Tesla, una doppia querelle in Usa

Tesla, una doppia querelle in Usa Il titolo vola in Borsa ma Fiat-Chrysler e Audi alzano i toni

Il titolo vola in Borsa ma Fiat-Chrysler e Audi alzano i toni

27 Maggio 2013 - 05:05

La californiana Tesla, fondata nel 2005, costruttrice dell'auto elettrica Model S, vola in Borsa. Ha però dell'incredibile l'escalation del marchio di Elon Musk: in una delle ultime sedute di borsa il titolo di Tesla Motors Inc (Tsla), è cresciuto fino al 34% grazie a profitti sopra le attese (11,2 milioni di utile netto nel primo trimestre 2013, contro una perdita di 89,9 milioni nello stesso periodo di un anno addietro), così come le vendite del modello di lusso della gamma Tesla (4.900 Model S vendute nel trimestre).

IL VANTO DI TESLA – La capitalizzazione ha superato quota 8 miliardi, superiori ai 7,8 miliardi del gruppo Fiat Spa, azionista di maggioranza di Chrysler. Tesla in questi giorni oltre ad attirare l'attenzione delle agenzie di stampa e del mondo finanziario ha fatto prendere la scossa a Fiat-Chrysler ed Audi che hanno alzato i toni risponendo per le rime. Una doppia querelle con i due colossi mondiali. La Casa di Palo Alto, si è vantata di essere “l'unico Costruttore automobilistico americano ad aver completamente ripagato il debito con l'amministrazione federale con alcuni anni di anticipo” e ha sottolineato che “il suo modello elettrico in aprile ha fatto meglio delle ammiraglie di Germania”.

LA REPLICA DI FIAT-CRYSLER USA – Immediata è arrivata la replica da Detroit firmata da Gualberto Ranieri, il responsabile della comunicazione della Fiat-Chrysler Usa: “L'informazione è scorretta. Tutti sanno che esattamente due anni fa – il 24 maggio del 2011 – il Gruppo Chrysler ha ripagato completamente e con gli interessi i governi statunitense e canadese, con sei anni d'anticipo rispetto alla scadenza fissata dalle parti”.

L'AFFONDO DI AUDI – Tesla ha annunciato che la sua berlina elettrica ha ottenuto in aprile risultati di vendita superiori a quelli delle ammiraglie tedesche tradizionali. La filiale americana dell'Audi a riguardo ha fornito on line una precisazione ufficiale sottolineando che Elon Musk vende direttamente ai clienti danneggiando così la rete dei dealers. La casa tedesca ha evidenziato non solo come la gamma della Tesla sia costituita da un solo modello ma che il prezzo della Model S sia molto inferiore negli Usa a quello delle concorrenti tedesche. A tutelare i dealers è intervenuto lo stato del North Carolina, che potrebbe addirittura rendere illegale la vendita diretta delle auto da parte dei Costruttori, con un provvedimento che ha nel mirino la Tesla. Nelle scorse settimane, una commissione del senato locale ha approvato all'unanimità il provvedimento, trovando il pieno appoggio delle associazioni di concessionari: nel solo North Carolina ci sono 7.000 dealers.

TESLA NASCE NEL 2005 – Il primo modello elettrico è stata la Roadster EV realizzata sulla piattaforma della Lotus Elise, potenza 185 kW, successivamente è arrivata la Sport, telaio in alluminio, potenza 215 kW, velocità massima di 205 kmh. Lo scorso anno ha debuttato il Model S, quattro porte lussuosa in Italia costa sui 60 mila euro. Curiosità ha destato nella sua breve apparizione la Model X con un motore elettrico ereditato dalla Model S con la promessa di assicurare 500 km di autonomia con una carica. L'interesse di Toyota per la Tesla ha portato ad un accordo tra i due marchi per lo sviluppo di un sistema di trasmissione che verrà integrato all'interno di una versione elettrica del modello RAV 4. Questo accordo ha generato pareri contrastanti tra chi lo ritiene fattibile e chi invece pensa che durerà poco. Troppo distanti le filosofie costruttive giapponesi e californiane.

FIAT INDUSTRIAL – Un comunicato ufficiale del Lingotto ha fatto chiarezza sul trasferimento del domicilio fiscale in Inghilterra: “Fiat Industrial continuerà a pagare in Italia le tasse che nel 2012 sono state 536 milioni di euro. Circa 247 milioni sono andati all'erario Usa, dove Cnh ha gran parte delle sue attività, 59 milioni sono finiti in America Latina e 145 a quelli dell'Europa. Di questi 27 milioni sono pagati all'erario italiano. Al calcolo delle tasse italiane si devono aggiungere i 28 milioni di Irap. Il trasferimento della sede fiscale in Gran Bretagna non modificherà per nulla i versamenti all'erario di Roma”. La nuova Industrial che nascerà dalla fusione con Cnh, sarà probabilmente quotata a Wall Street e manterrà la sede legale in Olanda.

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