Scioperi alla FCA in Serbia: resta ferma la fabbrica della Fiat 500L
Da oltre un mese va avanti nello stabilimento FIAT di Kragujevac uno sciopero indetto dai lavoratori. Sulla questione è intervenuto il primo ministro

Da oltre un mese va avanti nello stabilimento FIAT di Kragujevac uno sciopero indetto dai lavoratori. Sulla questione è intervenuto il primo ministro
Uno sciopero, quello nello stabilimento serbo di FCA dove viene assemblata la Fiat 500L, che da oltre un mese frena uno dei motori della produzione del Paese, tanto da mobilitare il primo Ministro Brnabic. “Abbiamo perso molto, i lavoratori hanno perso i salari per giorni mentre FCA ha perso la produzione. La Serbia subisce perdite ogni giorno sulla sua produzione economica e sulle esportazioni”, con queste parole ha esordito Ana Brnabic, primo ministro serbo sullo sciopero indetto dai lavoratori della fabbrica di Kragujevac. Lo stabilimento, di proprietà per il 67% di FCA e per il restante 33% dello stato serbo, è un importante motore produttivo per il paese, rappresentando 3% della produzione nazionale e ben l'8% delle esportazioni, impiegando 2.400 persone e producendo 100.000 veicoli nel 2015. Per questo è stato necessario l'intervento del primo ministro per cercare di sbloccare una situazione che sembra in una pericolosa fase di stallo. In ballo, infatti, non c'è solo la produzione e il rapporto con FCA, ma anche una visione più lungimirante su possibili nuovi investitori esteri sul territorio serbo. Ma quali sono state le cause?
LE CAUSE DELLO SCIOPERO “Sarà molto difficile per noi in futuro portare nuovi investitori quando non c'è certezza che i lavoratori onoreranno i contratti tra sindacati e datori di lavoro”, ha spiegato senza giri di parole Ana Brnabic. Tutto sembrerebbe avere inizio lo scorso mese, con la richiesta dei lavoratori di un salario maggiore, sino a 45.000 Dinari (circa 370 Euro), insieme alla riduzione del carico di lavoro. Inoltre, pare che la richiesta includesse anche una migliore organizzazione del lavoro, onde evitare che, assenze per malattia o altri problemi, potessero gravare sui lavoratori presenti in fabbrica. Si parla anche di bonus e agevolazioni nella nota pubblicata da il SamostalniSindikat, un sindacato indipendente FCA, e dall'unione sindacale autonoma Nezaviznost.
BRACCIA INCROCIATE La formula di protesta scelta non è quella dell'assenteismo, ma della presenza in fabbrica senza però partecipare all'attività produttiva: “Non vogliamo essere una forza lavoro a basso costo, lavoro decente, paghe decenti”, questo il motto adottato dal SamostalniSindikat. I lavoratori, che già avevano accusato il taglio di personale effettuato lo scorso anno (un mix tra licenziamenti volontari e non, come riporta anche AutoNews) aveva già fatto smuovere i sindacati nel 2016, anno nel quale venne cancellato il terzo turno di lavoro (conseguenza dei circa 1.000 licenziamenti). In ogni caso, il “pugno duro” delle autorità, non si è fatto comunque attendere, dato che Barnabic ha aggiunto che FCA non negozia con lavoratori che hanno violato l'accordo tra l'unione e l'azienda italo-americana. Questo, comunque, non è un caso isolato di scioperi negli stabilimenti esteri di FIAT, come successe qualche anno fa in Turchia.
UNO SGUARDO DALLA PROSPETTIVA FCA Guardando dal punto di vista dell'azienda capitanata da Sergio Marchionne, lo stabilimento di Kragujevac è quello addetto alla produzione della 500L (leggi qui la nostra prova su strada. Nell'ultimo semestre, le vendite FIAT, sono aumentate del 10,6% (fonte carsitlay.net – UNRAE), mentre le vendite della 500L sono in netta flessione (-9,0% sempre secondo carsitaly.net). Un trend che non giunge certo nuovo a FCA, che proprio in questo periodo sta valutando se lasciare o no sul mercato la variante “lunga” dell'iconica 500. Questa situazione, con i successivi ritardi nelle consegne e nella produzione, potrebbe significare come una battuta d'arresto per questo modello, a meno che FIAT non abbia già pensato un modo per rilanciare la 500L. Sicuramente uno scenario molto diverso da quello nostrano dello stabilimento FCA di Melfi, dove nascono Fiat 500X e Jeep Renegade, invidiato perfino dai tedeschi che ne hanno elogiato l'efficienza.