ADPA, nuova sentenza per l’IAM contro i costi BMW sulle RMI

ADPA, nuova sentenza per l’IAM contro i costi BMW sulle RMI

La sentenza della Corte di Monaco dà ragione ad ADPA e GVA, tutelando la concorrenza e il diritto alla riparazione indipendente

 

La sentenza della Corte di Monaco dà ragione ad ADPA e GVA, tutelando la concorrenza e il diritto alla riparazione indipendente

15 Luglio 2025 - 09:23

ADPA (Associazione degli editori di informazioni tecniche per la riparazione dei veicoli) e GVA (Associazione tedesca dei distributori di ricambi) hanno segnato un punto decisivo nella battaglia per la concorrenza nell’aftermarket indipendente (IAM). Da anni denunciano le restrizioni imposte dai Costruttori di veicoli all’accesso ai dati tecnici essenziali per le officine indipendenti (vedi il caso ATU-Carglass contro FCA). Informazioni che, in un contesto di crescente complessità tecnologica dei veicoli, sono vitali per garantire un’assistenza efficace, sicura e sostenibile lungo tutto il ciclo di vita dei mezzi. La Corte di Monaco ha sentenziato contro le condotte di BMW tra cui costi maggiorati, limitazioni d’uso e accessi vincolati ai dati VIN per le officine indipendenti.

LA SENTENZA DI MONACO: TRE SU QUATTRO MOZIONI ACCOLTE

Il 27 giugno 2025, la Corte Regionale di Monaco ha accolto tre delle quattro principali mozioni presentate da ADPA e GVA. In particolare, ha stabilito che BMW non potrà più applicare costi per ogni richiesta di dati relativi al numero di identificazione del veicolo (VIN), né potrà rivendicare diritti arbitrari sui contenuti tecnici degli editori. Inoltre, la Corte ha ritenuto che le tariffe attualmente praticate da BMW violano le norme europee sull’omologazione, segnando un precedente legale rilevante. Questa decisione rafforza il diritto degli operatori indipendenti a un accesso equo e non discriminatorio alle informazioni tecniche, come previsto dalla normativa UE.

UN SUCCESSO PER LA CONCORRENZA NELL’INDEPENDENT AFTERMARKET E I CONSUMATORI

La sentenza, contro cui BMW potrebbe fare appello – rappresenta comunque un traguardo per l’intero ecosistema dell’Aftermarket automobilistico indipendente e, soprattutto, per i consumatori. Secondo Thomas Vollmar, presidente di Gesamtverband Autoteile-Handel, l’esito del processo garantirà soluzioni più competitive, innovative e accessibili per la manutenzione dei veicoli, contribuendo a contenere i costi legati alla mobilità. In un periodo di forte pressione economica per famiglie e imprese, la libertà di scelta nel settore dell’autoriparazione non è solo una questione di concorrenza, ma di giustizia sociale e sostenibilità ambientale.

ADPA: VERSO UN FUTURO PIÙ EQUO PER IL SETTORE IAM

La pronuncia della Corte riafferma i principi dell’Autorità Antitrust europea e rilancia il dibattito sulla necessità di regole più stringenti per prevenire abusi da parte dei costruttori. Pierre Thibaudat, Direttore Generale dell’Automotive Data Publishers’ Association, ha sottolineato che: “ancora una volta, siamo stati costretti a rivolgerci alla Corte, e ancora una volta la Corte ha chiarito che i costruttori di veicoli non devono ostacolare l’accesso alle informazioni tecniche da parte dell’Aftermarket automobilistico indipendente. Ora è il momento di lavorare insieme per trovare soluzioni praticabili e costruire relazioni commerciali sostenibili”.

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