Componenti auto, cresce l'export del made in Italy: vale 14,1 miliardi

Componenti auto, cresce l'export del made in Italy: vale 14,1 miliardi Il Paese che importa di più è la Germania e i ricambi meccanici si confermano la quota di maggior interesse in Europa. Tutti i dati dell'indagine

Il Paese che importa di più è la Germania e i ricambi meccanici si confermano la quota di maggior interesse in Europa. Tutti i dati dell'indagine

18 Aprile 2018 - 09:04

Il comparto dei componenti auto è in continua crescita attraverso le esportazioni in tutta Europa dei prodotti che escono dalla filiera italiana: nel 2017 sia import che export dei componenti hanno guadagnato importanti quote di mercato portando il fatturato complessivo a 21,2 miliardi di euro. L'elaborazione dell'indagine Anfia ci danno una prospettiva particolare che riguarda l'export della componentistica auto Made in Italy verso i Paesi europei con una quota relativa del 4,7% sul totale delle esportazioni, di questi oltre la metà sono ricambi auto destinati per lo più alla Germania, Francia e Spagna. Ecco tutti i dati dell'indagine sul mercato dei ricambi auto e componentistica 2017.

IL 4,7% DEI COMPONENTI AUTO PARTE DALL'ITALIA Il mercato dei componenti automotive 2017 ha portato sulla bilancia una crescita equa tra import ed export rispettivamente del 6% e del 6,1% . Di queste però le esportazioni  – secondo l'elaborazione Anfia – si traducono in un export che pesa di più rispetto a quanto importato in Italia. I componenti auto provenienti dalle fabbriche italiane (leggi qui quali ricambi si usurano prima e costano di più) che raggiungono altri Paesi dell'area EU28 costituiscono il 4,7% di tutto l'export italiano con un valore economico di 14,8 miliardi di euro. Mentre la quota relativa all'import è del 3,8% per la componentistica sul totale delle importazioni con un valore di 15,4 miliardi di euro.

LA CLASSIFICA DELL'EXPORT IN EUROPA Tra i Paesi che comprano di più dall'Italia, si conferma la Germania il Paese con maggiori accordi con l'Italia che conta il 19,1% dei flussi di importazione. A seguire ci sono poi la Francia (11%), la Spagna (8%), il Regno Unito (7%), Polonia (6%), Turchia (5,7%), USA (4,9%), Brasile (2,6%), Repubblica Ceca (2,6%) e Austria (2,6%). Il fatturato complessivo registrato dopo il calo del 2016 si ferma a 645 milioni di euro in crescita del 12%, nonostante le contrazioni della domanda in Serbia (-10%) e Turchia (0,5%).

RICAMBI E MOTORI I PRINCIPALI SETTORI ESPORTATI Tra i componenti automotive che occupano maggiori flussi di esportazioni verso l'Europa (qui abbiamo parlato di una proposta del Governo che ha reso più facili le finte esportazioni di auto vendute a pezzi) le parti meccaniche ammontano al 65,8% dell'export che valgono 13,9 miliardi di euro. A seguire per quota di esportazione c'è il comparto motori che vale il 19,2% della componentistica apprezzata all'estero con un valore di 4,1 miliardi di euro. Cresce del 3,7% anche la quota di componenti elettrici rispetto al 2016 e si ferma a 91 milioni di euro mentre hanno un saldo negativo pneumatici e componenti in gomma (da 592 a 505 milioni di euro) nonostante la crescita del 6,7% rispetto al 2016 e i componenti audio che registrano -27% in meno delle esportazioni.

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