
La produzione industriale automotive italiana, deve una buona parte del fatturato all’export di veicoli, componenti e accessori. I dati ANFIA
La produzione di autovetture in Italia ha visto periodi migliori, nonostante i numeri positivi di vendite, e l’effetto negativo si estende anche ai principli indici dello stato di salute dell’industria automotive. Secondo i recenti dati pubblicati dall’Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica (ANFIA), la produzione industriale italiana nel settore automotive sta attraversando un periodo di significativa contrazione, -17,5% a marzo e -10% nel Q1 2024. Tuttavia, il contesto industriale prende ossigeno da export di veicoli, parti e accessori per autoveicoli. Ecco tutti i dati in dettaglio.
PRODUZIONE INDUSTRIALE AUTOMOTIVE ITALIA
I numeri preliminari pubblicati dall’ANFIA indicano un quadro per certi aspetti preoccupante, con una diminuzione della produzione domestica di autovetture (-31,3% a marzo e -21% nel Q1 2024) rispetto all’anno precedente. Questo trend negativo si riflette anche sulla produzione di tutti gli autoveicoli in Italia, con una flessione complessiva del 3,2% nel primo trimestre del 2024 rispetto al 2023. Guardando ai dettagli dei comparti produttivi, l’analisi evidenzia una variazione tendenziale non sempre negativa:
- fabbricazione di autoveicoli, – 20,7% a marzo 2024 e -9% nel Q1 2024;
- fabbricazione di carrozzerie per autoveicoli, rimorchi e semirimorchi, registra un aumento del 34,4% nel mese e del 19,8% nel Q1 2024;
- fabbricazione di parti e accessori per autoveicoli e motori mostra una contrazione del 17% a marzo e del 16,4% nel Q1 2024.
“Siamo nella fase di messa a terra delle misure a sostegno degli investimenti produttivi ed in innovazione delle imprese. Sul fronte della produzione locale, l’obiettivo è un incremento dei volumi da parte dei Costruttori, attraverso il mantenimento e l’allocazione di modelli che abbiano come focus l’Italia”, ha dichiarato Gianmarco Giorda, Direttore Generale di ANFIA. Il riferimento è ovviamente principalmente a Stellantis, che ha dovuto per questo cambiare nome all’Alfa Romeo Milano.
L’EXPORT DI AUTOVEICOLI VALE 1,5 MILIARDI DI EURO
Questi dati all’interno del contesto più ampio dell’industria automotive italiana evidenziano una tendenza generale al ribasso. L’indice della produzione industriale mostra complessivamente una contrazione del 3,5% sia a marzo che nel primo trimestre del 2024 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tuttavia, non tutte le notizie sono negative. Il fatturato totale del settore automotive è aumentato del 12,3% a febbraio (il dato più recente disponibile), grazie principalmente alla componente delle esportazioni (+19,6%), a fronte di una crescita interna del 4,5%. I dati pubblicati dall’ANFIA, riportano che nel primo bimestre del 2024, il fatturato totale è aumentato del 7,7%, ma esclusivamente grazie al mercato estero (+16%), mentre il fatturato interno è diminuito dell’1%.
L’export di autoveicoli (inclusi autovetture e veicoli industriali nuovi) dall’Italia vale 1,5 miliardi di euro a gennaio (l’ultimo dato disponibile), mentre l’import vale il doppio, 3 miliardi di euro. La Germania è il primo Paese di destinazione dell’export di autoveicoli dall’Italia in valore, con una quota del 19%, seguita da Stati Uniti (17,3%) e Francia (12,8%).
FATTURATO, IMPORT ED EXPORT COMPONENTISTICA AUTOMOTIVE
Il fatturato della componentistica automotive, segue lo stesso andamento del fatturato autoveicoli, ed è tra gli incidi dell’industria con una buona performance. Stando agli ultimi dati disponibili, il fatturato delle parti e accessori per autoveicoli e loro motori ha registrato un aumento del 5% a febbraio (+2,5% mercato interno e +8,1% mercato estero). Nel primo bimestre 2024, la tendenza positiva è stata conservata solo dalla quota estera (+7,2%) e nonostante il calo della componente di mercato interno (-3,2%), il fatturato gennaio – febbraio 2024 è aumentato dell’1,6%. Il valore del mercato si attesta a 2,1 miliardi di euro per l’export della componentistica automotive a gennaio 2024, con un saldo positivo di 606,8 milioni rispetto all’anno precedente.