Taratura degli autovelox obbligatoria, per la Corte Costituzionale non ci sono eccezioni

Taratura degli autovelox obbligatoria, per la Corte Costituzionale non ci sono eccezioni Il Ministero distingue i velox fissi da quelli mobili da sottoporre alla taratura obbligatoria ma per la Consulta sono tutti uguali: multe illegittime

Il Ministero distingue i velox fissi da quelli mobili da sottoporre alla taratura obbligatoria ma per la Consulta sono tutti uguali: multe illegittime

19 Giugno 2015 - 11:06

La saga degli autovelox e della loro taratura – obbligatoria o no? – si arricchisce di un nuovo capitolo, scritto da un'Istituzione di vertice: la Corte Costituzionale. Contraddicendo diversi Governi e anche varie sentenze della Cassazione, la Corte ha infatti sancito l'obbligatorietà della taratura per tutte le apparecchiature di controllo della velocità a distanza.

SENTENZA RIVOLUZIONARIA – La Corte Costituzionale è uno dei massimi organi dello Stato e a noi cittadini mette quasi soggezione perché pensiamo che occuparsi del documento fondante dell'Italia Repubblicana sia un'attività piuttosto lontana da noi. Eppure le pronunce della Corte molto spesso hanno riflessi diretti sulla vita di tutti i giorni, come quella appena emessa e che riguarda la spinosa (e annosa) questione della taratura degli strumenti elettronici di controllo della velocità. La Corte ha infatti statuito come incostituzionale la parte del Codice della Strada che non prevede l'obbligo di sottoporre a verifiche periodiche e a taratura tutti i sistemi (oltre agli Autovelox citiamo Photored, Tutor e le pistole Laser) di controllo elettronico della velocità dei veicoli. Questa sentenza, a cascata, rende a sua volta illegittime le multe prodotte dagli autovelox che non vengono tarati/revisionati regolarmente, procurando diversi stravolgimenti. Non affannatevi però a stracciare multe e/o presentare ricorsi perché la materia richiede ulteriori chiarimenti.

UN ROMANZO A PUNTATE – La questione si trascina da anni (leggi Taratura Autovelox – Multe annullabili, pubblicato già nel 2005) ossia da quando si è stabilito come non tutti gli strumenti di controllo elettronico della velocità debbano essere sottoposti a taratura periodica: quelli “presidiati”, ossia fatti funzionare da pattuglie presenti sul posto, ne erano infatti esentati perché si riteneva che gli agenti presenti sul posto fossero in grado di rilevare eventuali malfunzionamenti. Al di là di episodi più unici che rari (leggi del furto di un autovelox) SicurAUTO ripone la massima fiducia nei corpi della Polizia e dei Vigili ma probabilmente la taratura e i controlli dei dispositivi elettronici vanno fatti in laboratori attrezzati e in condizioni controllate e l'attività di una pattuglia in strada non riproduce queste condizioni. La parte del Codice della Strada oggetto della pronuncia è proprio quella – Art. 45/6° comma – che non impone la taratura periodica di tutti gli apparecchi elettronici ma soltanto di quelli automatici che funzionano in assenza di operatore. La Corte di Cassazione, per esempio, aveva in precedenza stabilito che agli Autovelox non si applicavano i controlli della Legge 273/1991 (sistema nazionale di verifica della taratura) perché esso concerne la metrologia e non la misurazione elettronica della velocità ed era prassi che i Giudici di Pace ed i Prefetti rigettassero i ricorsi degli automobilisti multati.

RICORSI: SI, NO, NI – La Corte costituzionale, nella sentenza 113/2015 (emessa sotto la presidenza del giudice Criscuolo, con Carosi relatore) ha in sostanza detto che nessun apparecchio, presidiato o meno, può sottrarsi a verifiche periodiche di funzionalità e taratura perché un decadimento delle prestazioni è inevitabile. Prima di presentare ricorso occorre però prestare attenzione perché gli apparecchi automatici dovrebbero essere già soggetti a verifica (nel 2005 si iniziò a parlare di tarature degli Autovelox e il Ministero corse ai ripari) e un eventuale ricorso sarebbe probabilmente non accolto. Per capire se l'apparecchio è presidiato – suscettibile di non-taratura e quindi attaccabile da un ricorso, almeno prima che gli Enti che lo utilizzano prendano contromisure – occorre leggere il verbale: se compaiono i nome degli Agenti accertatori allora esso funzionava sotto il controllo di una pattuglia. Ricordiamo che fra gli strumenti non automatici rientrano anche le pistole laser per la misurazione”volante” della velocità: se nel verbale non viene citata la revisione dell'apparecchio allora la si può richiedere al corpo di Polizia: alcuni, visti i tempi brevi del ricorso, chiedono addirittura che la prova della taratura venga portata direttamente al Giudice di Pace. Se la multa è già stata pagata o si è perso un ricorso non c'è invece nulla da fare perché la sentenza ha effetto solo dal giorno della pubblicazione.

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