
In che quantità viene composta la miscela aria-benzina e come influiscono le sue proprietà sull'erogazione della potenza in un motore?
Prima dell’evoluzione dei motori, l’unico componente in grado di regolare l’afflusso di benzina all’interno del cilindro era il carburatore. E’ tuttora utilizzato su molti mezzi a due ruote, prevalentemente di fascia economica. Questo funzionava solo grazie alla meccanica, con una serie di valvole e molle tarate per gestire l’ingresso del carburante nella camera di scoppio. Il carburatore, nella produzione automobilistica, è stato del tutto soppiantato dall’iniezione elettronica, che consente di gestire con estrema precisione la miscela aria-benzina. Ecco come funziona l’erogazione di potenza.
Articolo aggiornato il 29 ottobre 2020 alle ore 8:00
LA BENZINA E L’EROGAZIONE DELLA POTENZA
Un motore a Ciclo Otto viene alimentato dalla benzina, che si deve miscelare con l’aria all’interno della camera di scoppio, con un dosaggio adeguato. Questo è determinato dal rapporto, in peso, tra l’aria e il carburante (si definisce anche come “titolo”). Dal punto di vista chimico la dosatura più corretta è quella stechiometrica, cioè quella che permette, alla fine della combustione, di non avere residui di ossigeno o carburante. Se questo accade vuol dire che tutte le molecole si sono combinate formando acqua e anidride carbonica. La benzina è costituita da una miscela di diversi idrocarburi, con molecole che possono contenere da cinque a dodici atomi di carbonio. Quindi la sua formula chimica non è precisa. Per questo il dosaggio stechiometrico può variare a seconda della composizione, con valori che oscillano tra 14,6 e 14,8. Ciò significa che 1 grammo di benzina deve miscelarsi con 14,6-14,8 grammi di aria.
LA MISCELA ARIA-BENZINA
La “miscela” aria-carburante che viene immessa in camera di scoppio si definisce anche come carica. Prendendo come riferimento il rapporto stechiometrico, se c’è un eccesso di benzina la miscela viene definita ricca o grassa, se invece la benzina manca si parla di miscela magra o povera.
L’EROGAZIONE DELLA POTENZA
In un motore a Ciclo Otto l’erogazione di potenza è controllata quantitativamente, intervenendo sulla quantità (sul peso) della carica aspirata dal motore a ogni ciclo. Il rendimento volumetrico è il rapporto tra la quantità di carica aspirata e il volume massimo della cilindrata. Variando il rendimento si regola l’erogazione di potenza. I motori diesel, invece, hanno un funzionamento diverso, visto che hanno sempre a disposizione la stessa quantità d’aria. In questo caso l’erogazione di potenza si regola variando la quantità di gasolio fornita ai cilindri. In altre parole, è il dosaggio della carica a cambiare nei diesel, mentre nei motori a Ciclo Otto la miscela rimane quasi sempre costante. Ci sono dei limiti, superati i quali la carica non riesce nemmeno ad accendersi e coincidono più o meno con il valore 7 (miscela troppo grassa) e il 20 (miscela troppo magra). A titolo indicativo, fissato il regime di rotazione, la potenza massima si ottiene con miscele leggermente ricche, nell’ordine dei 12,5-13,5, mentre il miglior rendimento si ha con miscele relativamente magre (16-16,5).
Marcionetti
16:10, 30 Dicembre 2016Spiegazioni molto esaustive e tecnologiche.Ottimo e utile.