
La manutenzione stradale in Italia è praticamente bloccata, produzione e consumi di asfalto tornano ai minimi storici dopo un'illusoria crescita
In Italia la produzione di asfalto per la manutenzione stradale è scesa ai minimi storici, nel 2016 la quantità di conglomerato bituminoso utilizzato è stata pari a 22 milioni di tonnellate. Dopo il picco di consumo dell'anno precedente, dovuto alla realizzazione di grandi opere, l'abbrivio dei lavori stradali si è esaurito e le strade italiane continuano a versare in condizioni pessime, bisognose di interventi di ripristino. Questa è una istantanea della situazione nazionale, presentata e discussa in occasione del Salone europeo Asphaltica di Verona.
DOPO UN GUIZZO POSITIVO SI TORNA A LANGUIRE L'Associazione dei Costruttori e dei Manutentori delle strade (SITEB) al convegno di apertura di Asphaltica, evento internazionale dedicato esclusivamente alla filiera dell'asfalto e delle infrastruture stradali, ha presentato una accurata analisi relativa al consumo di asfalto nel nostro Paese durante tutto il 2016. Nel 2015, per la prima volta dopo 9 anni di calo ininterrotto, la produzione di asfalto era cresciuta del +3.7% rispetto all'anno precedente; il dato positivo è stato prodotto dalla realizzazione di grandi opere connesse all'Expo di Milano ma una volta che queste sono terminate il settore è tornato a languire, perdendo il 3.2% nel 2016 (Scopri quanto incidono le buche sugli incidenti stradali).
L'ECONOMIA STRADALE NON RIESCE A DECOLLARE Nonostante molti elementi favorevoli l'economia stradale non è decollata, l'annunciato rilancio degli investimenti in manutenzione da parte di ANAS, il prezzo basso del petrolio, l'allentamento del Patto di Stabilità per le Pubbliche Amministrazioni e i fondi provenienti dalla B.C.E avevano fatto sperare diversamente. A immobilizzare definitivamente il settore avrebbe inoltre contribuito l'entrata in vigore del Codice degli Appalti, il quale, secondo SITEB, avrebbe reso meno favorevole l'intero contesto. Anche le promesse fatte nelle campagne elettorali rimangono lettera morta e l'esigenza di rimettere in sesto la rete stradale nazionale sembra passare in secondo piano anche tra chi governa (Leggi le false promesse di Renzi sulla SA-RC).
STRADE COLABRODO E TAGLI DEL PERSONALE DEL SETTORE Nel frattempo le nostre strade continuano a degradarsi, i continui rinvii dei lavori necessari, il mancato rifacimento degli strati superficiali, il cosiddetto tappeto d'usura, hanno favorito la formazione di spaccature nel manto stradale di molte zone d'Italia. Inevitabili le infiltrazioni d'acqua le quali possono compromettere le strutture fino alle fondazioni, creando situazioni di potenziale pericolo e facendo lievitare oltremodo i costi di future riparazioni (Guarda qui come si ripara una strada in Giappone in appena 48 ore). Ai disagi per gli utenti si somma il danno sociale di un settore nel quale cala progressivamente l'occupazione per la chiusura di degli impianti di produzione (-16.7% negli ultimi 2 anni).