Lo stress per la ricarica della batteria e la distrazione al volante sono tra i maggiori rischi valutati nei test con le auto elettriche e autonome
Le auto elettriche e autonome potranno essere davvero sicure in ogni condizione? Una domanda che dopo oltre 3 anni di test il consorzio di ricerca ADAS&Me prova a rispondere facendo il punto sulle criticità e i rischi maggiori. Stress da ricarica e distrazione sono i punti deboli su cui viene portata l’attenzione dei Costruttori di veicoli, componenti ed enti di ricerca. Ecco come auto elettriche e a guida autonoma/assistita eviteranno i principali fattori di rischio.
3 ANNI DI TEST PER STUDIARE I PUNTI DEBOLI DEI VEICOLI AUTONOMI
Drive&Me è un consorzio di aziende ed enti di ricerca che ha affrontato il tema della sicurezza al volante in modo olistico: la tecnologia può migliorare la sicurezza stradale solo in rapporto allo stato del conducente. In modo più specifico sono state individuate delle zone d’ombra dove le auto elettriche e le auto connesse (ma per certi versi anche le moto e i mezzi pesanti) possono prevenire i casi di “misuse” o “failure” della tecnologia. Sempre meno spesso si parla di stress da ricarica della batteria, ma un po’ per la tendenza dei Costruttori ad aumentarne la potenza sui modelli più nuovi, ma il problema si presenterà con la diffusione delle auto. Quante volte invece avete guidato stanchi fino a casa basandovi esclusivamente sulla memoria muscolare? Ecco ADAS&Me ha riprodotto queste ed altre situazioni per studiare le reazioni dei conducenti e l’efficacia della tecnologia nel video qui sotto. Finché non ci saranno abbastanza colonnine di ricarica sulla rete autostradale, il rischio di distrazioni e stress da ricarica si prospetta alto.
I RISCHI PIU’ FREQUENTI CON LE AUTO ELETTRICHE E SEMI AUTONOME
ADAS&Me immagina che un modo utile per impedirla nei lunghi viaggi sia permettere all’auto di capire quando il conducente non è nelle condizioni sicure di viaggiare e intervenire. Ad esempio facendo una tappa, autorizzata dal conducente, verso la stazione di ricarica più vicina. Quando si parla di guida autonoma poi è chiaro che ci si riferisce ai sistemi di guida assistita SAE2+.IL limite maggiore delle auto a guida semi autonoma non sarà la tecnologia ma la latenza del conducente. Immaginiamo il caso in cui il conducente ha abbassato la sua soglia di attenzione mentre l’auto mantiene la rotta secondo le indicazioni di navigazione. Se il sistema rileva una situazione prossima di pericolo o impossibilità a condurre l’auto deve poter contare su un conducente pronto a riprendere il volante. Qualcosa che secondo ADAS&Me si potrà assicurare solo interconnettendo i dispositivi di bordo all’auto: in caso di guida distratta, l’auto disattiverà le fonti di distrazione.
LA STANCHEZZA E IL CALDO ALLA GUIDA DI UNA MOTO
La sicurezza della guida in moto è un settore ancora quasi inesplorato, a confronto con le auto. Uno dei rischi maggiori nei lunghi viaggi è l’impossibilità del conducente a reagire prontamente ad un ostacolo. Ecco perché nel video qui sopra si può vedere un prototipo di Ducati equipaggiata con speciali giroscopi in grado di tenere su la moto da sola. Una soluzione alla guida distratta in moto, secondo ADAS&Me potrebbero essere l’abbigliamento connesso e un sistema di rilevamento della stanchezza del conducente. Se casco e giacca sono troppo caldi, o l’attenzione rilevata del conducente è ritenuta un pericolo, la moto lancerà un alert al conducente consigliandogli di fare una pausa.
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