
Dal Tavolo automotive del 1° febbraio lo schema dei nuovi incentivi auto 2024: disponibili ulteriori 283 milioni per le vetture termiche
L’annunciato Tavolo automotive al ministero delle Imprese e del Made in Italy, che ha visto la partecipazione di Stellantis, sindacati, associazioni imprenditoriali e di filiera e Regioni, ha regalato diversi spunti ed è stata soprattutto l’occasione per presentare lo schema dei nuovi incentivi auto 2024, di prossima attivazione. Quest’anno l’Ecobonus potrà contare su una dotazione complessiva di 950 milioni di euro, di cui quasi 300 per acquistare auto termiche Euro 6.
INCENTIVI AUTO 2024 MOLTO GENEROSI, MA SE FANNO NUOVAMENTE FLOP SI VOLTA PAGINA
Il ministro Urso, titolare del MIMIT, ha detto che il piano dei nuovi incentivi per l’automotive si basa nella convinzione che si debba assolutamente cambiare rotta rispetto a quanto successo negli ultimi anni, quando gran parte delle risorse per auto elettriche e ibride plug-in sono rimaste al palo. Se nel 2024 il trend non dovesse cambiare nonostante le ingenti risorse messe in campo (con ricchi sconti fino a 13.750 euro per le BEV), dall’anno prossimo le ulteriori risorse del Fondo automotive saranno destinate esclusivamente a sostegno della filiera automobilistica italiana e a incentivare nuovi stabilimenti produttivi nel nostro Paese.
Finora, degli 8,7 miliardi di euro fino al 2030 stanziati per il Fondo automotive con il decreto Energia 2022 (Governo Draghi), ben 2,66 miliardi, inclusi quelli del 2024, sono stati riservati agli incentivi auto e solo 750 milioni sono andati a interventi per sostenere la filiera produttiva, dai contratti di sviluppo agli accordi di innovazione. Ulteriori misure in questo campo sono ferme da oltre un anno.
1 MILIONE DI AUTO ALL’ANNO PRODOTTE IN ITALIA DA STELLANTIS: LA TRATTATIVA CONTINUA
Per quanto riguarda invece la trattativa per aumentare la produzione di Stellantis in Italia portandola a 1 milione di auto all’anno, ovviamente è ancora tutto in alto mare ma le parti hanno entrambe l’interesse di trovare una soluzione. A questo proposito Davide Mele, che al Tavolo automotive del MIMIT ha rappresentato Stellantis nelle vesti di responsabile Corporate Affairs Italia, ha dichiarato che i nuovi incentivi consentiranno di raggiungere il traguardo nel percorso per avere gli strumenti adeguati ad aiutare un mercato che da troppo tempo non riesce a imboccare la giusta strada della transizione energetica, relegando l’Italia a fanalino di coda europeo nello sviluppo dell’elettrificazione a quattro ruote.
“Ora possiamo metterci tutti ai nastri di partenza”, ha aggiunto, “e portare la nostra energia collettiva e le nostre competenze, per ottenere il miglior risultato e per rilanciare anche la produzione delle vetture elettriche e ibride che già produciamo a Mirafiori, Melfi e Pomigliano. Adesso è arrivato il momento di agire e fare capire a tutti gli automobilisti che l’auto elettrica è una strada su cui non è più possibile tornare indietro e bisogna crederci veramente, visto che abbiamo già stanziato ingenti investimenti in Italia per localizzare le nostre nuovissime piattaforme STLA Medium e STLA Large, quest’ultima presente solo in Italia”.
Ma Stellantis ce la farà davvero a toccare quota 1 milione di veicoli prodotti in Italia? “La produzione”, ha risposto Mele, “è strettamente correlata alla domanda di mercato e quindi se vogliamo puntare a determinati obiettivi dobbiamo tenere in grande considerazione non solo il produttore ma anche il cliente. In base alla domanda dei clienti, noi produciamo le auto e non il contrario. Ecco perché è fondamentale stimolare la domanda con auto a prezzi accessibili. Abbiamo un obiettivo comune, insieme al Governo, alla filiera, ai sindacati e a tutti coloro che vivono tutti i giorni questo settore, di sostenere la produzione di veicoli in Italia nei prossimi anni con l’ambizione di raggiungere anche il famoso milione di veicoli tra auto e veicoli commerciali”.
Riguardo invece alla possibilità di attrarre in Italia un secondo produttore di auto da affiancare a Stellantis, ipotesi lanciata dallo stesso ministro Urso, aveva già replicato nei giorni scorsi l’AD del gruppo franco-italiano Carlos Tavares, precisando che “Stellantis è pronta a competere” ma ammonendo sulle “possibili conseguenze in caso tale concorrenza dovesse rivelarsi molto dura”. Insomma, Stellantis ha fatto velatamente capire che non gradirebbe affatto l’ingresso sul suolo italiano di un secondo produttore.
Nel botta a risposta a distanza tra Urso e Tavares, il ministro delle Imprese e del Made in Italy ha dichiarato che lo Stato italiano potrebbe valutare di fare come la Francia partecipando attivamente nell’azionariato di Stellantis. Visto soprattutto che lo Stato francese ha di recente aumentato il proprio capitale sociale all’interno del gruppo, sbilanciandolo verso Parigi: “Se vogliono una partecipazione attiva possiamo sempre discuterne”, ha chiosato il ministro.
COME SARANNO I NUOVI INCENTIVI AUTO 2024
E veniamo alla parte più succosa del Tavolo automotive, la presentazione dei nuovi incentivi auto 2024 che entreranno in vigore non appena sarà pronto il relativo DPCM, presumibilmente ai primi di marzo. Fino ad allora rimarranno validi gli attuali incentivi che ricalcano lo schema degli anni scorsi.
“Il nuovo piano di incentivi per l’auto”, ha detto Urso, “va in tre direzioni convergenti: sostenibilità ecologica, sociale e produttiva. Il primo obiettivo è infatti quello di stimolare la rottamazione delle auto altamente inquinanti, le Euro 0, 1, 2 e 3 che sono ancora il 25% del parco circolante nel nostro Paese. Il secondo obiettivo è di aiutare soprattutto le famiglie con redditi bassi, attraverso un sistema graduale che prevede agevolazioni più significative per i nuclei con ISEE fino a 30.000 euro. Infine, di incentivare la produzione nel nostro Paese che negli ultimi anni si è drasticamente ridotta, malgrado gli incentivi predisposti che sono andati prevalentemente, sino all’80%, a vetture prodotte in stabilimenti esteri, anche della stessa Stellantis”.
Ecco come cambieranno a breve gli incentivi auto 2024.
- Risorse complessive disponibili: 950 milioni di euro, inclusi i 610 già stanziati per gli incentivi attualmente vigenti.
- Autovetture nuove: 793 milioni di euro.
- Autovetture usate: 20 milioni di euro.
- Ciclomotori e motocicli: 35 milioni di euro.
- Veicoli commerciali leggeri: 53 milioni di euro.
- Noleggio lungo termine ‘sociale’: 50 milioni di euro.
Limitatamente alle auto, i 793 milioni disponibili saranno così ripartiti:
- Auto elettriche (tra 0 e 20 g/km CO2): 240 milioni di euro (+35 milioni rispetto a quelli già stanziati);
- Auto ibride plug-in (tra 21 e 60 g/km CO2): 150 milioni di euro (-95 milioni rispetto a quelli già stanziati);
- Auto termiche (tra 61 e 135 g/km di CO2): 403 milioni di euro (+283 milioni rispetto a quelli già stanziati).
Per quanto riguarda l’importo dei singoli bonus, vi rimandiamo alla nostra guida sugli incentivi auto 2024.
Dal Tavolo automotive è inoltre emersa la volontà di introdurre un incentivo alla trasformazione a Gpl o metano di vecchia auto in circolazione. Sarà inoltre rinnovato il Bonus colonnine domestiche per utenti privati e condomini con una dotazione raddoppiata da 40 a 80 milioni di euro.