Mercedes mette a nudo le deformazioni dei materiali durante i crash test e apre un varco verso le auto con una migliore resistenza e sicurezza
L'attenzione di alcuni Costruttori nei confronti della sicurezza attiva e passiva delle auto porta a sviluppare metodi e tecniche sempre nuovi per ottimizzare le prestazioni in caso di impatto. L'ultima innovazione di Mercedes è quella di analizzare radiograficamente le proprie auto durante i crash test, per riuscire a ricreare un modello digitale accurato e simulare con maggiore precisione tutte le dinamiche dell'impatto.
L'EVOLUZIONE DEI CRASH TEST In buona approssimazione i crash test, quelle prove normate che simulano una serie di impatti pericolosi per la vita dei passeggeri (leggi dell'aumento di velocità nei crash test Euro NCAP), hanno visto un crescendo di accuratezza nel corso dei decenni, merito di una serie di fattori. In primis c'è la potenza di calcolo dei pc e l'accuratezza dei software di simulazione che hanno portato a far “schiantare” fisicamente un numero inferiore di modelli, poiché l'eventuale comportamento viene già previsto virtualmente ed il test fisico serve esclusivamente alla validazione del modello. Poi ci sono gli studi sui materiali dei vari componenti, con zone a deformazione programmata che cercano di guidare, attraverso differenti resistenze dei materiali, la direzione di scarico delle forze d'impatto.
SI PASSA ALLE RADIOGRAFIE In campo di crash test l'ultimo step temporale nell'evoluzione l'ha segnato Mercedes, che attraverso la società esterna che cura la sicurezza dei veicoli, il Fraunhofer Institute for High-Speed Dynamics, l'EMI di Friburgo e l'Ernst-Mach-Institut, ha cominciato ad analizzare radiograficamente il comportamento di ogni componente durante i crash test. L'evoluzione è basata su una radiografica che riesce a fornire in tempi brevissimi delle immagini di altissima qualità, così da analizzare le deformazioni interne alla struttura ed, eventualmente, correggere punti di debolezza con una maggiore precisione rispetto a quanto non sia stato fatto finora.
L'IMPORTANZA DEI SOFTWARE La simulazione resta comunque un nodo cruciale in campo di crash test, lo conferma anche questo nuovo ritrovato di Mercedes: i dati analizzati dalla radiografica potranno essere poi convertiti in un modello virtuale per ottimizzare future simulazioni (leggi come sensori e software rendano le auto più sicure). A questa interpretazione virtuale dell'auto si affianca anche un modello di essere umano digitale – passeggero dell'auto durante l'impatto – che è sempre più definito e rispondente alla realtà: i manichini virtuali di Mercedes simulano anche l'apparato muscolo-scheletrico delle persone, così da valutare danni e reazioni all'impatto tenendo ben presente anche le reazioni di irrigidimento della persona (leggi anche dei manichini virtuali sviluppati da Toyota). Questo potrebbe essere un ottimo passo avanti, ad esempio, nello studio di nuovi sistemi di ritenuta che mantengano il corpo saldo senza danni di sorta.
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