Veneto: le strisce “verde Padania” sono fuorilegge

Veneto: le strisce “verde Padania” sono fuorilegge Il ministero dei Trasporti ha bocciato l'idea di verniciare di verde l'asfalto in corrispondenza degli attraversamenti pedonali

Il ministero dei Trasporti ha bocciato l'idea di verniciare di verde l'asfalto in corrispondenza degli attraversamenti pedonali, adottata da alcuni sindaci nel padovano.

9 Aprile 2011 - 05:04

Una brutta storia di mala-amministrazione, quella che viene dal Veneto, dove alcuni sindaci leghisti, l'anno scorso, avevano pensato bene di adottare il colore-simbolo della Padania, il verde, anche per la vernice del fondo stradale applicata in corrispondenza degli attraversamenti pedonali, scatenando le reazioni dell'opposizione.

PROPRIO NON SI PUÒ – l caso è esploso a San Martino di Lupari, un comune di 13 mila abitanti in provincia di Padova dove il primo cittadino, Gerry Boratto, ha utilizzato il verde per la vernice di circa un centinaio di attraversamenti pedonali cittadini, seguito poi da quello di San Giorgio in Bosco (circa 6 mila abitanti), Renato Roberto Miatello. L'idea si è però trasformata in un'occasione di scontro politico, poiché il consigliere regionale Piero Ruzzante, in quota all'opposizione, s'è opposto all'iniziativa sollecitando l'intervento del ministero dei Trasporti. La risposta ministeriale non si è fatta attendere e non lascia spazio ai dubbi: utilizzare il verde non è permesso. “Se la colorazione del fondo stradale è localizzata in corrispondenza dell'attraversamento pedonale e realizzata utilizzando vernici – chiariscono da Roma – rientra nel campo della segnaletica stradale orizzontale e di conseguenza tale pratica è vietata. Anche la recente normativa europea, relativa alla segnaletica orizzontale, fa riferimento esclusivamente ai colori bianco e giallo”.

“UN BEL COLORE” – Riferendosi proprio al documento del ministero, il prefetto di Padova, Ennio Maria Sodano, ha diramato una circolare indirizzata a tutti i sindaci del padovano e alle Forze dell'Ordine: “Gli utenti devono riconoscere la segnaletica del Codice della Strada, che deve essere uniforme su tutto il territorio nazionale. Eventuali violazioni potrebbero comportare gravi responsabilità, specie in caso di incidenti. I sindaci sono pregati di effettuare le opportune verifiche e di sanare eventuali irregolarità, e le forze di polizia dovranno segnalarle”. Fine della storia, del “federalismo stradale” e del tentativo di far politica con la segnaletica. Una sconfitta bruciante per il sindaco Boratto, che lo scorso luglio, per sostenere la sua iniziativa, s'era spinto fino a dichiarare che «Il verde garantisce più visibilità, quindi maggiore sicurezza. Inoltre, a prescendere da ogni ideologia politica, è un bel colore”. Boratto, però, non aveva fatto i conti con l'art. 40 del Codice della Strada e con l'art. 137 del suo Regolamento di Attuazione, che stabilisce con precisione le caratteristiche colorimetriche della segnaletica orizzontale. Adesso dovrà riprendere in mano il pennello. E forse anche al portafoglio personale, come sostiene Marco Marangoni, consigliere comunale di San Martino di Lupari

EADESSO CHI PAGA? – Ora, però, di vicenda ne inizia un'altra dagli esiti incerti, quella che deve portare alla decisione su chi dovrà pagare le spese per rimettere le cose a posto utilizzando i colori previsti dalla legge. Ruzzante, senza nascondere la sua soddisfazione, non ha mancato di puntualizzare che il parere che pone fine alle “strisce padane” proviene da un dicastero retto dal ministro Altero Matteoli (Pdl) e da un governo sostenuto dall'alleanza Pdl-Lega: “Ora i sindaci di San Martino, di San Giorgio in Bosco e di tutti i comuni leghisti che hanno voluto forzare il Codice della Strada per farsi pubblicità con i soldi dei cittadini – ha commentato il consigliere – si attengano alle disposizioni del prefetto e del loro governo. In caso d'incidenti, la responsabilità sarà loro, che per ostentare la padanizzazione hanno prodotto insicurezza”.

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2 Commenti

Antonio
13:52, 10 Aprile 2011

Vorrei far notare che ci sono anche le strisce “rosso comunista” e “blu centrodestra”. E siccome si parla di bianco o giallo, anche queste devono essere eliminate.Sono sempre stato contrario a queste colorazioni improprie, perché la vernice è scivolosa con la pioggia.

Renato
00:23, 11 Aprile 2011

A Roma ci sono le strisce bianche su fondo azzurro in molte strade della zona Prati.Come mai?

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