Roborace: debuttano le auto da corsa a guida autonoma

DevBot è l'auto pronto pista che si guida da sola, l'hanno dimostrato sul circuito di Silverstone. In arrivo una categoria di gare dedicata

 
Roborace: debuttano le auto da corsa a guida autonoma DevBot è l'auto pronto pista che si guida da sola

DevBot è l'auto pronto pista che si guida da sola, l'hanno dimostrato sul circuito di Silverstone. In arrivo una categoria di gare dedicata

24 Agosto 2016 - 08:08

Sul circuito di Silverstone sono stati conclusi i primi test per l'auto da corsa a guida autonoma sviluppata dalla Roborace, che inaugurerà una categoria tutta dedicata. Si comincia a profilare in questo modo uno di quei terreni di battaglia – le gare ad alto livello – che ci hanno abituati a vedere, come conseguenza della competizione, incrementi di interesse e velocizzazione nello sviluppo di tecnologie che poi vengono direttamente riportate sulle auto che vediamo girare su strada.

L'AUTO DI ROBORACE Si chiama DevBot, non un nome che richiami propriamente un'auto, ma intanto lo è: un misto tra un'automobile ed un robot, un'auto da competizione che si guida da sola. Il prototipo è attualmente impegnato anche in altre prove, approfittando anche dei test in corso con le auto di Formula E sul circuito di Donington Park, e questi primi giri serviranno a dimostrare a tutti che il lavoro di sviluppo fatto dalla Roborace, durato circa 9 mesi in totale, sia di grande effetto ed incisività. Nonostante l'auto abbia una massiccia schiera di sensori, radar e telecamere, il prototipo prevede anche una cabina per un pilota, che può intervenire in caso di malfunzionamento e raccogliere dati durante il normale funzionamento.

LE GARE CON AUTO A GUIDA AUTONOMA Con il prototipo della Roborace si apre una parentesi seria sulle competizioni con auto elettriche a guida autonoma, che adesso diventano più che tangibili poiché è previsto l'avvio della prima competizione durante la stagione 2016-2017 di Formula E, essendo stata dichiarata una serie di supporto proprio della Formula E. Le auto che parteciperanno alle gare saranno una sorta di fotocopia l'una dell'altra, poiché le dotazioni dovranno essere omologate ed uguali per tutti i team che concorreranno, lasciando il software come unico margine di miglioramento: nei prossimi sei mesi i team familiarizzeranno con l'auto, poi passeranno a sviluppare dei propri upgrade per rendere gli algoritmi di guida più aggressivi ed efficienti, soprattutto considerando le dichiarazioni secondo le quali l'auto potrebbe raggiungere le 180 miglia orarie.

SI APRE UN NUOVO PANORAMA Avviare una serie di competizioni che chiama in causa lo sviluppo massiccio della guida autonoma potrebbe portare a dei benefici tangibili anche in campo stradale: da sempre siamo abituati a vedere tecnologie inizialmente riservate delle auto da gara essere riportate ed utilizzate anche su vetture che, poi, girano sulle strade comuni (leggi di Ford che accelera sullo sviluppo della guida autonoma). Questo aumento di interesse potrebbe essere una svolta decisiva nella rincorsa all'auto che si guida definitivamente da sola, poiché saranno a disposizione di ingegneri e non solo una serie di dati da analizzare per migliorare i software attualmente sul mercato (leggi dei programmi di Audi per la guida autonoma).

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