Accesso ai dati: costo licenze fino a 140 milioni per un Multimarca

Accesso ai dati: costo licenze fino a 140 milioni per un Multimarca

Tempi lunghi e costi esorbitanti per un’officina multibrand: le associazioni dei riparatori non cedono sull’accesso ai dati connessi

7 Febbraio 2023 - 13:00

Le associazioni dei riparatori indipendenti e dei consumatori continuano a prendere una posizione netta a difesa di un accesso equo ed economicamente sostenibile ai dati delle auto connesse. Secondo le stime della FIA, i costi delle licenze per un Automobile Club o un’officina multibrand potrebbero arrivare anche a 140 milioni di euro.

STELLANTIS: DAI DATI CONNESSI 20 MILIARDI ENTRO IL 2030

Dai dati connessi i Costruttori contano di trarre grossi profitti. Lo ha dichiarato Stellantis in modo molto trasparente: “4 miliardi di euro di fatturato annuo entro il 2026 e circa 20 miliardi di euro entro il 2030 generati da offerte di prodotti abilitati per software e abbonamenti”. Mentre i riparatori indipendenti affermano che le case automobilistiche sono riluttanti a fornire i dati, spesso addebitando prezzi elevati all’IAM. D’altro canto, questi dati sarebbero forniti in via preferenziale alla loro rete di manutenzione ufficiale e alle grandi aziende tecnologiche, che lavorano con i produttori su servizi basati sui dati delle auto connesse.

FIGIEFA SULL’AGGIORNAMENTO MVBER

L’aggiornamento MVBER, (Motor Vehicle Block Exemption Regulation) guidato da Margrethe Vestager, Commissario europeo per la concorrenza, aggiungerà nuove linee guida sull’accesso e la fornitura di dati connessi. Secondo la Commissione UE tuttavia “non ci sono stati sviluppi sostanziali nell’ultimo decennio che giustificherebbero una revisione importante del regime MVBER”. Una posizione che spinge FIGIEFA, la federazione internazionale di distributori indipendenti dell’aftermarket automobilistico, a pensare che il tanto discusso aggiornamento della MVBER non porterà grossi cambiamenti. “Abbiamo l’impressione che non ci sia abbastanza ambizione da parte del dipartimento UE per la concorrenza“, ha dichiarato a EURACTIV Sylvia Gotzen, CEO di Figiefa. “Le autorità nazionali garanti della concorrenza hanno evidenziato il problema che le case automobilistiche continuano a far credere alle persone che per l’assistenza e la riparazione dei veicoli e per mantenere la garanzia del veicolo devono sempre tornare alla rete di produzione del veicolo”, ha affermato Gotzen.

LA POSIZIONE DI FIA, CLEPA E BEUC SULL’ACCESSO AI DATI CONNESSI

L’organizzazione per la difesa dei consumatori BEUC sostiene la richiesta di una legislazione specifica sull’accesso ai dati di bordo. “Il ritardo nella proposta di una tale legge consentirà ai produttori di automobili e ai giganti della tecnologia di beneficiare di un divario normativo e rafforzare il loro ingiusto vantaggio. Le conseguenze di ciò per i consumatori stanno già emergendo”, ha affermato Robin Loos, responsabile dei trasporti sostenibili presso BEUC. La FIA si è espressa in favore della rimozione delle barriere tecniche per i riparatori e adottando una maggiore standardizzazione dei dati. “Un FIA Mobility Club potrebbe affrontare costi di oltre 140 milioni di euro per accedere alle informazioni dei produttori per fornire servizi di riparazione e manutenzione per 40 marchi diversi. Tutto ciò richiede sforzi, costi, tempo e denaro extra e limita la concorrenza leale”, ha dichiarato un portavoce della FIA. “In molti casi, tali licenze non vengono concesse o concesse con ritardo o a un costo irragionevole”, ha affermato Frank Schlehuber, consulente senior per gli affari di mercato di CLEPA. “In quanto tale, qualsiasi futura revisione del MVBER dovrebbe concentrarsi sulla prospettiva della concorrenza per garantire un’offerta equa ed equilibrata ai consumatori”.

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