Strade senza buche, il superasfalto che dura il doppio è un progetto italiano
Addio strade che si sgretolano: l'asfalto al Grafene parla italiano e dura tantissimo. Costi di manutenzione ridotti al minimo

Addio strade che si sgretolano: l'asfalto al Grafene parla italiano e dura tantissimo. Costi di manutenzione ridotti al minimo
Siete al volante della vostra auto e procedete tranquillamente quando uno scooter davanti a voi si mette a zigzagare senza un motivo apparente. La bravata di un ragazzo o una tecnica di sopravvivenza? Se la strada è in Italia si può essere più indulgenti e propendere per la seconda ipotesi: il percorso randomizzato serve al pilota per evitare le buche più pericolose. La manutenzione delle strade è infatti un punto dolente delle infrastrutture italiane: i fondi scarseggiano, la burocrazia è lenta e le riparazioni, se fatte male, durano pochissimo (sapevi che in Olanda hanno scoperto l'asfalto che si ripara da solo?). Però è proprio dall'Italia che arriva una possibile contromisura: un asfalto super rinforzato che promette di durare il doppio di quelli normali.
IL GRAFENE TUTTOFARE Quante cose può fare il Grafene! È un materiale duro quasi quanto il diamante, infinitamente più resistente della grafite, dalla quale si può ricavare e alla quale assomiglia nel nome, ma nello stesso tempo è flessibile. Si fa fatica ad immaginare come possa essere fabbricato perché si tratta di un foglio di atomi di Carbonio spesso quanto un solo atomo; gli atomi che lo costituiscono sono disposti ai vertici di esagoni regolari con angoli di 120°.
Le sue proprietà sono stupefacenti: è 200 volte più resistente dell'acciaio e 6 volte più leggero, conduce il calore 10 volte meglio del Rame e al suo interno gli elettroni si muovono 70 volte più velocemente rispetto al Silicio, permettendo di creare transistor che lavorano fino a 300 GHz. Il suo impiego nell'automotive è promettente, dato che permetterà di creare batterie e super condensatori capaci di immagazzinare molta energia e di caricarsi in un attimo. La sua resistenza ha però suggerito a Iterchimica, basata in provincia di Bergamo, un altro impiego: rinforzare l'asfalto.
MANUTENZIONE RALLENTATA L'Azienda offre una gamma completa di prodotti per pavimentazioni di ogni tipo: additivi, leganti, coloranti e trattamenti superficiali e protettivi (leggi che l'asfalto green con i PFU è molto più silenzioso). Un solo esempio per tutti: se il manto stradale è ancora in buono stato ma è diventato così “liscio” da non fornire più il grip necessario, lo si può recuperare con speciali prodotti da stendere sopra alla vecchia pavimentazione. L'amministratore delegato Federica Giannattasio, in un'intervista a Repubblica, riporta un semplice dato: l'Italia contiene quasi 7 mila chilometri di autostrade, 22 mila km di strade statali e 155 mila chilometri di strade regionali; al totale occorrerebbe poi aggiungere le strade urbane e le piste, dalle ciclabili a quelle degli aeroporti. Si capisce quindi quanto risulti onerosa la manutenzione di questo interminabile nastro d'asfalto, che spesso non viene fatta proprio perché molto costosa (leggi che nel 2016 l'uso dell'asfalto ha continuato a scendere). Loretta Venturini, Technical Manager, aggiunge che l'utilizzo del Grafene è senza dubbio una rivoluzione e che può diminuire di molto il costo della manutenzione.
ORA PASSANO ANNI Al giorno d'oggi il tempo che intercorre fra un rinnovo del manto stradale e il successivo è mediamente di sette anni. Con l'uso del Grafene questo intervallo può circa raddoppiare, passando a 12-14 anni. Si può ben immaginare quale risparmio potrebbe portare quest'innovazione alle disastrate casse delle Amministrazioni locali, sempre alle prese con i tagli di bilancio. Il supermodificante al Grafene è un progetto tutto italiano, costato tempo e fatica: l'Azienda si è interfacciata con il Politecnico di Milano e dopo 3 anni di sperimentazioni e prove si è riusciti ad arrivare al giusto equilibrio tra costi e benefici (leggi dell'asfalto eletrico per ricaricare le auto elettriche studiato all'Università di Torino). Il Grafene è infatti un materiale ancora costoso e impiegarne troppo avrebbe vanificato il risparmio della manutenzione meno frequente. Il materiale arriva grazie ad un accordo con Directa Plus, un'altra società italiana quotata all'Aim di Londra e che è tra i maggiori produttori mondiali di materiali a base di Grafene.