Truffano le assicurazioni: 59 denuncie e 3 arresti a Bari

Truffano le assicurazioni: 59 denuncie e 3 arresti a Bari Nel barese vengono arrestate 3 persone e denunciate altre 59 per associazione a delinquere finalizzata alla truffa assicurativa.

Nel barese vengono arrestate 3 persone e denunciate altre 59 per associazione a delinquere finalizzata alla truffa assicurativa.

17 Giugno 2011 - 10:06

Creare falsi incidenti per intascare somme di denaro illecite non è purtroppo una notizia nuova, ma in questo caso, a Bari, la Guardia di Finanza ha bloccato le attività di un'agenzia di infortunistica stradale che simulava incidenti con il solo scopo di truffare le compagnie assicurative.

COMPETENZE: TRUFFA –  La truffa per la STUDIO CAR CRASH era diventata un'arte al punto da rappresentare, nelle zone di Andria e Canosa, un punto di riferimento per coloro che volessero trovare un escamotage per ottenere soldi facili tramite le compagnie assicurative. La Tenenza della Guardia di Finanza di Andria in coordinazione con la Procura della Repubblica di Trani con una complessa indagine durata tutto il 2010 ha sgominato l'associazione per delinquere, composta dai responsabili delle due sedi delle agenzie e da un medico ortopedico, tutti tratti in arresto su ordinanze dell'Ufficio del giudice per le indagini preliminari di Trani.

COME LAVORAVANO – L'agenzia creava un incidente stradale inesistente o ne modificava uno realmente avvenuto aggravandolo, spesso tramite il concorso di falsi testimoni oculari ma anche di falsi passeggeri. La particolarità dell'agenzia truffaldina stava nell'avere tra i suoi partecipanti un medico ortopedico che dietro compenso, rilasciava certificati medici specialistici attestando patologie o prognosi non esattamente corrispondenti alla realtà, violando sia il codice deontologico che chiaramente la legge italiana. I due titolari contattavano direttamente le persone intenzionate ad inscenare una truffa mentre in altri casi addirittura erano a disposizione di terzi che manifestavano la volontà di concretizzare l'illecito, diventando in questo modo un'istituzione delinquente specializzata. Nella maggior parte dei casi, chi era il protagonista del falso incidente riceveva soltanto un quarto della somma incassata, qualsiasi essa fosse, realizzando una beffa nella truffa, dato che il nome che compariva nei resoconti dei sinistri non era mai quello dell'agenzia, che si limitava a coordinare le operazioni.

COSA RISCHIANO – Secondo la legge italiana in queste situazioni si concretizza l'associazione per delinquere, ma anche il reato di “falsità ideologica in certificati commessa da persone esercenti un servizio di pubblica necessità” e “fraudolento danneggiamento dei beni assicurati e mutilazione fraudolenta della propria persona”. Il giro d'affari della truffa è stato quantificato in quasi 100mila euro, e in tale operazione sono coinvolti anche tutti coloro che hanno partecipato alle singole operazionia, che però non sono state arrestate dal GIP. Si tratta di 59 persone. Gli unici arrestati nell'operazione sono stati infatti soltanto i due titolari, e il medico ortopedico. Le sedi dell'agenzia di infortunistica sono state sequestrate preventivamente secondo quanto dice l'articolo 321 del codice di procedura penale: “Quando vi è pericolo che la libera disponibilità di una cosa pertinente al reato possa aggravare o protrarre le conseguenze di esso ovvero agevolare la commissione di altri reati, a richiesta del pubblico ministero il giudice competente a pronunciarsi nel merito ne dispone il sequestro con decreto motivato. Prima dell'esercizio dell'azione penale provvede il giudice per le indagini preliminari”.

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