Targhe straniere in Italia: prime multe e auto estere in fuga

Targhe straniere in Italia: prime multe e auto estere in fuga In appena 1 settimana fioccano le multe con la stretta sui furbi delle targhe straniere e la Romania ne fa una questione diplomatica

In appena 1 settimana fioccano le multe con la stretta sui furbi delle targhe straniere e la Romania ne fa una questione diplomatica

13 Dicembre 2018 - 12:12

La stretta sugli automobilisti che circolano in Italia con un'auto targata all'estero è arrivata con una norma specifica nel ddl sicurezza e il Governo incassa la prima tornata di effetti con la reattività delle forze di polizia che hanno già irrogato multe e gli uffici della Motorizzazione presi d'assalto da chi chiede chiarimenti o è costretto alla reimmatricolazione. A quanto pare sono gli automobilisti romeni a pagare maggiormente il divieto di circolare in Italia con targhe straniere oltre i 60 giorni di residenza, innescando malumori che sono arrivati fino al Console della Romania. Ma vediamo nel dettaglio cosa è successo in queste prime due settimane di blocco alle targhe straniere “furbe” in Italia.

IL BUSINESS DELLE TARGHE ESTERE ASSEDIATO L'effetto del decreto sull'esterovestizione delle targhe in Italia avrà effetti ciclonici su tutti gli automobilisti stranieri che risiedono in Italia ma hanno portato dall'estero un'auto di proprietà immatricolata nel Paese di provenienza, ma soprattutto gli italiani che registrano una residenza fittizia all'estero per poi venire in Italia con l'auto targata nel Paese dove hanno la finta residenza. Una misura necessaria per motivi di sicurezza (chi sapeva di farla franca non ha mai temuto gli autovelox) ma anche fiscali, visto che tutte le imposte sono dovute al Paese in cui è immatricolata l'auto, ma se questa è in Italia le forze di Polizia (e il Fisco) non poteva mettere le mani nelle tasche degli evasori di bollo, assicurazione e multe.

MANCANO LE INFORMAZIONI AGLI ADETTI AI LAVORI Come riporta il Sole24Ore, pare che gli uffici provinciali della Motorizzazione siano stati letteralmente invasi da cittadini stranieri alle prese con la re immatricolazione delle auto o per scelta o solo per la richiesta di informazioni. Un'ondata di utenti che ha messo alla prova un organico già ai minimi termini. Una situazione caotica che ha portato tensioni e proteste al punto che l'Ambasciatore della Romania sarebbe intervenuto per invitare il Governo ad un chiarimento. E il chiarimento sembrerebbe urgente anche per chi questa norma deve applicarla.

PRIME MULTE E FERMO AMMINISTRATIVO Il nodo della vicenda infatti pare essere l'assenza di circolari da parte del Ministero dell'Interno e del Ministero dei Trasporti, in arrivo presumibilmente entro Natale ma che mettono gli agenti nella posizione di scegliere se applicare la norma dal 4 dicembre 2018 o dopo 60 giorni dall'entrata in vigore. Ma secondo l'ANCI  (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani) le norme sono in vigore e ci si aspetta che gli organi di polizia non applichino deroghe, chiedendo però a gran voce chiarimenti procedurali ai Ministeri. E tant'è che le prime due multe sono state irrogate dai Carabinieri di Martellago (Mestre) a due automobilisti stranieri (un romeno e un moldavo) di 712 euro ciascuno, il fermo amministrativo e l'obbligo di portare l'auto fuori dall'Italia o immatricolarla entro 180 giorni per evitare la confisca automatica.

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