Come ridurre le vittime della strada in Europa in 5 mosse

Come ridurre le vittime della strada in Europa in 5 mosse

Come ridurre le vittime della strada in Europa in 5 mosse: ecco le proposte dell'ETSC per raggiungere l'ambizioso obiettivo del 2030

22 Febbraio 2023 - 12:35

All’indomani della pubblicazione dei dati preliminari sulle vittime della strada nel 2022 da parte della Commissione europea, l’ETSC (European Transport Safety Council) ha diffuso un vademecum indirizzato alla stessa UE e ai governi degli Stati membri con 5 misure da mettere in atto per raggiungere l’ambizioso obiettivo di dimezzare il numero di morti e feriti gravi da incidenti stradali nel 2030, rispetto alle cifre di inizio decennio. Scopriamo quali sono le mosse per ridurre le vittime della strada in Europa.

VITTIME DELLA STRADA IN EUROPA: NEL 2022 NUMERI ANCORA ALTI

Prima però diamo un’occhiata ai dati preliminari sugli incidenti mortali in Europa nel 2022 (sono considerati i 27 Stati membri dell’UE + i quattro Paesi AELS Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera). L’anno scorso circa 20.600 persone sono morte in incidenti stradali, con un aumento del +3% rispetto al 2021 considerando però la ripresa dei livelli di traffico dopo la pandemia. Nel raffronto con l’ultimo anno pre-Covid, il 2019, si registra invece una diminuzione di 2.000 vittime (-10%). È quindi importante sottolineare che molti dei miglioramenti ottenuti durante il periodo pandemico (incluso un calo del -17% tra il 2019 e il 2020) non sono andati perduti.

Tuttavia i progressi sono stati molto disomogenei tra i vari Stati. Le diminuzioni maggiori, superiori al 30%, si sono avute in Lituania e Polonia, con la Danimarca che ha registrato anch’essa un calo del 23% di vittime. Al contrario, negli ultimi tre anni, il numero di vittime della strada in Paesi come Irlanda, Spagna, Francia, Italia, Paesi Bassi e Svezia è rimasto piuttosto stabile o addirittura è aumentato. Ci sono poi dei casi limite di nazioni, per fortuna non troppo popolose, che hanno peggiorato i numeri in maniera tragica: a Malta nel 2022 le vittime di incidenti sono aumentate del +63% sul 2019 (e del +47% sulla media del triennio 2017-2019), in Islanda del +50%, in Svizzera del +44% e in Lussemburgo del +18%.

Ribadiamo comunque che i dati del 2022 sono preliminari per la maggior parte dei Paesi e soggetti a modifiche. I dati definitivi saranno pubblicati nell’autunno 2023.

Alla luce di questi numeri l’obiettivo dell’UE e delle Nazioni Unite di dimezzare il numero di vittime della strada entro il 2030 rispetto alle cifre del 2019 appare difficilmente raggiungibile. I progressi, come abbiamo visto, ci sono, ma risultano troppo lenti. Come si può vedere dalla seguente tabella (click sull’immagine per visualizzarla più grande) visto che nel 2019 le vittime sono state 22.800, nel 2030 per centrare il traguardo occorrerebbe portare i decessi a 11.400. Praticamente impossibile ai ritmi attuali, bisogna impegnarsi di più.

Come ridurre le vittime della strada in Europa

COME RIDURRE LE VITTIME DELLA STRADA IN EUROPA: I 5 SUGGERIMENTI DELL’ETSC

Proprio nell’ottica di aumentare la sicurezza stradale e provare a raggiungere l’obiettivo 2030, l’European Transport Safety Council o ETSC, l’ente no-profit indipendente che dal 1993 opera per la diminuzione del numero di morti e feriti sulle strade in Europa, ha pubblicato un rapporto con 5 suggerimenti che istituzioni europee e governi nazionali dovrebbero seguire per ridurre le vittime della strada. Eccoli in successione:

  1. Aumentare i controlli su strada per contenere i principali rischi come eccesso di velocità, guida in stato di ebbrezza o sotto effetto di stupefacenti e distrazione alla guida.
    L’applicazione rigorosa del Codice della Strada è un modo immediato, semplice e diretto per migliorare la sicurezza stradale. Negli ultimi anni i casi di guida in stato di ebbrezza sono per fortuna diminuiti in molti Paesi europei, mentre altri aspetti come la velocità dei veicoli, l’uso delle cinture di sicurezza e la distrazione causata dall’utilizzo di dispositivi mobili sono ancora migliorabili.
  2. Promuovere maggiori investimenti per facilitare gli spostamenti a piedi o in bicicletta, modalità che non aumentano i rischi per gli altri utenti della strada.
    Gli spostamenti in bicicletta e a piedi sono aumentati in molti Paesi ma allo stesso tempo sono aumentati anche i decessi di ciclisti e pedoni. Il legame tra l’aumento del tasso d’utilizzo della bicicletta e del numero di ciclisti morti dev’essere spezzato attraverso un aumento significativo degli investimenti in infrastrutture come strade più sicure e piste ciclabili separate. L’UE pretenda che soprattutto le città più grandi si impegnino a sviluppare piani di mobilità urbana sostenibile, vigilando sull’effettiva realizzazione di questi piani.
  3. Proteggere i conducenti inesperti introducendo nuovi limiti.
    Secondo vari studi il rischio di incidente è più alto per i neo-conducenti: uno su cinque ha una collisione nei primi sei mesi di guida. Per questo la Commissione europea sta pensando di introdurre requisiti più severi per i neopatentati, aumentando ulteriormente i limiti già esistenti. Le possibilità in esame riguardano il divieto di guidare di notte, il divieto di guidare con altri giovani in macchina e il divieto di guidare con qualsiasi soglia di tasso alcolemico superiore allo zero.
  4. Riconsiderare i limiti di velocità, introducendo ad esempio i 30 km/h come limite predefinito nelle aree urbane.
    La Commissione europea ha suggerito agli Stati membri di diminuire i limiti di velocità per salvare vite umane e anche per ridurre il consumo di carburante e le emissioni nocive. Alcuni Paesi hanno già apportato cambiamenti significativi negli ultimi anni, come i Paesi Bassi che hanno abbassato il limite diurno sulle autostrade a 100 km/h e la Spagna che ha imposto il limite predefinito di 30 km/h in tutte le aree urbane, ma c’è ancora molto da fare. Le istituzioni europee potrebbero spingere gli altri Paesi a fare altrettanto attraverso raccomandazioni formali sulla velocità appropriata da tenere in ogni tipo di strada.
  5. Rivedere l’inefficace applicazione delle nuove misure di sicurezza dei veicoli.
    Nel 2019 l’UE ha deciso di introdurre una serie di nuove tecnologie per la sicurezza dei veicoli (ADAS). Tuttavia gli standard tecnici approvati prevedono sistemi intelligenti di controllo della velocità basati su fastidiosi segnali acustici che si possono facilmente disattivare, sistemi di avviso di distrazione che però non rilevano le forme più comuni di distrazione come l’uso di telefoni cellulari, e sistemi di infotainment e misuratori di dati che, così come sono fatti, risultano complessivamente inutili per la sicurezza. ETSC chiede pertanto che i requisiti tecnici per tutti e tre i sistemi siano urgentemente rivisti.
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