Spagna: risarcimenti ridotti per le ragazze morte sul bus. L'assurda polemica di Renzi

Spagna: risarcimenti ridotti per le ragazze morte sul bus. L'assurda polemica di Renzi Indennizzo ridotto per le ragazze morte in Spagna: non avevano la cintura. Renzi critica ma non è mai stato un modello di sicurezza stradale

Indennizzo ridotto per le ragazze morte in Spagna: non avevano la cintura. Renzi critica ma non è mai stato un modello di sicurezza stradale

11 Luglio 2016 - 07:07

Il ricordo dell'incidente dello scorso 20 marzo nei pressi di Terragona in Spagna, nel quale persero la vita, tra gli altri, sette studentesse italiane, è ancora vivido e se ne torna a parlare per la discussa decisione dell'assicurazione riguardo i risarcimenti alle famiglie delle vittime. L'istituto assicurativo ha deciso di ridurre il risarcimento poiché le ragazze decedute non indossavano la cintura di sicurezza al momento dello schianto, scoppia la polemica. “Assurda decisione” per il premier Renzi che anzichè sottolineare quanto sia fondamentale allacciare la cintura di sicurezza quando si viaggia, dimostra di aver abbandonato tutti i buoni propositi sulla sicurezza stradale dal giorno del suo insediamento al Governo.

APPLICAZIONE DELLE NORME CONTRATTUALI Nelle scorse ore agenzie e quotidiani hanno battuto un aggiornamento sul tragico incidente del pullman che in Spagna riportava agli alloggi oltre 50 studenti Erasmus dopo una festa. Il fatale evento fu causato da un colpo di sonno dell'autista, il mezzo dopo un urto con il guardrail invase la corsia opposta, schiantandosi con un'auto (Leggi i dettagli dell'incidente). Terminate il consueto iter di riscontri e valutazioni la compagnia di assicurazioni ha proposto un risarcimento iniziale di circa 70 mila euro ai familiari delle vittime e adesso, lo apprendiamo da più fonti, ha deciso di decurtare del 25% la cifra. La motivazione sostenuta dall'assicurazione riguarda il mancato utilizzo delle cinture di sicurezza da parte delle ragazze italiane, contestando loro una sorta di concorso di colpa. Una decisione che per quanto aggiunga amarezza al dolore già vissuto dai familiari delle giovani ragazze morte sul bus, ci sembra corretta e tutt'altro che assurda, come invece è stata definita dal premier Renzi. E' giusto far sapere a chi viaggia che se non si protegge adeguatamente rischia un risarcimento ridotto in caso d'incidente oltre che la vita.

ENNESIMA TRAGEDIA EVITABILE? La decisione dell'istituto previdenziale ha acceso accorate polemiche tra i familiari delle vittime, i quali hanno deciso di affidare il caso ad un pool di legali per venire a capo della vicenda. “Un'assurdità insopportabile per chi ha tanto sofferto e ha perso una persona cara”, questo è stato il commento del Premier Matteo Renzi alla notizia del taglio dei rimborsi (Leggi le promesse di Renzi sulla sicurezza stradale; mentre qui in vacanza scia in barba al buonsenso). Riteniamo che non esiste una cifra adeguata e in grado di lenire il dolore causato dalla perdita di un familiare, soprattutto se si tratta di un figlio, inoltre veder mercanteggiare il prezzo del rimborso di una vita spezzata può accendere sentimenti di sdegno. Ma va tenuto conto del fatto che le vittime non viaggiavano in condizioni sicure e che probabilmente se fossero state assicurate ai sedili sarebbero sopravvissute, ma questo nessuno lo ricorda. Dei 57 passeggeri del pullman hanno perso la vita in 13.

CINTURE OBBLIGATORIE SU BUS E PULLMAN Torniamo tristemente a parlare dell'uso, o meglio del non uso, della cintura di sicurezza. Giorni fa abbiamo affrontato la vicenda di Altamura, una strage i cui contorni sarebbero potuti essere diversi se guidatori e trasportati avessero allacciato le cinture (Leggi ennesimo incidente mortale in Puglia). Bus e pullman non fanno eccezione, il Codice della Strada prescrive l'obbligo per ogni passeggero e per l'autista di allacciare la cintura di sicurezza; se ne esenta dall'utilizzo su mezzi per il trasporto locale, per quelli abilitati al trasporto in piedi e che eseguono tratte urbane. Per comprendere cosa accade durante un incidente frontale su un pullman vi invitiamo a visionare il crash test svolto dal Touring Club Svizzero, la simulazione dimostra quanto sia pericoloso viaggiare “liberi” e come, oltre alla propria, si metta a repentaglio la vita degli altri passeggeri (qui il Crash Test Bus TCS).

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