Ford Fiesta 1.0 Ecoboost Powershift 100 CV Black & White Edition: prova su strada approfondita

Ford Fiesta 1.0 Ecoboost Powershift 100 CV Black & White Edition: prova su strada approfondita

La versione 1.0 Ecoboost 100 CV con il nuovo cambio automatico a 6 marce è in grado di fornire prestazioni eccellenti e una guida agile e piacevole

25 Novembre 2015 - 05:11

A distanza di 7 anni dal suo lancio, la Fiesta 6^ serie (Mk VI)  con lievi aggiornamenti estetici e l'introduzione di nuovi motori e cambi, rimane una delle berline di segmento B più diffuse, apprezzate ed imitate. Il restyling esterno (2013), secondo gli ultimi dettami del Ford Kinetic Design, riguarda essenzialmente la parte anteriore della vettura con l'introduzione della nuova griglia a profilo esagonale, il cofano rivisto, paraurti e fendinebbia ridisegnati, e le luci diurne DRL. Marginali i ritocchi sulle plastiche dei  fari posteriori. SicurAUTO aveva già provato su strada la versione 1.5 TDCi ma ci interessava effettuare anche un lungo test drive per valutare l'abbinamento del 3 cilindri turbo benzina 1.0 Ecoboost 100 CV con il nuovo cambio automatico sequenziale Powershift a 6 rapporti. Dunque non ci siamo lasciati sfuggire l'ottima occasione di provare a fondo una Fiesta Black & White Edition 5 porte con tale allestimento.

DESIGN ED ESTERNI – Questa elegante special edition, 3 o 5 porte, è disponibile nei colori di base  Bianco Frozen o Nero Panther, con tetto, specchietti e dettagli in tinta complementare (nero con corpo vettura bianco e viceversa) e cerchi in lega di colore nero. Il tema a contrasto è ripreso all'interno, dove le finiture bianche dei pannelli porte, volante, leva del cambio e sedili creano un elegante contrappunto con il nero e l'antracite che dominano l'abitacolo. La dotazione di serie comprende fra l'altro l'autoradio e il sistema avanzato di connettività, comandi vocali SYNC con  Emergency Assistance. Le motorizzazioni disponibili per la Fiesta Black & White  soddisfano tutte le esigenze: si va dai classici 4 cilindri 1.2 benzina da 60 CV, 1.5 turbodiesel da 75 CV o 1.6  95 CV, 1.4 GPL 97 CV, ai citati 3 cilindri 1.0 da 80 CV e 100 CV ( quest'ultimo turbocompresso). La Fiesta è lunga 3,97 m, larga 1,72 m,alta 1,50 m mentre il passo è di 2,49 m. La qualità degli assemblaggi dei vari pannelli di carrozzeria è soddisfacente con giochi costanti. Degna di nota l'eccellente aspetto della verniciatura la cui brillantezza e gli spessori misurati (120-130 micron), sono riscontrabili e non sempre, su vetture del segmento premium. La versione Poweshift  protagonista della nostra prova è offerta a 17.750 euro chiavi in mano  a cui bisogna aggiungere il climatizzatore (750 euro), i sensori di parcheggio posteriori (250 euro), gli specchi retrovisori ripiegabili elettricamente (250 euro), e i vetri elettrici posteriori (250 euro) per complessivi 19.250 euro.

INTERNI – Dal punto di vista del design sono gli stessi della versione pre-restyling, ma con qualche dettaglio secondario più curato sul piano estetico. Il disegno della plancia, rivestita in materiale morbido, è quello molto moderno e personale che caratterizza le Ford più recenti con lo schermo multifunzione  incassato al centro della plancia nella parte superiore, quindi in posizione un po' distante dal guidatore.  Più in basso sono alloggiati i vari pulsanti di comando per le funzioni di infotainment (quelli centrali non molto intuitivi) e nella consolle centrale i pratici comandi della climatizzazione (optional il clima automatico). Sul tunnel centrale ci sono le prese USB e Aux-in, l'accendi-sigari e i portabicchieri. Il quadro strumenti è composto da due elementi anologici circolari di ottima grafica per contagiri e tachimetro. Tra questi due strumenti è posto l'indicatore del livello carburante e un piccolo display per il computer di bordo e l'utile indicatore di temperatura liquido di raffreddamento, assente nella versione pre-restyling. Gli assemblaggi interni sono curati e ciò rende percepibile un buon livello qualitativo generale. I sedili anteriori sono comodi e ben conformati, buona sulla 5 porte l'accessibilità ai sedili posteriori che offrono uno spazio sufficiente anche per 3 persone. La capacità del bagagliaio è di 295 litri che diventano 979 abbassando i sedili.

IN OFFICINA – Il controllo dei  livelli sul 3 cilindri Ecoboost risulta estremamente agevole. Peraltro il motore è privo della copertura insonorizzante. Per sostituire le lampadine dei fari anteriori  è necessario estrarli dal proprio alloggiamento svitando due viti. Facile anche l'ispezione e l'eventuale sostituzione dei fusibili alloggiati nel vano motore e nell'abitacolo. Il pluripremiato   Ford Ecoboost non ha bisogno di presentazioni essendo senza ombra di dubbio fra i migliori 3 cilindri di ultima generazione (vedi nostro approfondimento tecnico). Oltre alla versione sovralimentata 100 CV( 74 kW) a 6000 giri e 170 Nm di coppia max. a 1400 giri che equipaggia la Fiesta della nostra prova, è anche disponibile il più tranquillo aspirato da 80 CV (59 kW). Sul piano telaistico la Fiesta ripropone lo schema più collaudato fra le berline compatte del segmento B,  quindi ritroviamo le sospensioni anteriori di tipo McPherson e le posteriori  a ruote interconnesse con ponte torcente, molle elicoidali e ammortizzatori telescopici non coassiali. Come su altre Ford di recente produzione, anche la Fiesta è dotata del bocchettone del carburante denominato EasyFuel in cui il classico tappo del serbatoio è sostituito da un diaframma a molla che si apre con l'inserimento della pistola erogatrice e si chiude non appena la si estrae. Il sistema si rivela estremamente pratico e serve a non sbagliare tipo  di carburante. Per contro, tale scelta rende più facile la forzatura del bocchettone da parte di malintenzionati. Il manuale di istruzioni per l'utente andrebbe migliorato  per contenuti e veste grafica. La garanzia è di 2 anni/km illimitati per la vettura, 12 anni/km illimitati  per la corrosione passante.

SU STRADA –  Dopo aver apprezzato la brillantezza e l' inaspettata silenziosità del 3 cilindri 100 CV sulla B- Max, eravamo ansiosi di verificarne il comportamento sulla Fiesta. Anche sulla piccola berlina l'Ecoboost turbo ha confermato in pieno le sue innegabili doti di erogazione e prontezza ai bassi e medi regimi abbinate ad una eccellente silenziosità di funzionamento. Una lieve vibrazione generata dal 3 cilindri è avvertibile al volante solo intorno ai 1500 giri. Il cambio automatico Powershift  6 marce doppia frizione è il vero fiore all'occhiello della Fiesta. Esalta il piacere di guida e le qualità di erogazione del 3 cilindri Ecoboost con passaggi marce e kick down veloci e puntuali sia in automatico che in modalità sequenziale manuale effettuabile tramite il piccolo pulsante a bilanciere posto sulla leva cambio. Rispetto ai precedenti automatici 4 marce con convertitore e 5 marce elettroattuato,  l'attuale 6 marce rappresenta un notevole passo avanti in termini di prestazioni e piacere di guida. Unico lieve appunto che possiamo annotare è un attacco a volte un po' brusco della prima marcia, caratteristica peraltro riscontrabile anche in altri cambi doppia frizione. Luci ed ombre in tema di consumi di carburante: in città in condizioni di traffico intenso abbiamo rilevato un consumo medio di 8,7 L/ 100 km, mentre nei percorsi extraurbani/ autostradali la media si è stabilizzata su un soddisfacente 6,6 L/100 Km, sebbene lontano dal consumo dichiarato. La casa dichiara un consumo nel ciclo urbano di 6,6 L/100 Km e di 3,9 l/100 Km nel ciclo extraurbano. Emissioni CO2 pari a 114 g/Km. La capacità del serbatoio carburante è di 42 litri. Lo sterzo ben servoassistito, diretto e abbastanza preciso, non tradisce le aspettative. La sospensioni sono tarate correttamente e assorbono bene le sconnessioni stradali grazie anche agli pneumatici moderatamente ribassati ( 195/55-R15). Soddisfacente la tenuta di strada (rollio limitato) e apprezzabile l'agilità sul misto. Buona la modulabilità e la potenza della frenata in ogni condizione.

INFOTAINMENT -. La qualità dell'impianto audio Sony con 6 altoparlanti è di buon livello. Il sistema Sync ha il vantaggio di poter ricercare le canzoni per titolo, genere o autore.  Il sistema vivavoce Bluetooth funziona correttamente con una notevole rapidità di connessione di un nuovo telefono. I comandi vocali sono di facile utilizzo e funzionano correttamente. Optional il navigatore satellitare.

SICUREZZA – Di serie ben 7 airbag, compreso quello per le ginocchia lato guidatore, i pretensionatori e i limitatori di carico anteriori, ABS e ESC.  Nel crash test EuroNCAP (nuovo protocollo) la Fiesta ha ottenuto 5 stelle. Protezione adulti 91%, bambini 86%, pedoni 65%. Di serie anche il Ford MyKey che tra le sue varie funzioni inibisce la possibilità di disattivare l'ESC, e permette di impostare la velocità massima raggiungibile dalla vettura. Optional invece l'Active City Stop. il Ford Sync oltre a collegare il telefono tramite bluetooth permette tramite il sintetizzatore vocale di leggere e dettare gli SMS riducendo così il rischio di incidenti. In caso di sinistro poi il Sync, grazie alla funzione Emergency Assistance, prevede tramite il telefono collegato di chiamare automaticamente le forze dell'ordine e di indicare tramite GPS la posizione esatta dell'incidente.

Pro

  • Comportamento brillante
  • Cambio automatico molto efficace
  • Confort apprezzabile

Contro

  • Consumo urbano mediocre
  • Selezione funzioni infotainment migliorabile

SicurAUTO.it ringrazia l'officina Claudio Toppi di Roma per la consueta collaborazione

2 Commenti

Stefano
23:01, 26 Novembre 2015

Mi pare importante aggiungere, per informare della sicurezza della Fiesta, questo crash test : http://m.iihs.org/mobile/ratings/mobileratings/ford/fiesta-4-door-hatchback

Stefano
17:46, 16 Dicembre 2015

Mi permetto segnalare che negli USA la Fiesta non ha brillato nei crash-test. Vi suggerisco di integrare questi articoli con tale tipo di riscontri. Se, da un lato, è pur vero che le specifiche con cui vengono venduti i vari modelli differiscono da mercato a mercato, di fatto non abbiamo prove che certi veicoli europei siano più resistenti di quelli americani se sottoposti a determinati impatti. Invece abbiamo dati su test comunque andati male oltreoceano.

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