Ripartizione della coppia: i differenziali e la frizione haldex

Oltre ai controlli elettronici della trazione vi sono, quali ripartitori della coppia “puri”, i differenziali e la frizione Haldex. ATTENZIONE. Parlando di “ripartizione della coppia” parliamo di sistemi che vanno a incrementare l’aderenza agendo, ovviamente, sull’eccesso di potenza. Il differenziale è un dispositivo meccanico che riceve il moto da un albero e lo ripartisce su […]

8 Aprile 2011 - 09:04

Oltre ai controlli elettronici della trazione vi sono, quali ripartitori della coppia “puri”, i differenziali e la frizione Haldex.

ATTENZIONE. Parlando di “ripartizione della coppia” parliamo di sistemi che vanno a incrementare l’aderenza agendo, ovviamente, sull’eccesso di potenza.

Il differenziale è un dispositivo meccanico che riceve il moto da un albero e lo ripartisce su altri due. Ad esempio, il differenziale classico riceve il moto da un albero che esce dal cambio e, tramite i semiassi, lo trasmette alle ruote consentendo loro, all’occorrenza, di girare a velocità differenti per percorrere traiettorie di diversa lunghezza. La sua utilità è evidente quando si pensi a cosa accadrebbe se le ruote motrici fossero collegate rigidamente, cioè obbligate ad avere la stessa velocità: poiché in curva quella interna compie un tragitto più corto di quella esterna, una delle due (o entrambe) striscerebbe sul terreno, con grave danno per la durata dei pneumatici e per la tenuta di strada. I normali differenziali ripartiscono la coppia motrice tra le due ruote in modo uguale (quindi, se una slitta per mancanza di aderenza neppure l’altra riesce a trasmettere potenza), anche se in realtà i valori sono leggermente differenti a causa degli attriti interni fra i vari ingranaggi.

ATTENZIONE. I normali differenziali non sono, quindi, sistemi di sicurezza attiva, lo diventano solo ed unicamente quando riescono a ripartire la coppia motrice alle ruote con maggiore aderenza.
Tra i differenziali che ripartiscono la coppia motrice abbiamo principalmente: i differenziali epicicloidali, il differenziale ripartitore, differenziale autobloccante, il differenziale Torsen, il differenziale attivo.

ATTENZIONE. Lo stesso risultato di un differenziale autobloccante lo si ottiene frenando la ruota che pattina attraverso i vari sistemi antipattinamento (ASR, EDS, TSC, ecc.), tanto è vero che, molto spesso, le Case automobilistiche dichiarano di montare un differenziale autobloccante quando, invece, adottano a questo scopo un dispositivo specifico; ciò è giustificato anche dal fatto che, a parità di risultato, vi è una riduzione sensibile dei pesi e dei costi.

Tra i dispositivi che ripartiscono la coppia motrice occorre citare la “frizione Haldex”.

Solitamente è utilizzata come dispositivo per il passaggio da trazione semplice a trazione integrale, generalmente piazzata sull’albero longitudinale in vicinanza dell’asse posteriore, in luogo del differenziale centrale. Consiste in una serie di dischi a bagno d’olio compattati a comando elettroidraulico, cioè con regolazione elettronica, in funzione della posizione del pedale dell’acceleratore, dei giri del motore e del pattinamento delle ruote. E’ così compatibile con i vari sistemi di sicurezza: ASR, ESP, ecc.

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