Cobat presenta Cyclus: la rete certificata per i veicoli fuori uso

Cobat presenta Cyclus: la rete certificata per i veicoli fuori uso

Vi spieghiamo cos’è Cyclus il progetto Cobat per il futuro dell'automotive più sostenibile attraverso una gestione del fine vita tracciata e trasparente

20 Ottobre 2023 - 18:05

L’Italia ha un parco automobilistico sempre più vecchio e l’esigenza di un sistema efficiente per la gestione dei veicoli fuori uso diventa sempre più centrale per conseguire gli obiettivi di sostenibilità e circolarità che l’Europa propone attraverso un nuovo Regolamento sui Veicoli fuori Uso. Per rispondere adeguatamente a questa spinta normativa, Cobat ha dato vita a Cyclus, una Rete Certificata di Autodemolitori. Grazie a una piattaforma digitale avanzata, il progetto garantisce trasparenza, tracciabilità e sicurezza nella gestione dei veicoli giunti al termine del loro ciclo di vita. SicurAUTO.it ha partecipato alla sua presentazione durante un evento riservato a pochi giornalisti per raccontarvi come cambierà la gestione dei veicoli destinati allo smaltimento, in cui i Costruttori auto avranno più responsabilità e delle vecchie auto non si butterà via quasi niente.

IL DEBUTTO DI CYCLUS: VOCE AI PROTAGONISTI

L’evento di presentazione di Cyclus si è tenuto nella prestigiosa Sala Capranichetta di Piazza Monte Citorio a Roma e ha visto la partecipazione di figure autorevoli nel panorama della sostenibilità e dell’ambiente. Cyclus è una Rete Certificata di Autodemolitori che attraverso la piattaforma digitale certificata, frutto del know how maturato con il “Percorso Cobat”, vuole garantire ai Costruttori e agli operatori dell’autodemolizione un sistema trasparente, affidabile e sicuro nella gestione dei veicoli non più idonei alla circolazione e quindi da smaltire.

Durante la tavola rotonda, Claudio De Persio, Amministratore Delegato di Cobat e Haiki+ (nella foto sotto), ha presentato l’ambizioso progetto Cyclus. Sono intervenuti, in presenza e in collegamento diversi rappresentanti del mondo scientifico e della politica:

  • Edo Ronchi, Presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile
  • Andrea Minutolo, Responsabile scientifico di Legambiente
  • Marco Simiani, Membri della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati
  • Patty L’Abbate, Vicepresidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera dei Deputati
  • Silvia Grandi, Direttore Generale Economia Circolare del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.

GESTIONE VEICOLI A FINE VITA: NORME ATTUALI E BOZZA DEL NUOVO REGOLAMENTO ELV

Come vi abbiamo già spiegato in questo approfondimento sul recupero dei veicoli a fine vita, i Costruttori di veicoli devono attenersi già a norme che regolamentano la riutilizzabilità, riciclabilità e recuperabilità dei veicoli che finiscono in autodemolizione. La bozza di Regolamento sull’ELVs (End-of-Life Vehicles) proposta dalla Commissione europea si basa invece su punti chiave ancora più stringenti:

  • Migliorare la progettazione circolare dei veicoli per facilitare la rimozione di materiali, parti e componenti per il riutilizzo e il riciclaggio
  • Garantire che almeno il 25% della plastica utilizzata per costruire un veicolo provenga dal riciclo (di cui il 25% da veicoli fuori uso riciclati)
  • Recuperare più materie prime e di migliore qualità, tra cui materiali CRM (Certified Reference Material), plastica, acciaio e alluminio
  • Garantire che i Produttori siano responsabili finanziariamente dei veicoli quando diventano rifiuti, garantire finanziamenti adeguati per operazioni obbligatorie di trattamento dei veicoli fuori uso e incentivare i riciclatori a migliorare la qualità
  • Porre fine ai veicoli “smarriti”, attraverso più ispezioni, l’interoperabilità dei sistemi nazionali di immatricolazione dei veicoli, una migliore distinzione dei veicoli usati da quelli fuori uso e il divieto di esportare veicoli usati che non sono idonei alla circolazione
  • Coprire più veicoli ed espandere gradualmente le norme dell’UE per includere nuove categorie come motocicli, camion e autobus, garantendo un adeguato trattamento di fine vita.

La proposta di Regolamento ELV, pone quindi i Costruttori e Produttori al centro della circolarità, e anche per questo motivo la proposta ha visto proprio le Case auto manifestare obiezioni. Ai Costruttori infatti sarà chiesto di garantire che siano rispettati i principi di circolarità, trasparenza, controllo e sicurezza e sostenere anche finanziariamente i costi annessi, se la bozza non subirà modifiche sostanziali.

“Abbiamo manifestato qualche perplessità sul regolamento, specie sulle ripercussioni che avrebbe sul mercato interno, vorremmo ragionarci meglio e l’orientamento della presidenza spagnola del Consiglio dell’Unione europea sembra aiutarci nei tempi. Vogliamo ascoltare anche gli stakeholder del settore, questo convegno è stato un’occasione di riflessione importante nell’ottica di un dialogo costruttivo: le vostre osservazioni sul tema saranno preziose”, ha dichiarato Silvia Grandi.

“La nuova proposta di regolamento europeo può consentire grandi passi avanti per il riciclo delle auto a fine vita. Contiene indirizzi e misure che certamente forniranno un contributo decisivo per il settore”, ha dichiarato Edo Ronchi.

CYCLUS COSTRUISCE LA CIRCOLARITÀ DEL FUTURO

“Promuovere le buone pratiche di recupero e riciclo per Cobat è un obiettivo costitutivo. Da tempo siamo chiamati a dare sostanza ad un cambio di passo nella gestione del fine vita – ha dichiarato Claudio De Persio – e il comparto dell’auto su questo ha dimostrato lungimiranza e senso pratico. Cyclus e Cobat intendono accompagnare questo processo di sostenibilità in modo pieno, fornendo una soluzione innovativa ed efficiente per facilitare il raggiungimento degli obiettivi essenziali di tutela ambientale e di trasparenza”.

Oggi la piattaforma Cyclus conta già 150 operatori (dei circa 1450 autodemolitori autorizzati in Italia), tra cui 4 Costruttori di veicoli. La piattaforma consente già di consultare report, statistiche e schede degli automezzi con lo scopo di contribuire alla riduzione dell’impatto ambientale e al risparmio energetico. In futuro, oltre alle Case automobilistiche, avranno accesso anche le Assicurazioni sempre più interessate ad acquisire ricambi auto rigenerati o usati, come avviene già in nord Europa con Atracco di cui vi abbiamo parlato.

“Ciò richiede che i ricambi siano certificati nella loro funzionalità e sicurezza prima di poterli vendere alle Assicurazioni, ma in futuro ci sarà anche questa possibilità”, ha dichiarato De Persio. Cyclus è parte di un sistema aperto a tutti. Attraverso una piattaforma interoperabile che permette un uso efficiente dei dati, è infatti possibile tracciare in maniera sicura le componenti di un veicolo. Un vantaggio per gli operatori, uno strumento già efficiente al servizio della circolarità”.

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