso dei dispositivi di segnalazione (frecce, luci, clacson)
- Controllo degli specchietti retrovisori
- Rispetto delle precedenze e della segnaletica
Inoltre, indossare sempre la cintura di sicurezza, mantenere una visibilità ottimale e usare un linguaggio chiaro e coerente aiuterà a non confondere il giovane conducente, creando un ambiente sicuro e didattico.
2. COME INSEGNARE A GUIDARE: CONSIGLI EFFICACI
Uno degli errori più comuni dei genitori-istruttori è quello di sovrapporre la propria esperienza alle regole apprese a scuola guida. Frasi come “Io ho sempre fatto così” o “L’esaminatore non guarda certe cose” rischiano di minare la sicurezza del figlio e di creare confusione su ciò che è corretto. È importante invece confermare quanto appreso a scuola e, se si notano errori, chiarire senza contraddire o mostrare superiorità.
Un approccio costruttivo prevede di:
- Concordare prima dell’uscita su cosa esercitarsi
- Spiegare l’obiettivo di ogni manovra
- Correggere con calma e precisione, senza giudizi o ironia
- Mantenere la coerenza tra insegnamento e pratica
Ricorda che non sei lì per giudicare, ma per sostenere. Evita di alzare la voce o di usare un tono di rimprovero, poiché potrebbe causare stress e compromettere l’apprendimento.
3. GESTIRE LA PAURA E GLI ERRORI ALLA GUIDA DELL’AUTO
I neopatentati, per quanto motivati, affrontano un percorso emotivamente intenso. Paura, insicurezza e ansia da prestazione sono sensazioni normali, che vanno accolte con empatia e fermezza. Se tuo figlio ti chiede di accompagnarlo, sappi che potrà commettere errori, e che è proprio da quegli errori che può imparare di più.
Gli esperti del National Safety Council consigliano di iniziare con:
- Percorsi semplici in zone a basso traffico (quartieri periferici, aree industriali nel weekend)
- Manovre basilari, come partenze, frenate, inversioni e parcheggi
- Sessioni brevi ma frequenti, per costruire sicurezza gradualmente
Non dimenticare che tuo figlio è abituato all’istruttore con i doppi comandi, perciò ogni tuo intervento deve essere ponderato, non impulsivo.
4. COSA DICE LA LEGGE: REQUISITI PER L’ACCOMPAGNATORE
La domanda più frequente tra genitori e figli è: posso fare da istruttore a mio figlio? La risposta è sì, ma con alcune condizioni ben precise stabilite dalla normativa.
Ecco i requisiti obbligatori:
- Il candidato deve aver conseguito il foglio rosa (valido 12 mesi, prorogabile)
- L’accompagnatore deve avere meno di 65 anni
- Deve possedere la patente di categoria B, o una patente superiore, da almeno 10 anni
Inoltre:
- Le esercitazioni in autostrada con un accompagnatore che abbia i requisiti di età richiesti, sono consentite solo dopo aver effettuato le esercitazioni con istruttore abilitato.
- Non è consentito trasportare passeggeri durante le esercitazioni, a meno che non siano istruttori o esaminatori.
È buona norma, prima di iniziare, consultare il Codice della Strada aggiornato o il sito ufficiale del Ministero dei Trasporti, per evitare sanzioni o interpretazioni errate.
5. FAQ ESERCITAZIONI DI GUIDA CON FOGLIO ROSA
Un genitore può insegnare a guidare al figlio con il foglio rosa?
Sì, purché abbia meno di 65 anni e una patente B da almeno 10 anni. Serve anche il foglio rosa valido.
Dove si può esercitare il candidato?
Solo su strade pubbliche non vietate, evitando autostrade e tangenziali (salvo eccezioni con istruttore).
Possono esserci altri passeggeri in auto?
No, durante le esercitazioni private è vietato il trasporto di persone diverse dall’accompagnatore abilitato.
Quanto durano le esercitazioni consigliate?
Meglio iniziare con sessioni di 20-30 minuti, aumentando gradualmente a seconda della sicurezza del candidato.
È obbligatoria una segnalazione sull’auto?
Sì. Deve essere esposto un cartello con la scritta “SCUOLA GUIDA” o un’apposita dicitura “Esercitazione alla guida”.
È possibile esercitarsi di notte?
Sì, ma è altamente sconsigliato nelle prime fasi. Meglio affrontare la guida notturna solo in una fase avanzata dell’apprendimento.
Che succede se il genitore viola il Codice della Strada durante l’esercitazione?
In quel caso, la responsabilità è sua, e può incorrere in sanzioni amministrative o punti decurtati dalla pate