Auto in attesa di ricambi. ADAC: “urge garanzia legale di 15 anni” Pensive young African mechanic in car service shop looking at car thinking of how to repair it

Auto in attesa di ricambi. ADAC: “urge garanzia legale di 15 anni”

Auto bloccate per mesi: la carenza di ricambi auto colpisce anche i modelli nuovi, lasciando i proprietari senza soluzioni. La denuncia dell’ADAC

7 Marzo 2025 - 11:21

Il problema della scarsa disponibilità di ricambi auto non riguarda più solo i veicoli datati o i nuovi Brand emergenti, ma si estende sempre più spesso anche a modelli recenti e ancora in produzione. Questa grave criticità, denunciata dall’Automobile Club Tedesco (ADAC), sta causando sempre più spesso il fermo prolungato di molte vetture nelle officine, lasciando i proprietari in una situazione di incertezza e con costi aggiuntivi spesso insostenibili. Per i Costruttori, l’obbligo di disporre dei ricambi auto per tutta la vita utile dei modelli sta diventando niente più che una promessa difficile da mantenere.

UNA FIAT TIPO FERMA 6 MESI IN OFFICINA

Molti automobilisti si rivolgono sempre più frequentemente al servizio di consulenza legale dell’ADAC per segnalare ritardi esasperanti nella fornitura di pezzi di ricambio essenziali da parte delle reti ufficiali delle Case auto. Non si tratta più solo di vetture con molti anni di servizio, o di nuovi Brand emergenti come abbiamo raccontato in questa intervista al direttore Aftersales di DR, ma anche di modelli recenti, ancora in produzione, e Brand storici dell’industria automotive.

Emblematico è il caso di esempio a cui fa riferimento l’ADAC, di una Fiat Tipo del 2021 bloccata in officina per oltre 6 mesi perché il collettore di aspirazione non è disponibile. Il problema, come avrebbe confermato il fornitore italiano che non viene citato, nasce perché è stata interrotta la produzione del componente, lasciando il proprietario senza alcuna alternativa per la riparazione.

IL PROBLEMA ANCHE CON RICAMBI AUTO PIU’ RICHIESTI COME CABLAGGI, FARI E BATTERIE HV

Se da un lato si può provare a comprendere che possa essere molto bassa la richiesta di un componente che difficilmente si usura o si danneggia, come il collettore di aspirazione, dall’altra si tratta pur sempre di una parte indispensabile al funzionamento del motore che non può costringere il consumatore a una spesa maggiore (vedi noleggio auto, acquisto ricambi all’estero, etc.) o a ricorrere alla ricerca di un ricambio usato dopo soli 4 anni dall’immatricolazione. L’ADAC, tuttavia, sostiene che segnalazioni simili vengono inoltrate anche per altri tipi di ricambi come cablaggi, fari e batterie ad alto voltaggio (qui abbiamo riportato il caso di una Volvo Plug-in), ed altri componenti indispensabili per il funzionamento dei veicoli.

LE CAUSE DEL PROBLEMA? LE STRATEGIE DI STOCCAGGIO DEI RICAMBI AUTO

Secondo l’Associazione Tedesca dell’Industria Automobilistica (VDA) e l’Associazione Internazionale dei Costruttori di Veicoli a Motore (VDIK), contattate dal Club tedesco, il problema nasce dalla globalizzazione delle catene di approvvigionamento. Le case automobilistiche, per ridurre costi e minimizzare l’impatto ambientale, evitano ampi magazzini di scorte e dipendono fortemente dalla produzione just-in-time. Questo modello, sebbene efficiente in condizioni normali, si dimostra estremamente vulnerabile a interruzioni nella catena logistica, generando ritardi nella distribuzione dei ricambi.

“Dal punto di vista del consumatore, il problema inizia con i partner contrattuali. I venditori delle auto di solito non sono i produttori, ma concessionari. Se ci sono problemi con la disponibilità di pezzi di ricambio, le officine autorizzate sono il primo punto di contatto, spiega Silvia Schattenkirchner l’avvocato ADAC esperto nei diritti dei consumatori.  Spesso hanno le mani legate, poiché anche loro dipendono dal produttore che realizza i pezzi.”

Inoltre, aggiunge Schattenkirchner: “Molte persone non ricevono un’auto a noleggio oppure ne ricevono una solo per un breve periodo di tempo. Il motivo è che i costi associati al ritardo nella consegna (dei ricambi, ndr), ad esempio nel caso di un’auto a noleggio, non sono a carico dei produttori, bensì dei concessionari.”

ADAC: SERVE UNA NORMATIVA PIÙ STRINGENTE SUI RICAMBI AUTO

L’ADAC ha sollevato il problema chiedendo che la disponibilità dei ricambi sia garantita per almeno 12-15 anni, analogamente a quanto stabilito per gli elettrodomestici dalla normativa UE del 2021, che impone la reperibilità dei pezzi di ricambio per un periodo compreso tra i 7 e i 10 anni. Attualmente, le associazioni di settore VDA e VDIK si sono limitate a ribadire all’ADAC l’impegno volontario dei produttori a mantenere una scorta di ricambi, ma senza fornire risposte concrete su come garantire un servizio adeguato ai consumatori.

“Ad oggi non esistono requisiti di legge, a parte la responsabilità per difetti materiali o la garanzia del produttore, che stabiliscano per quanto tempo e con quale rapidità un produttore debba fornire i pezzi di ricambio. L’obbligo di legge richiesto dovrebbe applicarsi almeno ai pezzi di ricambio essenziali per la trasmissione, il telaio e l’elettronica. Per garantire non solo la disponibilità di pezzi di ricambio per una riparazione, ma anche la riparabilità, i veicoli dovrebbero rientrare nella direttiva UE sul diritto alla riparazione, adottata nel 2024”, sostiene l’ADAC.

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