Data Act: ok al regolamento UE, impatto anche sull’automotive

Data Act: ok al regolamento UE, impatto anche sull’automotive

Il Consiglio UE ha dato l'ok definitivo al Data Act, il regolamento sull'accesso equo ai dati. Previsto un forte impatto anche sull’automotive, ma vanno prima risolte alcune controversie

28 Novembre 2023 - 18:20

Dopo il via libera del Parlamento UE, anche il Consiglio europeo ha dato l’ok definitivo al Data Act, il regolamento sull’accesso equo ai dati industriali e sul loro utilizzo, che avrà un impatto notevole in vari ambiti e anche sull’automotive. Il Data Act sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’UE nelle prossime settimane ed entrerà in vigore dal ventesimo giorno, mentre per la piena applicazione del Regolamento occorrerà attendere altri 20 mesi (quindi agosto 2025). Tuttavia la parte riguardante gli obblighi di accesso semplificato ai dati per i nuovi prodotti si applicherà ai prodotti connessi, e ai servizi a essi correlati, dopo 32 mesi (agosto 2026).

CHE COS’È IL DATA ACT EUROPEO

Il Data Act europeo disciplina la condivisione dei dati generati dall’uso di prodotti connessi o di servizi correlati, permettendo agli utenti (aziende o individui) di accedere a tali dati e di riutilizzarli, tranne quelli contenenti informazioni personali.

L’obiettivo del Data Act è il diritto alla portabilità, semplificando la migrazione da un fornitore all’altro di servizi (però con paletti contro il trasferimento illegale) e sviluppando standard di interoperabilità per il riuso dei dati tra i settori economici. Il diritto di portabilità faciliterà la copia o il trasferimento dei dati da vari servizi, dove i dati sono frutto dei dispositivi Internet of Things (IoT), che spaziano dalla smart home alle automobili connesse, dai wearable ai robot industriali.

In definitiva il Data Act punta a concedere maggiore potere a utenti, imprese e PA, offrendo al contempo protezione ai segreti commerciali.

IL DATA ACT EUROPEO E L’AUTOMOTIVE

La possibilità di accedere ai dati e di poterli riutilizzare, ad esempio con aziende terze, come è facile immaginare avrà un forte impatto sul mondo dell’automotive. Si pensi per esempio al proprietario di un’auto connessa (prima o poi saranno tutte connesse) che teoricamente sarà libero di condividere i dati della propria vettura con il meccanico o la compagnia di assicurazione, con la possibilità concreta di abbattere i costi dei servizi post vendita della casa automobilistica. Oppure di ottenere una polizza ‘su misura’, quindi potenzialmente più vantaggiosa, perché la compagnia calcolerebbe l’offerta in base allo stile di guida e ai sistemi di sicurezza dell’auto, oltre a utilizzare i dati di sensori e telecamere per ricostruire meglio le dinamiche di un sinistro.

Data Act regolamento UE

DATA ACT E AUTOMOTIVE: QUESTIONI DA RISOLVERE

Tuttavia per beneficiare di questi vantaggi portati dal Data Act, andranno prima risolte alcune questioni che rischiano di limitare l’impatto sull’automotive.

Ad esempio secondo le associazioni IAM (Independent AfterMarket), il Data Act è una legislazione ‘orizzontale’ e manca delle sfumature necessarie per affrontare problemi di concorrenza sistemica unici in settori specifici. Inoltre, il suo campo di applicazione si limita all’accesso ai dati, mentre numerose applicazioni automobilistiche dipendono anche dall’accesso alle funzioni e alle risorse dei veicoli, che esulano dal campo di applicazione del Data Act. Approfondisci qui.

Anche CLEPA, l’Associazione europea dei fornitori automotive, ha sottolineato e chiesto un intervento normativo settoriale e specifico per i veicoli connessi. Secondo l’associazione, infatti, il regolamento UE risulta adeguato secondo le Case automobilistiche, ma la norma così com’è mette sullo stesso piano un frigorifero e un veicolo connesso, con prevedibili ripercussioni per il settore dell’Independent Aftermarket Automotive. Approfondisci qui.

Il concetto è stato ribadito di recente da Frank Schlehuber, Senior Consultant Market Affairs di CLEPA, in un’intervista concessaci per il nostro report “Auto elettriche e connesse: le opportunità di oggi e domani”, presentato con grande successo al Futurmotive di Bologna. Schlehuber ha confermato che il Data Act darà senz’altro più potere ai consumatori, concedendo loro il diritto di condividere dati con terze parti. “Tuttavia”, ha aggiunto, “l’impatto sull’uso dei dati generati dai veicoli rischia di essere molto limitato in quanto non riflette gli aspetti concorrenziali e tecnici”. Pertanto CLEPA, insieme ad altri stakeholder, chiederà al legislatore di fornire “una Regolamentazione settoriale complementare sull’accesso ai dati e alle risorse In-Vehicle. Tale regolamentazione tra l’altro è esplicitamente prevista nel Data Act ed era attesa già nel 2022”. Approfondisci qui.

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