Continuano ad arrivare nuove stime sull'andamento futuro della crisi dei chip: gli ultimi aggiornamenti anticipano un'attenuazione del problema
La crisi dei chip continua ad essere un elemento centrale del mercato delle quattro ruote. La carenza di semiconduttori e, più in generale, di altri componenti elettronici ha causato, nel corso degli ultimi due anni, un netto rallentamento delle attività produttive in Europa e nel resto del mondo. Secondo alcune stime, le perdite arriverebbero a quasi 100 miliardi di euro per l’industria europea nel corso dell’ultimo biennio. La crisi dei chip è destinata a restare un tema “caldo” per il mercato automotive anche se l’effettivo impatto dell’emergenza sulle attività produttive è tutto da verificare. Le stime di questi giorni, per il 2023, fanno ben sperare. Il nuovo anno appena iniziato potrebbe essere caratterizzato da un numero ridotto di stop produttivi, almeno rispetto a quanto registrato nel corso degli ultimi due anni. Ecco gli ultimi aggiornamenti sulla questione.
LA CRISI DEI CHIP CONTINUA: LE ULTIME SULLE PREVISIONI PER IL 2023
Un report di Automobilwoche.de fa il punto sulle stime per la crisi dei chip per il 2023. Il magazine tedesco ha raccolto il punto di vista dell’Associazione delle imprese bavaresi che racchiude diversi gruppi industriali del settore automotive con sede in Baviera. Ad anticipare alcune stime per il futuro è Infineon, azienda leader nel settore della produzione di semiconduttori e chip. Secondo quanto riferito da un portavoce dell’azienda, infatti, il calo della domanda di prodotti di elettronica di consumo (come smartphone e computer) porta ad un miglioramento della situazione delle consegne di chip per il settore automotive. Al momento, secondo quanto riporta l’Ifo Institute dell’Università di Monaco di Baviera, circa il 59% delle aziende monitorate del settore ha registrato problemi con la carenza di materiale a novembre 2022. Il dato, pur essendo caratterizzato da una percentuale rilevante, rappresenta il dato più basso registrato dall’aprile del 2021 da parte del monitoraggio dell’istituto. Si tratta, quindi, di un risultato confortante che potrebbe anticipare una riduzione delle problematiche legate alla crisi dei chip.
LA CRISI DEI CHIP MIGLIORERA’ NEL 2023?
Ci sono vari indicatori che lasciano ipotizzare un miglioramento della crisi dei chip nel corso del 2023. Sulla questione, ad esempio Infineon anticipa un “crescente allentamento nel corso del 2023”. Nonostante le difficoltà degli ultimi mesi, Audi conferma di “continuare a produrre tutto quello che si può” in relazione alla carenza di semiconduttori e che per il futuro potrebbe esserci attenuamento della crisi dei chip nel 2023 che, in ogni caso, continuerà a rappresentare un problema significativo per l’industria automotive. Secondo Bertram Brossardt, direttore generale della Bavarian Business Association, l’allentamento della crisi dei chip è una buona notizia ma questo dato è strettamente legato al “rallentamento dell’economica globale”. Una rapida ripresa economica potrebbe riaccendere la crisi dei chip nel corso del prossimo futuro con un settore che, anche nel 2023, non sembra essere riuscito a superare completamente l’emergenza.
CRISI DEI CHIP: ANCORA PROBLEMI NEI PROSSIMI MESI
Le segnalazioni in merito ad un attenuamento della gravità della crisi dei chip sono sicuramente una buona notizia. Nonostante questo, però, all’orizzonte potrebbero esserci ancora diverse criticità da risolvere. La conferma in merito è arrivata da un recente report del Financial Times. Secondo tale report, infatti, la carenza di semiconduttori dovrebbe continuare almeno per tutto il 2023. Il problema con le forniture sarebbe ancora ben lontano dall’essere risolto. L’incontro tra domanda e offerta, infatti, potrebbe arrivare soltanto tra qualche anno. Molte aziende specializzate nella componentistica elettronica per il settore automotive, evidenziava il report pubblicato lo scoro dicembre, hanno già esaurito la produzione per il 2023. Nonostante gli investimenti, il settore continua ad avere una limitata capacità produttiva e solo un calo della domanda, in questo momento, potrà portare ad una sostanziale riduzione dell’entità della crisi dei chip nel corso del 2023 ed oltre.
UN FUTURO ANCORA INCERTO PER IL SETTORE AUTO
Nelle ultime settimane, quindi, il tema della crisi dei chip e dei suoi effetti sul mercato automotive del 2023 è stato al centro dell’attualità. Il settore si sta adeguando a quella che è la nuova realtà della produzione di auto. L’elettrificazione del mondo delle quattro ruote e la necessità di un numero sempre maggiore di semiconduttori per l’assemblaggio delle vetture diventano elementi fondamentali. I report di questi giorni confermano, in modo più o meno significativo, una riduzione della crisi che, però, è destinata a persistere nel corso dei prossimi 12 mesi. Sarà necessario, molto probabilmente, attendere il prossimo anno per una soluzione definitiva della crisi dei chip, come era già stato anticipato da Stellantis. L’azienda guidata da Carlos Tavares, lo scorso ottobre, aveva fissato per la fine del 2023 una possibile risoluzione della crisi delle forniture di semiconduttori.