Milioni di eCall a rischio obsolescenza: ecco perché

Milioni di eCall a rischio obsolescenza: ecco perché

Gli apparati eCall aiutano i soccorsi in caso di incidente, ma milioni di veicoli circolanti non saranno compatibili con la rete di nuova generazione

16 Novembre 2023 - 12:47

I sistemi per la chiamata di emergenza eCall si sono diffusi esponenzialmente da quando è scattato l’obbligo per le auto nuove nel 2018 vendute in Europa con il regolamento delegato 2017/79. Per contribuire a ridurre il numero di vittime in incidenti stradali e velocizzare l’intervento dei soccorritori, l’Europa ha sviluppato un sistema di chiamata di emergenza basato su rete mobile 2G/3G. Ma gli apparati eCall meno recenti saranno a rischio obsolescenza quando l’infrastruttura passerà al 4G LTE e al 5G dal 2030. Cosa succederà ai sistemi eCall più vecchi su milioni di auto in circolazione? Lo abbiamo chiesto a Martin Varga, Wireless and Custom Engineering Team Leader di Anritsu, società specializzata nella produzione di strumentazione di test per vari ambiti, dal farmaceutico alle telecomunicazioni.

L’ECALL DI PROSSIMA GENERAZIONE DAL 2030 SU RETI 4G LTE E 5G

Secondo i dati della Commissione europea i sistemi di chiamata di emergenza eCall, tra il 2018 e il 2020, hanno velocizzato i tempi di risposta alle emergenze del 40% nelle aree urbane e del 50% nelle campagne. Europ Assistance, Golden Sponsor del nostro report, riceve già in Italia 24.800 richieste di soccorso all’anno attivate automaticamente tramite eCall. Restando in ambito connected cars, ricordiamo che alla fine del 2022 gli apparati di connettività nativa e aftermarket in Italia hanno raggiunto quota 16 milioni, secondo un’indagine dell’Osservatorio Connect Car & Mobility del PoliMI.

MILIONI DI DISPOSITIVI ECALL A RISCHIO OBSOLESCENZA

L’importante introduzione dell’eCall a favore della sicurezza stradale nasconde un problema sino adesso non ancora evidenziato da nessuno: in futuro per molti veicoli arriverà la necessità di aggiornare l’apparato eCall, ma questo sarà possibile solo su una parte di auto. Gli operatori mobili europei hanno infatti annunciato l’interruzione graduale del supporto per le reti GSM e UMTS a partire dal 2030, quando avverrà il passaggio all’infrastruttura 4G/LTE e 5G. Ecco perché è già in fase di sviluppo una nuova generazione di eCall per LTE che si chiamerà NG eCall (Next Generation eCall) o NG112 eCall e che supporta le reti più moderne 4G/LTE e 5G.

Cosa succederà ai dispositivi eCall di prima generazione quando gli operatori disattiveranno completamente le reti GSM e UMTS, a partire dal 2030? Ci sarà “retrocompatibilità”? In Italia abbiamo molte auto vecchie di 15-20 anni, quindi è probabile che le auto di oggi con eCall rimarranno in circolazione fino al 2038 e oltre…

“Poiché la funzionalità eCall è parte della TCU (Telematic Control Unit) che potrebbe già supportare la tecnologia cellulare LTE, è teoricamente possibile aggiornare il software del TCU per supportare NGeCall. Se il modulo TCU non supporta la tecnologia cellulare LTE, sarà necessario sostituirlo, altrimenti il ​​modulo eCall non sarà in grado di effettuare una chiamata di emergenza a causa dell’assenza di rete GSM e UMTS”.

Si sono verificati casi di malfunzionamenti registrati finora dai dispositivi eCall? È realmente possibile riparare un modulo eCall o è necessaria la sua sostituzione?

“Essendo la funzionalità eCall parte della Telematic Control Unit del veicolo, in caso di rilevamento di un guasto, molto probabilmente l’intera TCU deve essere sostituita. La riparabilità del modulo eCall dipende molto dal tipo di guasto. Trattandosi di elettronica, il guasto di un singolo componente elettronico porta solitamente alla sostituzione dell’intero modulo”.

Tra un eCall e un NGeCall, c’è qualche differenza in termini di dimensioni/peso? Cosa cambia in particolare?

“No, non c’è differenza né di dimensioni né di peso. La differenza principale tra eCall e NGeCall risiede nelle tecnologie cellulari supportate: 2G e 3G per eCall e 4G o 5G per NGeCall. Il supporto per queste tecnologie risiede nel modulo di telecomunicazione o, in altre parole, nel Network Access Device (NAD) che fornisce l’interfaccia di comunicazione tra la funzionalità eCall e l’infrastruttura di rete di telecomunicazione. Poiché la dimensione di un modulo di telecomunicazione che supporta la rete 2G/3G e la rete 4G/5G è la stessa, non c’è differenza nel peso o nelle dimensioni dell’intero TCU responsabile della funzionalità eCall”.

Questo articolo fa parte del terzo aftermarket report di SicurAUTO.it Auto Connesse ed Elettriche: le opportunità di oggi e domani. Per leggerlo tutto clicca il banner sotto.

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