Takata: parte la cordata dei Costruttori per salvarla dal fallimento

Takata: parte la cordata dei Costruttori per salvarla dal fallimento Notizia bomba dagli USA: BMW

Notizia bomba dagli USA: BMW, Toyota, Subaru e Mazda alleate per salvare Takata dalle perdite

25 Maggio 2017 - 07:05

Uno dei “casi” più colossali di tutti i tempi è senza dubbio la questione degli airbag Takata, un caso da manuale di sottovalutazione degli effetti dell'invecchiamento su un componente delle automobili. La meccanica degli incidenti è ormai nota: il propellente dei gonfiatori, il nitrato d'ammonio, se esposto a climi caldi e umidi a lungo andare tendeva ad assorbire umidità. Questo lo faceva esplodere con troppa forza, causando il ferimento e persino la morte di diversi automobilisti. I richiami e le cause hanno dissanguato Takata (leggi che lo scandalo degli airbag ha scoraggiato eventuali compratori) ma in suo soccorso arriva un accordo che vede 4 Case stanziare più mezzo miliardo di dollari.

TI PAGHIAMO LE CAUSE La notizia, riportata da Reuters, è infarcita di milioni: 4 Case automobilistiche hanno siglato un accordo di 553 milioni di dollari per affrontare le perdite economiche derivanti dalle class-action attivate dai proprietari di quasi 16 milioni di veicoli richiamati perché dotati dei gonfiatori incriminati. Questo, in sintesi, è il contenuto dei documenti presentati qualche giorno fa alla Corte distrettuale della Florida – Zona sud. Il maggior contributo sarà appannaggio di Toyota con 278,5 milioni di dollari (la Casa richiamerà 2,9 milioni di auto, anche in Europa), seguita da BMW che verserà 131 milioni; molto inferiori gli stanziamenti di Mazda (76 milioni) e Subaru (68 milioni).

UN AIUTO PER GLI AUTOMOBILISTI I produttori hanno dichiarato, in un comunicato congiunto, di essersi consorziati “visti la dimensione, la portata e la gravità del richiamo degli airbagTakata” ma la cosa non è assolutamente un'ammissione di colpa o responsabilità. Le Aziende hanno anche detto che l'applicazione degli accordi, se approvati dal giudice della Florida, verrà supervisionata da un amministratore designato dalla Corte. In pratica le somme stanziate non vanno a Takata (una simile fattispecie sarebbe impossibile) ma serviranno, in accordo con il Tribunale, a sostenere delle spese altrimenti attribuite a Takata stessa.

Lo schema d'intervento prevede un programma per contattare i proprietari, operazione difficoltosa e dispendiosa perché alcuni veicoli sono piuttosto vecchi (leggi di NHTSA che ha strigliato Honda perché ha riparato solo 4 auto su 100). In effetti le Case hanno già portato avanti un ingente lavoro per contattare i proprietari dei veicoli interessati e questo stanziamento servirà per portarlo a termine, di concerto con NHTSA. Una parte dei fondi sarà usata per rendere disponibili auto di cortesia o a noleggio agli automobilisti che li richiedano, eventualmente se le parti di ricambio degli airbag dovessero farsi aspettare più di 30 giorni.

SPESE VARIE Questo imponente stanziamento servirà anche ad erogare contributi per rimborsare, a chi ne ha diritto, spese “ragionevoli” ad esempio le retribuzioni perdute per gli infortuni capitati a causa del funzionamento difettoso degli airbag) e pagamenti residui a vario titolo, fino a 500 dollari, stabiliti dall'Amministratore speciale. Questa figura determinerà quali costi saranno rimborsabili e chi avrà diritto ai pagamenti per questi crediti. Un portavoce ha riferito che il Tribunale, che aveva selezionato, come supervisore per la distribuzione dei fondi l'ex Direttore dell'FBI Robert Mueller, sta riconsiderando la sua scelta: Mueller è stato infatti incaricato di dirigere l'indagine del Dipartimento di Giustizia riguardo le presunte interferenze russe nelle elezioni presidenziali del 2016.

Ricordiamo che Takata aveva accettato di istituire due fondi speciali, gestiti da amministratori esterni; il più grande (850 milioni di dollari) era destinato a indennizzare le Case per i costi dei richiami. Ulteriori 125 milioni erano invece dedicati alle persone ferite che non avevano ancora raggiunto un accordo. Takata ha cercato un compratore o un finanziatore per circa un anno (leggi delle accuse di spionaggio volate fra Takata e Autoliv) e, a fine aprile, la negoziazione delle azioni di Takata è stata sospesa dopo un rapporto che riferiva che la Società stava considerando di avviare la procedura di fallimento. Riuscirà ad aiutarla il “salvagente” predisposto dai 4 Costruttori? Evidentemente Takata è considerata un fornitore troppo importante e il suo fallimento creerebbe non pochi grattacapi alle Case.

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