Incidente a 30 o 50 km/h: cosa cambia davvero?

Incidente a 30 o 50 km/h: cosa cambia davvero?

In molte città si diffondono le zone 30: cosa cambia in un incidente con l’auto tra 30 e 50 km/h? Ecco la risposta

17 Gennaio 2023 - 17:00

Le zone 30 si stanno diffondendo sempre di più nelle capitali europee e molti si chiedono cosa cambia in un incidente tra 30 e 50 km/h? Il limite di 30 km/h al posto del limite a 50 km/h non sempre è visto di buon occhio dagli automobilisti e le amministrazioni fanno poco o niente per imporre un cambio di rotta, come dimostra un’interrogazione dell’ETSC ai ministri europei. Ma tranquilli l’Italia c’è, con Milano che ha annunciato le zone 30 estese dal 2024. Ecco una serie di crash test e studi che dimostrano cosa cambia tra 30 e 50 km/h in un impatto contro oggetti e pedoni.

INCIDENTE A 30 O 50 KM/H: COSA CAMBIA PER UN PEDONE

Nonostante lo scetticismo generalizzato non si può ignorare il fatto che l’utenza è cambiata e nuove forme di micromobilità impongono nuove misure. Se vi state chiedendo a cosa serve il limite 30 km/h, uno studio afferma che in caso di investimento di un pedone, la velocità è il fattore più determinante da cui dipende la sua sopravvivenza.  Lo studio commissionato dalla FIA e WHO (l’Organizzazione Mondiale della Sanità) stima la probabilità che un pedone possa sopravvivere se investito da un’auto a diverse velocità. Mettiamo da parte un attivo le caratteristiche dell’auto, su cui torniamo nel paragrafo successivo. Secondo questo studio all’aumentare delle velocità, aumenta l’energia di impatto dovuta anche a: tempo di reazione del conducente (maggiore all’aumentare della velocità); distanza di arresto (aumenta fino a raddoppiare all’aumentare della velocità in condizioni di bagnato). Ecco la probabilità di sopravvivenza di un pedone in base alla velocità dell’auto:

30 km/h, la reazione del conducente avviene dopo 21 metri, distanza di frenata è 9 metri, probabilità di sopravvivenza del pedone 90%;

40 km/h, la reazione del conducente avviene dopo 28 metri, distanza di frenata è 17 metri, probabilità di sopravvivenza del pedone 70%;

50 km/h, la reazione del conducente avviene dopo 35 metri, distanza di frenata è 28 metri, probabilità di sopravvivenza del pedone 15%.

AUTO NUOVE PIU’ SICURE, MA SOLO IL 23% DEL CIRCOLANTE

Penserete che anche la sicurezza delle auto nuove è molto migliorata rispetto a qualche anno fa nei confronti dei pedoni. È assolutamente vero. Grazie al pressing dei crash test di enti indipendenti come Euro NCAP, contano molto:

– la presenza dell’AEB pedoni e ciclisti, anche se al buio o con pioggia non è sempre risultata efficace nei test IIHS;

– l’assenza di zone rigide nel frontale dell’auto che possano provocare lesioni al pedone investito. Per quanto risultino sicure in tutte le altre valutazioni, comunque quasi tutte le auto presentano criticità dovute alla presenza del tergicristallo e del parabrezza.

Le auto nuove più sicure sono comunque una minima parte del parco circolante italiano che nel 2022 è costituito solo da circa il 23% di auto fino a 5 anni e quindi dotate delle più aggiornate tecnologie in fatto di sicurezza attiva. Mentre il limite di 30 km/h avrebbe effetto su tutti i veicoli.

INCIDENTE A 30 O 50 KM/H: COSA CAMBIA IN UN CRASH TEST

Per rendere meglio evidenti le conseguenze differenti di un impatto a 30 e 50 km/h, la campagna ACI Ready2Go, ha pubblicato un video dal forte impatto emotivo che vi proponiamo qui sopra. Nel video le valutazioni non mostrano cosa succederebbe agli occupanti dell’auto, che se indossano la cintura di sicurezza e viaggiano allacciati nei seggiolini, non dovrebbero essere in pericolo di vita. Non ci sono manichini e comunque i risultati non sarebbero confrontabili essendo le due auto differenti. Le immagini aiutano sicuramente a dare un riscontro tangibile di cosa significa fare un incidente a 50 km/h: come lanciarsi con l’auto dal terzo piano di un palazzo.

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