
Licenziamenti indotto Stellantis: i lavoratori scrivono a Mattarella
Preoccupazione per i licenziamenti nell'indotto di Stellantis: i dipendenti che hanno perso il posto di lavoro scrivono al presidente Mattarella
Preoccupazione per i licenziamenti nell'indotto di Stellantis: i dipendenti che hanno perso il posto di lavoro scrivono al presidente Mattarella
Grande preoccupazione per la crisi nell’indotto di Stellantis. Il caso più spinoso riguarda il licenziamento collettivo di 97 operai dell’azienda di logistica Trasnova impiegati negli stabilimenti di Pomigliano d’Arco, Mirafiori, Piedimonte San Germano e Melfi, ma la perdita del lavoro riguarda in totale 350 dipendenti: gli altri sono precari i cui contratti, in scadenza il prossimo 31 dicembre, non verranno rinnovati. Per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni al fine di trovare una soluzione contro i licenziamenti, 54 lavoratori della Trasnova che lavorano allo stabilimento Stellantis di Pomigliano hanno inviato una lettera al presidente della Repubblica Sergio Mattarella per illustrare lo stato della vertenza e richiedere un suo intervento affinché alcun posto di lavoro vada perso.
INDOTTO STELLANTIS: 97 LICENZIAMENTI IN TRASNOVA
Trasnova è un’azienda del settore logistica a trasporti i cui lavoratori sono impiegati negli stabilimenti Stellantis. Tuttavia il colosso automobilistico ha deciso di non rinnovare la commessa con Trasnova e infatti nei giorni scorsi sono partite le procedure per il licenziamento collettivo nei confronti di 97 operai dell’azienda (di cui 54 impiegati a Pomigliano), ritenuti in esubero a causa della volontà del gruppo franco-italiano di cessare tutti i contratti in essere. Come detto, i lavoratori che resteranno senza lavoro a partire del 1° gennaio 2025 non saranno soltanto i 97 dipendenti, ma anche i precari il cui contratto scade a fine mese e che non sarà rinnovato in conseguenza del taglio delle commesse. Si tratta di un totale di 350 lavoratori considerando i lavoratori delle aziende Logitech e Teknoservice che lavorano in subappalto da Trasnova.
SINDACATI: STELLANTIS RIVEDA LE PROPRIE SCELTE
“A questo punto“, si legge in un comunicato della Fiom-Cgil, “diventa fondamentale la presenza di Stellantis al tavolo del 10 dicembre al Ministero delle Imprese e del Made In Italy per verificare quali concrete possibilità ci siano affinché il colosso automobilistico possa rivedere le scelte fatte, trovando soluzioni per dare continuità lavorativa al lavorativa di Trasnova. Questa è solo una delle tante aziende della filiera della componentistica che rischiano di chiudere se il Governo non interviene in maniera decisa imponendo a Stellantis di rivedere le proprie strategie per l’Italia“. A tale proposito i sindacati chiedono di aumentare gli investimenti in ricerca e sviluppo, nuovi modelli per rilanciare gli stabilimenti e maggiore tutela dell’occupazione dei lavoratori diretti e della filiera e componentistica, ribadendo la richiesta alla presidente del Consiglio a convocare a Palazzo Chigi il presidente di Stellantis John Elkann.
LICENZIATI TRASNOVA SCRIVONO A MATTARELLA CHIEDENDO LAVORO, SERENITÀ E DIGNITÀ
Intanto, come anticipavamo, per non lasciare nulla di intentato i 54 operai Trasnova dello stabilimento Stellantis di Pomigliano d’Arco che hanno ricevuto la comunicazione del licenziamento, hanno indirizzato una lettera aperta al presidente Mattarella per chiedere un suo intervento, anche simbolico, sulla vicenda:
“Caro Presidente, ti scrivono i 54 lavoratori della Trasnova che lavorano allo stabilimento Stellantis ‘Gianbattista Vico’ di Pomigliano d’Arco. Dal 2 dicembre siamo in presidio permanente davanti ai sei ingressi della fabbrica perché Stellantis ha deciso di non rinnovare la nostra commessa. Trasnova ci ha mandato le lettere di licenziamento, a fine anno non avremo più certezze per il nostro futuro. In questi anni abbiamo sempre lavorato, con i soldi del nostro stipendio abbiamo portato avanti le nostre famiglie. Qualche desiderio l’abbiamo realizzato, molti li abbiamo messi da parte perché il nostro stipendio non è molto alto, siamo tutti operai. Dall’anno nuovo saremo tutti disoccupati alla ricerca di un posto di lavoro e si sa che al sud è più complicato. Qualcuno già sta pensando che forse è meglio andare al nord. Noi crediamo di essere vittime di una grande ingiustizia, Stellantis fa pagare anche a noi la buonuscita di 136 milioni di euro di Carlos Tavares (in realtà l’azienda ha smentito queste cifre, ndr). C’è una differenza sostanziale: noi dovremo cercare un nuovo lavoro per vivere, lui può anche decidere di non lavorare più per tutta la vita. Ecco perché chiediamo di aiutarci a te che rappresenti tutti gli italiani, noi vogliamo solo lavorare e vedere le nostre famiglie serene come pochi giorni fa, ti chiediamo di stare dalla nostra parte per farci restituire lavoro, serenità e dignità“.