Germania, Concessionari alle strette: 430 mila ordini cancellati a gennaio Lo stallo dei Costruttori pesa sui bilanci delle Concessionarie: migliaia di ordini cancellati in Germania e clienti che pretendono risposte

Germania, Concessionari alle strette: 430 mila ordini cancellati a gennaio

Lo stallo dei Costruttori pesa sui bilanci delle Concessionarie: migliaia di ordini cancellati in Germania e clienti che pretendono risposte

31 Gennaio 2022 - 02:01

Non è una rivelazione dell’ultimo minuto il fatto che l’industria automobilistica stia attraversando una fase critica. Come avevamo anticipato già riguardo alla crisi dei chip, indispensabili per produrre auto. L’ipotesi che i Costruttori siano diventati sempre più selettivi nel decidere a chi vendere le auto prende consistenza. Soprattutto se la conferma viene proprio dall’associazione dei Concessionari tedeschi: solo a gennaio le Case auto hanno cancellato 430 mila ordini ricevuti.

ORDINI AUTO NUOVE CANCELLATI PER L’80% DEI CONCESSIONARI

Come riporta Autohaus, l’associazione dei Concessionari tedeschi ZDK ha di recente proposto un sondaggio agli iscritti. Dall’indagine è emerso che la maggior dei rivenditori delle reti di Brand si ritrova ad affrontare le difficoltà legate alla crisi del mercato, amplificate da politiche di razionalizzazione penalizzanti delle Case auto. Al sondaggio ZDK hanno partecipato 884 rivenditori di veicoli, di cui l’80% sostiene di aver ricevuto la cancellazione dell’ordine di un cliente. Secondo le stime, si parla di circa 430 mila veicoli ordinati dai clienti che non saranno consegnati. “Sembra che i produttori e gli importatori stiano scaricando i loro problemi a rivenditori e clienti”, l’affermazione Thomas Peckruhn vicepresidente di ZDK.

COSA SUCCEDE QUANDO UN ORDINE VIENE CANCELLATO

Rispetto a una situazione di normalità, il rappresentate della categoria dei rivenditori di auto spiega che succede troppo spesso. In media capitava che una concessionaria riceva meno di dieci cancellazioni in un anno. Ma l’aspetto più critico è che alle cancellazioni non seguirebbero azioni di sostegno da parte dei Costruttori e dei distributori. Lo conferma l’80% dei rispondenti al sondaggio. “Quando accetto un ordine come produttore, allora devo anche assicurarmi che il veicolo sia costruito e consegnato, indipendentemente dalla crisi dei semiconduttori”, afferma Peckruhn. Il risvolto altrettanto penalizzante riguarda sia la redditività dei rivenditori, sia la credibilità del brand agli occhi dei clienti, secondo l’esponente dell’associazione tedesca. “I produttori e gli importatori a volte ignorano il fatto che l’accettazione di un ordine si traduce in un contratto legalmente vincolante”, dichiara Peckruhn. “Non può essere facilmente modificato o annullato unilateralmente”.

AUTO NUOVE, POCHE E COSTOSE SENZA INCENTIVI  

L’atteggiamento dei Costruttori, scaturito dalla carenza di chip e componenti, si ripercuote sull’attività persa per la concessionaria di auto. Ma anche sulla fiducia dei clienti che pretendono risposte dal loro primo interlocutore: il rivenditore. Dalla soddisfazione del cliente, secondo Peckruhn, dipende parte della remunerazione del rivenditore stesso e in questo modo ne risentirà pesantemente. Lo stallo attuale vede già un rialzo dei prezzi delle auto nuove nel 2021 anche i Italia e le previsioni per il prossimo futuro non sono da meno. L’impossibilità di cambiare auto con una nuova, si rifletterà anche sui lotti di veicoli per il mercato dell’usato. Il rischio è che ben presto aumenteranno velocemente i prezzi delle auto usate e le concessionarie di auto nuove si ritroveranno ad acquistare nuovamente veicoli da privati (non necessariamente in permuta) pur di fare cassa.

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