Guida autonoma e ADAS: pro e contro secondo le Assicurazioni Europee

Guida autonoma e ADAS: pro e contro secondo le Assicurazioni Europee

Sfide e opportunità per gli assicuratori in vista della grande diffusione di ADAS e guida autonoma tra costi, responsabilità e norme secondo Insurance Europe

 

Sfide e opportunità per gli assicuratori in vista della grande diffusione di ADAS e guida autonoma tra costi, responsabilità e norme secondo Insurance Europe

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16 Novembre 2023 - 12:15

I sistemi ADAS (Advanced Driver Assistance Systems) saranno obbligatori in Europa su tutte le auto nuove dal 2024, mentre lo sono già per tutte le auto di nuova omologazione dal 2022. Molti Costruttori hanno anticipato tale obbligo e hanno iniziato già da alcuni anni a dotare i veicoli di segmento medio-alto di sistemi evoluti di assistenza alla guida contribuendo a ridurre gli incidenti stradali. Tuttavia, il report 2023 di Insurance Europe, la federazione europea delle compagnie di assicurazione, fa emergere che ci sono diverse sfide associate alla guida autonoma e agli ADAS che devono essere affrontate, affinché l’evoluzione tecnologica dei veicoli non si traduca in costi e responsabilità che oggi non è ancora chiaro chi dovrà assumersi.

ADAS E GUIDA AUTONOMA, IL NODO “RESPONSABILITÀ’”

Gli ADAS sono presenti su quasi tutte le auto nuove e rappresentano un ponte verso la guida autonoma. Difatti è proprio grazie ai radar e alle telecamere dei sistemi di sicurezza attiva se, in base al livello SAE che va da 0 a 5 è possibile affidare la guida all’automobile in alcune situazioni (pur sempre mantenendo l’attenzione alla strada). Se fino al livello 2+, attualmente il più diffuso tra le auto nuove, il conducente umano continua a gestire la quasi totalità dei comandi, dal livello 3 in poi la guida è gradualmente più autonoma.

Mercedes Benz è stata la prima Casa auto ad omologare il livello 3 in Germania e ha fin da subito chiarito che, se non c’è negligenza del conducente, si assumerà la responsabilità di eventuali incidenti che dovessero avvenire quando il sistema di guida semi autonoma è in funzione. È un buon inizio, ma si tratta pur sempre di un’iniziativa spontanea in assenza di un chiaro indirizzo normativo. Ecco perché la responsabilità rappresenta uno dei maggiori ostacoli per le assicurazioni, ma non l’unico come vedremo nei paragrafi successivi.

CON GLI ADAS MENO INCIDENTI, MA LE ASSICURAZIONI TEMONO RISCHI CRESCENTI

Sebbene lo scopo principale dei sistemi ADAS sia aumentare la sicurezza di guida, per gli assicuratori potrebbero creare anche nuovi rischi, che devono essere ben compresi e affrontati in modo appropriato. Ad esempio:

  • si teme che i conducenti possano diventare eccessivamente dipendenti dalla tecnologia e non riuscire a rimanere vigili, con conseguenti incidenti;
  • un’altra preoccupazione è che potrebbero esserci crescenti difficoltà nel determinare se un incidente sia stato causato da un errore umano o da un malfunzionamento dei sistemi ADAS.

CON LA GUIDA AUTONOMA L’ASSICURAZIONE AUTO OBBLIGATORIA SI TRASFORMERA’

Un incremento degli incidenti causati non dal comportamento di un guidatore, ma da un malfunzionamento o difetto del software del veicolo, potrebbero spingere le Assicurazioni a introdurre nuove garanzie. Ad esempio trasformare l’assicurazione di responsabilità civile auto (RCA) in un’assicurazione di responsabilità civile prodotto. Secondo Insurance Europe, ciò potrebbe permettere il ricorso al diritto di rivalsa (ad esempio verso i produttori auto), per recuperare l’importo del sinistro. Questo “domino” non riguarda i danni cagionati alle vittime della strada, tutelati dalla direttiva UE 2021/2118 sulle assicurazioni auto.

Di particolare importanza per il settore assicurativo – e i suoi clienti – è l’aspettativa che, mentre l’aumento degli ADAS potrebbe ridurre la frequenza degli incidenti, molto probabilmente le riparazioni saranno più costose. In effetti, riparare i sensori e i radar delle auto ad alta tecnologia dopo un incidente è più costoso rispetto ai pezzi di ricambio tradizionali. Anche il costo della riparazione delle auto elettriche, come dimostrato dai dati carVertical che pubblichiamo in esclusiva, desta crescente preoccupazione e lo è qualcosa a cui gli assicuratori dovranno guardare mentre cercano di mantenere i premi il più bassi possibile, specialmente nell’attuale contesto di alta inflazione.

ACCESSO AI DATI CONNESSI TRAMITE ADAS PER RIDURRE I COSTI ASSICURATIVI

Come si potrebbe evitare il rischio di penalizzare “a strascico” tutti gli utenti che hanno acquistato auto più efficienti e sicure, che magari si ritroverebbero costi assicurativi più alti? Ricorrendo ai dati connessi rilevati da sensori e telecamere delle auto. L’ipotesi di Insurance Europe è quella di poter sfruttare gli ADAS ai fini assicurativi. In prospettiva, ampliare quindi lo spettro di informazioni che oggi sono registrate già dalla black box presente su 10 milioni di auto circolanti, secondo uno studio del Politecnico di Milano. L’accesso ai dati generati dagli ADAS avrebbe molti vantaggi, tra cui:

  • incentivare una guida più sicura, offrendo polizze basate sull’utilizzo dell’auto, premianti per i conducenti più virtuosi alla guida;
  • funzionalità basate sulle reazioni del conducente e il coaching;
  • ridurre la propensione a distrarsi alla guida, utilizzare il cellulare, fumare o svolgere altre azioni ad alto impatto sulla concentrazione del conducente.

“Attualmente, l’accesso ai dati connessi provenienti dalle auto non è agevolato dai Costruttori di veicoli – scrive Insurance Europe – perché utilizzano software e strumenti diagnostici proprietari per controllare ed estrarre i dati, limitando l’accesso dei fornitori di servizi di terze parti. Ad oggi la proposta di legge più vicina a regolamentare i dati connessi è il Data Act, ma è una norma generale che non affronta le problematiche relative all’accesso ai dati connessi nell’Independent Aftermarket. “Gli assicuratori hanno bisogno di un quadro legislativo europeo che dia ai conducenti il ​​controllo dei propri dati e garantisca parità di condizioni per tutti i fornitori di servizi.

Tale iniziativa legislativa dovrebbe fornire un accesso diretto, indipendente e libero ai dati generati dal veicolo. Inoltre, sono necessarie salvaguardie dei requisiti contrattuali e della disponibilità dei dati per affrontare le attuali distorsioni del mercato, comprese disposizioni relative a condizioni standard per i contratti di condivisione dei dati, elementi di costo recuperati dalle tariffe e una serie minima di dati standardizzati da poter utilizzare”.

Questo articolo fa parte del terzo aftermarket report di SicurAUTO.it Auto Connesse ed Elettriche: le opportunità di oggi e domani. Per leggerlo tutto clicca il banner sotto.

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