Roma, quartiere Prati: parcheggi in terza fila! Sindaco Marino, dove sei?

Roma, quartiere Prati: parcheggi in terza fila! Sindaco Marino, dove sei? Nella zona di Prati e del Vaticano regna l'anarchia. Con guai per la sicurezza stradale

Nella zona di Prati e del Vaticano regna l'anarchia. Con guai per la sicurezza stradale

9 Dicembre 2013 - 07:12

Se uno straniero dovesse dare un voto a Roma (una delle città più belle del pianeta, se non la numero uno in assoluto) osservando il traffico veicolare del quartiere Prati, il giudizio sarebbe pessimo. Roba da Terzo mondo, con bancarelle di venditori abusivi ovunque, anarchia, cassonetti stracolmi di spazzatura. E soprattutto sosta selvaggia, macchine in seconda e terza fila, ambulanze paralizzate dalle macchine, senza contare le poveri sottili che schizzano alle stelle, con seri danni per i polmoni dei romani (e dei turisti). Perdipiù, ci sono i torpedoni che bloccano la circolazione a ogni piè sospinto, avendo enormi difficoltà a effettuare le manovre in un fazzoletto, circondati da furgoni degli ambulanti (ci sono anche quelli regolari), vetture, moto, pedoni e cassonetti della spazzatura.

GUAI PER CHI VA A PIEDI – Per i pedoni, c'è da rischiare la pelle nelle ore più congestionate: ci riferiamo specialmente a chi ha problemi di deambulazione, come gli anziani. Per attraversare strade come via Cola di Rienzo, viale Giulio Cesare e via degli Scipioni, fra una strettoia e l'altra, fra un bus e un furgone in terza fila, è una giungla. Situazione analoga per gli automobilisti, obbligati a slalom per pulmini, con occhi ovunque, perché il sinistro è costantemente in agguato.

DOPPIO DANNO – Va considerato il danno d'immagine che deriva sia dai blocchi alla circolazione stradale, sia dai venditori abusivi, con le loro occupazioni di suolo pubblico: il tutto sotto gli occhi di turisti e pellegrini esterrefatti nel trovare uno scempio simile nella (meravigliosa, per altro) Città Eterna. Il divieto di sosta, poi, è la regola: ovunque, sulle strisce pedonali, sui marciapiedi e davanti alle discese per disabili (segno di inciviltà). Viene allora da chiedersi se il sindaco Ignazio Marino non possa o non voglia intervenire. È chiaro che non gli si chiede di risolvere il problema con la bacchetta magica: la situazione traffico a Roma è tremendamente complicata, specie adesso con l'ondata di turisti e pellegrini, sempre più attratti dal nuovo pontefice, Francesco. Pur tuttavia, notiamo che, se si tratta di pubblicizzare le aree pedonali, il sindaco è molto efficace nella comunicazione mediatica, trovando spazio sui quotidiani, e altrettanto rapido nel mettere in pratica quelle idee. Invece, se si tratta di risolvere guai strutturali della capitale (che però darebbero al sindaco un ritorno d'immagine inferiore a quello garantito dalle aree pedonali), le cose allora vanno per le lunghe. È solo un caso? Sindaco Marino, se ci sei, batti un colpo.

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