Mercato auto: sarà Toyota il secondo produttore in Italia?

Mercato auto: sarà Toyota il secondo produttore in Italia?

Fibrillazioni nel mercato auto: sarà Toyota il secondo produttore in Italia per raggiungere l'obiettivo di 1,3 milioni di veicoli?

13 Febbraio 2024 - 13:15

Il Governo sta giocando su più tavoli del mercato dell’auto per ampliare la produzione in Italia e raggiungere il numero di 1,3 milioni di veicoli all’anno, tra autovetture e veicoli commerciali. E se da un lato prosegue le interlocuzioni con Stellantis, che però da sola non sembra disponibile a raggiungere la cifra richiesta, dall’altra conferma i contatti con altre case automobilistiche che potrebbero, nei loro progetti di sviluppo internazionale riguardanti l’Europa, insediarsi anche in Italia. Sui nomi c’è assoluto riserbo: si è parlato di brand cinesi, qualcun altro ha fantasticato di Tesla, mentre nelle ultime ore ha iniziato a prendere quota un po’ a sorpresa Toyota, anche sulla scia del recente viaggio della premier Meloni in Giappone. Sarà il marchio delle Tre ellissi il secondo produttore di auto in Italia?

TOYOTA SECONDO PRODUTTORE DI AUTO IN ITALIA?

L’ipotesi, altamente suggestiva trattandosi della più grande casa automobilistica al mondo, è apparsa sulle pagine del quotidiano La Verità, che ha preso spunto dalle dichiarazioni rilasciate in conferenza stampa da Giorgia Meloni a seguito dell’incontro con le autorità giapponesi. In particolare la presidente del consiglio ha detto che “l’Italia è interessata a ogni forma di investimento che può produrre posti di lavoro e il Governo è particolarmente attento al campo dell’automotive”, lasciando chiaramente intendere di aver parlato della questione con i vertici di alcune aziende nipponiche. Ma Toyota è davvero un’ipotesi credibile per l’Italia? Secondo La Verità uno suo sbarco nel nostro Paese non sarebbe fantascienza, considerando che di recente ha presentato un grande piano di sviluppo della produzione europea col quale introdurrà nel mercato UE sei modelli elettrici entro il 2026 con l’obiettivo di raggiungere il 20% dei volumi di vendita.

A sostegno dell’ipotesi Toyota come secondo produttore di auto in Italia, il quotidiano ha ricordato che per Toyota il 2023 in Europa si è chiuso con 1,17 milioni di unità (+8%) e una quota di elettrificazione pari al 71%. La prospettiva è quella di raggiungere il 75% nel 2024 e di crescere ulteriormente nei volumi complessivi. In questa logica, si legge, “è chiaro che uno sbarco di Toyota in Europa (e quindi in Italia, ndr) non sarebbe solo commerciale ma potrebbe essere industriale”.

MERCATO AUTO: STELLANTIS IN ITALIA TRA PROCLAMI E REALTÀ

Alla suggestione Toyota fanno da contraltare le difficoltà di Stellantis, che a parole sembra avere tutte le buone intenzioni di investire in Italia, ma nei fatti sta lanciando messaggi diametralmente opposti. Quali? Beh, produrre la nuova Panda elettrica in Serbia (e la 500 Hybrid in Algeria), bloccare la produzione del Maserati Levante a Mirafiori e rinviare di sei mesi il progetto gigafactory a Termoli, dando la precedenza agli stabilimenti in Francia e Germania, sono situazioni che non depongono a favore del gruppo framco-italiano. Senza contare che ci sono segnali di un ulteriore indebolimento della componente italiana nell’azionariato di Stellantis, che porterebbe a un disimpegno ancor più marcato verso il nostro Paese.

Mercato auto Toyota

MINISTRO URSO: NECESSARIO UN SECONDO PRODUTTORE PER ARRIVARE A 1,3 MILIONI DI VEICOLI

Non è dunque un caso che il Governo italiano stia spingendo molto sull’ipotesi secondo produttore. Proprio ieri Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, ha confermato che l’Esecutivo sta lavorando da circa 8-9 mesi a una seconda casa automobilistica e pensa che l’obiettivo si possa raggiungere in un tempo congruo: “Vogliamo aprire il mercato ad altri produttori e quindi sappiamo che accanto a Stellantis sarà necessario comunque un’altra casa automobilistica. Il nostro progetto sull’automotive è chiaro: riteniamo che per sostenere la nostra importante filiera dell’indotto è necessario un mercato interno che produca almeno 1,3 milioni veicoli. Questo è l’obiettivo che ci poniamo da qui a qualche anno per garantire, nella transizione energetica verso l’elettrico, che l’indotto possa sostenere i livelli produttivi e occupazionali”.

Ipotesi peraltro ‘benedetta’ dalla filiera automobilistica italiana, come ha ribadito a Gazzetta Motori il presidente di Anfia, Roberto Vavassori: “Tra misure sulle emissioni e dazi la produzione di veicoli diventerà sempre più regionale: noi in Italia dobbiamo essere in grado di segnalare la nostra competitività, anche a livello di componentistica”.

Commenta con la tua opinione

X