Scandalo Mitsubishi, il trucco sui consumi sbriciolerà 800 milioni

Scandalo Mitsubishi, il trucco sui consumi sbriciolerà 800 milioni Dopo aver confessato di manipolare i test sui consumi di 4 microcar Mitsubishi potrebbe giocarsi l'utile del 2015: le previsioni degli esperti

Dopo aver confessato di manipolare i test sui consumi di 4 microcar Mitsubishi potrebbe giocarsi l'utile del 2015: le previsioni degli esperti

28 Aprile 2016 - 07:04

Secondo gli analisti finanziari il caso dei consumi truccati costerà al marchio Mitsubishi una vera fortuna, rischiando di metterne in discussione il futuro. Le prime stime vedono andare in fumo l'utile che l'azienda nipponica ha ottenuto nel 2015, polverizzando l'equivalente di 800 milioni di euro.

RISARCIRE CLIENTI E GOVERNO La posizione di Mitsubishi diventa sempre più scomoda e spinosa, secondo gli analisti interpellati dall'agenzia Jiji Press il solo caso delle microcar potrebbe infatti assorbire l'intero utile 2015, consolidato lo scorso marzo. Oltre ai risarcimenti ai proprietari delle vetture, la Casa giapponese dovrà rimborsare al Governo le tasse, per le agevolazioni fiscali ottenute, e le sovvenzioni, ricevute in relazione alla produzione di vetture a basso impatto ambientale. A tutto questo vanno sommate le sanzioni economiche che inevitabilmente verranno applicate. Le 625 mila microcar potrebbero costare fino a 100 miliardi di yen, pari a circa 800 milioni di euro (leggi l'ammissione di colpa dei vertici Mitsubishi). Ma lo scandalo, esploso con estrema rapidità, rischia di coinvolgere svariati milioni di auto, con conseguenze a dir poco devastanti per il marchio, il cui futuro sembra davvero a rischio.

PRESSIONE INSOSTENIBILE Il rischio di finire irrimediabilmente in ginocchio è per Mitsubishi tangibile, il costruttore nipponico non ha “le spalle larghe” del Gruppo Volkswagen, non ha la sua presenza sui mercati internazionali, né la copertura su praticamente tutti i segmenti di mercato (leggi VW supera Toyota come primo costruttore mondiale). L'economia del marchio giapponese si basa fondamentalmente sulla vendita di citycar sul mercato nazionale e su quella di modelli fuoristrada 4X4 e pickup su quelli internazionali, quindi la si può definire fragile. Secondo gli analisti di Standard & Poor's Mitsubishi ha la disponibilità economica per reggere il colpo dello scandalo, e le sue ripercussioni, qualora questo fosse limitato alle microcar. Ma si parla già di almeno 12 diversi modelli distribuiti anche negli USA e nel Vecchio Continente (secondo quanto diffuso da AutoNews che avrebbe poi rettificato l'articolo), inoltre Nissan, la quale ha commercializzato con il proprio marchio le microcar Mitsubishi, ha comunicato di voler incontrare i vertici dell'azienda per approfondire la questione, valutare il prosieguo della partnership e probabilmente richiedere un cospicuo indennizzo.

VIZIO DIFFICILE DA TOGLIERE L'aver ammesso di barare sui test dei consumi fin dal 1991 ha catapultato Mitsubishi in uno scenario a dir poco tragico (leggi come il caso Mitsubishi potrebbe diventare mondiale). Tragico perché rischia di coinvolgere automobili vendute oltre i confini nazionali, tragico per i risvolti, alla luce di quanto accaduto per Volkswagen con il Dieselgate, che avrà per il costruttore giapponese. Bisogna inoltre tener conto che la Casa giapponese non è nuova a comportamenti scorretti, nel 2004 Mitsubishi venne accusata e sanzionata per aver taciuto gravi difetti dei camion prodotti dalla controllata FUSO. A seguito di quello scandalo il costruttore promise di mantenere una condotta irreprensibile e responsabile, ma stava già da anni manomettendo i test sui consumi. 

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