
Un test ha dimostrato che quasi tutti i conducenti non sono preparati ad intervenire se il sistema di guida autonoma gli passa il controllo dell’auto
La guida autonoma di livello superiore al 2 non è solo legata a cavilli legali ma anche a quanto i conducenti in carne ed ossa sono pronti ad utilizzarla in sicurezza. Un test ha voluto mettere alla prova 49 conducenti dimostrando che la distrazione prende il sopravvento per l’80% dei partecipanti. Oltre a una condotta di guida approssimativa, nel momento in cui l’auto – per un motivo qualsiasi – non era in grado di pilotare, i conducenti erano adeguatamente pronti a sostituirla.
IL TEST DI GUIDA AUTONOMA DI LIVELLO 3 E 4
Il conducente dovrà essere pronto a intervenire. Lo prevedono i livelli SAE 3 e 4, non ancora legali, sebbene Audi e Tesla stiano già vendendo veicoli con funzioni di guida autonoma avanzata, ma inibita. E invece la percezione della guida autonoma è ancora confusionaria e approssimativa. Lo ha dimostrato ancora una volta un test dei ricercatori Gary Burnett, David Large e Davide Salanitri dell‘Università di Nottingham che hanno messo alla prova 49 conducenti di età e sesso diversi. Lo studio prevedeva l’utilizzo di un simulatore di guida per mezz’ora al giorno per cinque giorni.
5 GIORNI DI TEST AL SIMULATORE
I partecipanti hanno iniziato il test guidando manualmente, ma quando la simulazione ha raggiunto un tratto a doppia carreggiata, è stato possibile attivare la guida autonoma. Dopo circa 20 minuti, hanno ricevuto una notifica di “preparazione alla guida” di 60 secondi che li avvertiva di riprendere il controllo dell’auto. Dopo aver ripreso il volante, nei 10 secondi successivi era frequente il cambio di corsia involontario e una guida con velocità variabile tra i partecipanti. Alla fine della settimana di test, quasi la metà dei conducenti ha guardato il pavimento per assicurarsi che i loro piedi fossero sui pedali giusti al passaggio dei comandi. Ma la cosa più eclatante è stato scoprire come i conducenti impiegavano il loro tempo nelle fasi di guida autonoma.
COSA FANNO I CONDUCENTI NEI MOMENTI DI GUIDA AUTONOMA
La fase in cui la guida è gestita dall’auto, ha permesso ai conducenti umani di occuparsi di altro, distraendosi al punto che 10 secondi non sarebbero bastati a riprendere il controllo dell’auto in caso di emergenza. Oltre l’80% dei conducenti utilizzava il cellulare mentre si trovava sulla doppia carreggiata simulata, altri leggevano, dormivano o le donne sistemavano il trucco. Operazioni che hanno aumentato la latenza a cambiare azione. La situazione è cambiata solo al quarto giorno con una situazione di guida con nebbia improvvisa. Secondo i ricercatori i conducenti hanno assunto una buona condotta di guida facilitata dalla maggiore attenzione necessaria alla prova. Una conclusione che ha ha portato anche Steve Gooding, Presidente della Roytal Automobil Club Foundation a dichiarare che “nella migliore delle ipotesi, quei conducenti avranno bisogno di molti avvertimenti per chiudere il loro computer portatile. Nel peggiore dei casi, ancora più tempo per svegliarsi dal sonno.”